Il nervo compresso spicca all'eco

22 giugno 2005
Aggiornamenti e focus

Il nervo compresso spicca all'eco



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La sindrome del tunnel carpale è una delle patologie emergenti, grazie, si fa per dire, al diffondersi dell'uso del computer, dei dispositivi di puntamento come il mouse e alla scorretta posizione di lavoro. Un tempo era una malattia riservata ai sarti e ai pianisti... Infatti la sindrome consiste nella compressione del nervo mediano del braccio, a opera di una struttura osteofibrosa, il tunnel carpale, appunto, che si trova in corrispondenza del polso e che per così dire "tiene insieme" il nervo e i tendini flessori, esattamente come le fascette passacavi che si usano per gli impianti elettrici. Molte le cause, a cominciare dalla ripetizione prolungata dei movimenti del polso in posizione innaturale, per esempio quando si usa a lungo il mouse su un piano troppo elevato. Soprattutto difficile anche la diagnosi, in particolare l'accertamento dell'effettivo risentimento del nervo. Di solito si ricorre all'elettromiografia, cioè la rilevazione delle correnti che transitano nei muscoli, oppure alla TAC. Entrambi gli esami sono però poco confortevoli per il paziente e, l'elettromiografia, anche un po' dolorosa. Una novità viene oggi da uno studio polacco, che ha dimostrato la possibilità di diagnosticare il disturbo attraverso l'ecografia, esame non invasivo, rapido e, cosa che non guasta, relativamente economico.

Sensibile, specifico, non invasivo


Per verificare l'impiego dell'ecografia come indagine di primo livello, i ricercatori hanno selezionato 52 pazienti con diagnosi accertata e 22 persone sane per ottenere immagini di controllo. In totale sono state eseguite 126 ecografie, messe poi a confronto con i risultati dell'elettromiografia e della TAC. In effetti, sono state individuate delle caratteristiche ecografiche standard dei polsi malati. Infatti diminuisce l'ecogenicità, cioè la struttura assorbe di più gli ultrasuoni, inoltre il nervo mediano si presenta ingrossato in corrispondenza dell'ingresso nel tunnel e appiattito al suo interno. In termini statistici, se il nervo mediano presenta una sezione di almeno 9,3 mmq, la sensibilità del test raggiunge il 92%, la specificità il 98%, come dire che questo ingrossamento del nervo sfugge solo nell'8% dei casi e che, quando lo si rileva, è praticamente certo che si tratta della sindrome del tunnel carpale. In 20 casi, inoltre, si è riusciti a vedere all'ecografia anche la causa della compressione del nervo. Secondo gli autori della ricerca, che è stata presentata al congresso dell'EULAR di Vienna, questi risultati provano che sarebbe possibile, in caso di sospetta sindrome del tunnel carpale, procedere innanzitutto a un'ecografia e solo successivamente passare agli altri test, nel caso fosse necessario ottenere altri dettagli. Un vantaggio non da poco anche perché, al di là di costo e disagio, né l'elettromiografia né la TAC sono altrettanto diffuse dell'ecografia.

Maurizio Imperiali



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