S'indaga tra i geni

17 ottobre 2008
Aggiornamenti e focus

S'indaga tra i geni



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La degenerazione maculare senile (AMD o all'italiana DMS) è una causa crescente di disabilità visiva e cecità nei paesi sviluppati, dove è la prima responsabile della perdita della vista sopra i 50 anni. Questo perché legata, come dice il nome, all'invecchiamento, ma il discorso non si esaurisce qui. Se quasi un 75enne su tre può essere colpito, e se ci sono fattori di rischio modificabili quali fumo, esposizione solare, dieta povera di antiossidanti, un altro aspetto coinvolto e non modificabile è la genetica. Come per moltissime altre malattie si va profilando una predisposizione legata ad alcuni geni: per esempio varianti relative al sistema del complemento, importante elemento delle difese immunitarie. Nella stessa direzione va ora la scoperta di una variante genica per una proteina che inibisce il componente C1 del complemento e che aumenta la suscettibilità alla degenerazione maculare senile. Una nuova tessera di un possibile puzzle che si spera possa portare a terapie sempre più mirate e innovative anche rispetto alle più recenti.

Il suo nome è SERPING1


Il gene individuato e denominato SERPING1 è stato scelto come oggetto della ricerca, insieme ad altri 32, in quanto produce una proteina che è cruciale come C1-inibitore, ma trascrive in una regione cromosomica che non era stata precedentemente implicata in studi sulla familiarità della DMS. L'inibizione di C1 previene l'attivazione degli altri componenti C2 e C4 e l'effetto è un abbattimento della cosiddetta cascata del complemento, con la quale si esplica la sua azione. I ricercatori hanno perciò condotto uno screening genetico in 479 britannici con DMS e 479 senza (controlli), tutte sopra i 55 anni d'età, selezionando i geni candidati, combinandolo con lo studio di una coorte di pazienti e controlli statunitensi. Risultato: per 31 dei 32 geni selezionati non si è evidenziata un' associazione con la malattia, mentre ne è stata identificata una marcata per la variante di SERPING1. Anche un'analisi secondaria condotta attraverso questa regione genica ha mostrato una forte associazione con la DMS, con cinque varianti addizionali (quelle dette SNP) in prossimità dei marcatori considerati che potrebbero contribuire in modi diversi in relazione alla malattia, per esempio rispetto al tipo o alla gravità. L'espressione di SERPING1 nei tessuti primariamente colpiti dalla DMS, la retina e la coroide che la vascolarizza, per gli autori aggiunge un'evidenza al possibile ruolo regolatorio della proteina nei confronti del sistema del complemento nella fisiologia oculare. La proteina appartiene a una famiglia di inibitori proteasici della serina, compresi per esempio quelli di fattori della coagulazione, e una mutazione di SERPING1 si lega tra l'altro a un'altra malattia, l'angioedema ereditario.

Prevenzione e diagnosi come cardini


La ricerca sulle concause genetiche della DMS è lunga, ma potrebbe prima o poi ripagare gi sforzi. Questo non deve far dimenticare come si può agire oggi, prima di tutto a livello di prevenzione e diagnosi precoce che è la premessa per cercare di arrestare la progressione della malattia con i trattamenti. Per informare su questi aspetti e su altre patologie oculari è per esempio attivo il sito www.pervederefattivedere.it, dell'omonima Associazione onlus, sul quale è ora disponibile anche un documento, la Carta dei diritti dei pazienti con DMS e glaucoma. L'iniziativa è stata realizzata congiuntamente dall'Associazione con la Società oftalmologica italiana (SOI) in occasione sia della campagna mondiale del 21-27 settembre della AMD Alliance sulla degenerazione maculare senile sia della Giornata mondiale della vista indetta dall'OMS per il 9 ottobre. Nel presentarla si è ricordato che per la DMS in Italia si stimano circa mezzo milione di colpiti entro i 60 anni, un milione tra i 60 e i 70 e oltre due milioni sopra i 70; ogni anno ci sono più di mille nuovi casi per milione di abitanti. Una malattia che senza diagnosi precoce e tentativi di rallentarla ha un forte impatto sulle attività quotidiane e porta a perdere la vista, oltre a un notevole carico economico e sanitario.

Elettra Vecchia



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