Statine giovano ai diabetici

18 gennaio 2008
Aggiornamenti e focus

Statine giovano ai diabetici



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Nel mondo almeno 170 milioni di persone sono affette da diabete e questo numero, secondo stime recenti, sarebbe destinato a raddoppiare nel 2030. I pazienti diabetici, sia di tipo 1 sia di tipo 2, sviluppano più facilmente ipercolesterolemia e presentano un incremento della suscettibilità agli eventi cardiovascolari. Sebbene sia noto che l'assunzione di statine riduca il rischio di attacchi cardiaci, ictus e altri eventi cardiovascolari in soggetti non diabetici, non è ancora del tutto chiaro se i pazienti affetti da diabete possano trarne benefici ulteriori.

Poco importano le caratteristiche


Una meta-analisi, appena pubblicata sulla rivista Lancet, ha preso in considerazione i dati forniti da 14 studi clinici randomizzati sulle statine, per un totale di 18.686 soggetti diabetici (1466 di tipo 1 e 17.220 di tipo 2) e 71.370 controlli, valutando in particolare l'influenza sugli effetti benefici esercitata dal tipo di diabete e dal profilo lipidico del soggetto in esame.
I risultati ottenuti evidenziano come i pazienti diabetici, sia donne sia uomini, ottengano da un trattamento con statine gli stessi benefici di soggetti non diabetici. Infatti, i ricercatori hanno osservato nei pazienti diabetici una diminuzione del 9% della mortalità per tutte le cause per ogni mmol/L di riduzione di colesterolo LDL: una percentuale simile a quella riscontrata negli individui non diabetici (13%). Allo stesso modo, dai dati è emersa una riduzione del 21% nell'incidenza di eventi vascolari maggiori sia nei soggetti con diabete, sia in quelli esenti.In particolare, nei pazienti diabetici, per ogni mmol/L di diminuzione di colesterolo LDL si è osservata la riduzione di un quinto dell'incidenza a 5 anni di eventi coronarici maggiori, ictus e necessità di procedere alla rivascolarizzazione coronarica (angioplastica). Inoltre, questa diminuzione è risultata simile in tutti i pazienti, indipendentemente dal tipo di diabete, dalle caratteristiche personali all'inizio dello studio (età, pregressi eventi vascolari, indice di massa corporea, valori di pressione arteriosa, tasso di filtrazione glomerulare ed abitudine al fumo di sigaretta...) e dal profilo lipidico prima del trattamento con le statine.

Statine per tutti?


Le attuali linee guida raccomandano una terapia farmacologica con statine per le persone affette da diabete di tipo 2 con un elevato rischio di eventi vascolari. Per esempio, secondo il britannico NICE (National Institute for Health and Clinical Excellence), l'assunzione di statine dovrebbe costituire la strategia di elezione sia nei pazienti diabetici con una storia di eventi vascolari pregressi, sia in chi presenta un rischio di insorgenza a 10 anni di ictus o eventi coronarici maggiori superiore al 20%.
Tuttavia, da quanto emerge dalla meta-analisi, la terapia statinica appare sicura ed efficace nella maggior parte dei pazienti diabetici, inclusi quelli privi di una storia di patologie vascolari, quindi adeguata anche per attuare la prevenzione primaria, cioè per evitare anche il primo incidente a carico di cuore e vasi.
In ogni caso, la scelta terapeutica dovrebbe basarsi sulla riduzione del rischio relativo e assoluto, e l'impiego di statine dovrebbe essere considerato per tutti i diabetici con un rischio sufficientemente elevato di insorgenza di eventi vascolari. Oltre al trattamento farmacologico, non va però dimenticata l'importanza della modifica degli stili di vita scorretti, l'eliminazione del fumo di sigaretta, la pratica costante di attività fisica e una dieta bilanciata.

Ilaria Ponte



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