Diabetici e depressi

02 luglio 2008
Aggiornamenti e focus

Diabetici e depressi



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Ai partecipanti a una serie di focus group negli Stati Uniti è stato chiesto di classificare la severità di vari problemi di salute come il cancro, la malattia cardiaca e il diabete. In una scala da 1 a 10 mentre alle prime due malattie venivano dati punteggi tra il 9 e il 10, per il diabete non si saliva sopra il 5. Ci sono i farmaci per curarlo, pensano i più, e inoltre le persone che ne sono affette hanno un ottimo aspetto e difficilmente si sente parlare di morti per diabete. A raccontare questo fatto è un articolo del New York Times, secondo il quale si tratterebbe dell'ennesima conferma che il diabete è molto sottovalutato e poco conosciuto. Ma il diabete è tutto tranne che un male minore. Causa danni a tutto il corpo, dall'udito alla vista fino alla funzione sessuale, ma anche alla salute mentale e al sonno. E' la principale causa di cecità, di amputazioni e di insufficienza renale e può triplicare il rischio di attacco cardiaco e di ictus. Può bastare? La percezione errata è particolarmente preoccupante, osservano sul New York Times, in una fase storica in cui il diabete è in costante crescita. Appena la settimana scorsa i CDC hanno annunciato che il numero di americani col diabete è salito a 24 milioni, l'8% della popolazione. E quasi il 25% degli ultrasessantenni ha avuto il diabete nel 2007. A peggiorare le cose le ricadute che la malattia ha su altre condizioni patologiche, tra queste la depressione. Se ne è occupato un recente articolo di Jama, secondo il quale i depressi sono a più alto rischio di diabete di tipo 2 e viceversa. Un fatto che non sorprende visto che la depressione incide sulla cura che i pazienti hanno di sé, dal monitoraggio del glucosio, ai farmaci fino alle modifiche dietetiche e all'esercizio.

L'associazione c'è


Gli studi precedenti sull'argomento, per la verità, avevano dato risultati contrastanti. Il nuovo studio ha cercato di esaminare l'associazione bidirezionale tra sintomi depressivi e diabete di tipo 2 attraverso due differenti analisi effettuate dai ricercatori. La prima ha coinvolto 5200 soggetti senza diabete di tipo 2 all'inizio dello studio. Le persone che hanno sviluppato la malattia e hanno ricevuto un trattamento avevano un rischio del 52% più alto di sviluppare depressione. Un fatto che non si verificava nei soggetti con la malattia, ma senza alcun trattamento. Il secondo studio è stato condotto su 4800 soggetti senza depressione all'inizio dello studio. La maggior parte dei soggetti che ha sviluppato la malattia nel corso del follow up ha sviluppato anche diabete. Ma l'associazione non si è rivelata statisticamente significativa dopo che sono stati presi in considerazione anche fattori inerenti lo stile di vita. L'ipotesi è che la depressione stessa sia associata a fattori relativi alo stile di vita come l'obesità, che mettono i soggetti a rischio maggiore di diabete. Le conclusioni? I meccanismi biologici attraverso i quali depressione e diabete di tipo 2 sono associati rimangono oscuri. Un'associazione bidirezionale, però, sembrerebbe confermata. Saranno i prossimi studi, concludono gli autori, a determinare se gli interventi mirati a modificare i fattori comportamentali associati alla depressione devono completare le strategie di prevenzione del diabete di tipo 2. Quello che è certo è che i medici dovrebbero essere a conoscenza dell'aumentato rischio di sintomi depressivi nei soggetti trattati per il diabete di tipo 2 e considerare lo screening di routine per la depressione tra questi pazienti.

Marco Malagutti



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