Effetti riflessi

28 marzo 2008
Aggiornamenti e focus

Effetti riflessi



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Avere a che fare con starnuti a raffica, naso gocciolante, occhi che prudono e problemi correlati a causa dell'allergia, si riflette non poco sull'umore, le relazioni, le attività, insomma il benessere psicologico oltre che fisico e la vita quotidiana. Sono gli allergici ad affermarlo, e con loro concordano le altre persone in generale e i medici, così come risulta da un'indagine telefonica promossa da aziende del settore negli Stati Uniti: nazione che conta circa 50 milioni di persone con questo problema, inteso come allergie respiratorie stagionali e non. Nell'indagine eseguita con quesiti telefonici rivolti a circa mille persone tra la popolazione generale, mille allergici (tutti dai 18 anni in su) e 300 medici, è risultato per i secondi una prevalenza del 90% di allergie outdoor cioè all'aperto, tipicamente le pollinosi, e per il 55% invece in ambienti chiusi, da acari della polvere o altro. Il dato che risalta in modo forse imprevisto è proprio l'impatto emotivo del disturbo, che si aggiunge al resto.

Sintomi disturbanti


Da notare che per il 62% degli allergici interpellati i sintomi avevano ripercussioni sull'umore, metà si dicevano infastiditi, altrettanti irritati e quasi altrettanti si sentivano frustrati (riscontri sovrapponibili); inoltre il 22% riteneva che la loro condizione li rendesse meno attraenti e impacciati. Al tempo stesso per il 50% la percezione era che i familiari più stretti non considerassero come serio il disturbo e per almeno l'80% che altri parenti o amici o colleghi lo valutassero come qualcosa tra serio e non serio. Gli appartenenti al gruppo generale affermavano per il 78% di provare dispiacere per le persone allergiche e metà riteneva che il disturbo li rendesse irritati, ma un terzo pensava che queste esagerassero i loro sintomi e altrettanti che li utilizzassero come scusa finalizzata a qualcosa. Questo abbastanza in disaccordo con il parere dei medici, più sensibili, o più consci: per più del 70% di loro l'insonnia o l'artrosi possono essere ugualmente o meno disturbanti delle allergie, l'84% affermava che i pazienti generalmente non esagerano i sintomi che li affliggono, e l'80% si spingeva a dire che la comunità medica dovrebbe prendere le condizioni allergiche più seriamente di quanto non abbia fatto in questi ultimi anni; inoltre per il 70% i sintomi allergici interferiscono con la quantità di tempo dedicata a parenti e amici.

Manifestazioni oculari, respiratorie e altro


Ma come si caratterizza il disturbo? Tra gli allergici quasi metà riferiva sintomi moderati e il 15% severi, il 38% definiva il più disturbante la congestione nasale; per il 50% nel complesso la sintomatologia aveva un impatto notevole sulla vita quotidiana. Questo significa anche, per più del 70%, saltare obblighi familiari, seguire meno i figli, fare assenza dal lavoro, e per più del 50% evitare situazioni sociali, non stare all'aria aperta, persino rinunciare a situazioni romantiche. Bisogna infatti considerare tutto l'insieme degli effetti dell'allergia respiratoria, dai sintomi oculari con arrossamento, forte lacrimazione, fotofobia, a quelli respiratori con rinite, costipazione e prurito nasale, respirazione difficile e tosse, ad altri quali cefalea, difficoltà a dormire e conseguente sonnolenza diurna, stanchezza: manifestazioni che comportano malessere e sono anche limitanti rispetto alle comuni attività. Infatti la totalità dei medici interpellati ammetteva che i sintomi dell'allergia interferiscono significativamente con l'esercizio fisico e con la capacità di svolgere mansioni e attività varie, e per il 62% con la possibilità di un sonno riposante. Quanto alle contromisure, circa un terzo degli allergici affermava di rivolgersi al medico per farsi prescrivere una terapia una volta che i sintomi erano troppo disturbanti; per il 58% dei medici la manifestazione lamentata più di frequente era la congestione nasale e per il 60% si tratta in effetti di quella che necessita di più di trattamento.

Elettra Vecchia



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