Il dilemma dello snus

18 maggio 2007
Aggiornamenti e focus

Il dilemma dello snus



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Il fumo fa male, d'accordo. Ma il tabacco? La domanda non è peregrina, visto che in fin dei conti, fin dagli esordi della pianta in Europa, bruciarlo non è l'unico mezzo di consumarlo. Il tabacco si è anche fiutato e masticato. E quindi la domanda iniziale resta. Sul tabacco da masticare, molto diffuso negli Stati Uniti, già si sa molto, e ben poco di positivo.
Fece scalpore, qualche anno fa, la causa intentata dalla vedova di una stella dei rodei alla ditta di tabacco da masticare sponsor delle manifestazioni. Infatti il marito, forte consumatore, era morto per un cancro dell'apparato digerente. Diverso è il caso dello snus, prodotto della tradizione nordica. Si tratta di tabacco fermentato, disponibile sfuso o confezionato in cilindretti. Consumare lo snus è semplice: si prende un cilindretto e lo si posiziona tra labbro e gengiva. Un po' come accade per alcuni dei prodotti usati per la terapia sostitutiva della nicotina. Proibito in tutta l'Unione Europea, lo snus è però campione di vendite in Svezia, dove si registra un numero particolarmente basso di fumatori, forse proprio per questo.

Dati certi e previsioni statistiche

Sulla rivista Lancet sono stati pubblicati ben due studi e un editoriale centrati su questo tipo di consumo del tabacco. Il primo ha indagato l'incidenza di alcune forme tumorali in 280000 lavoratori edili svedesi, seguiti per 20 anni, l'altro ha valutato gli effetti che avrebbe l'introduzione del prodotto in Australia. Prima i risultati svedesi: lo snus non ha effetti cancerogeni sulle vie respiratorie e sul polmone in particolare, non ne ha nemmeno sulla mucosa orale (la pipa sì, per esempio) né determina le altre malattie respiratorie che colpiscono i fumatori (in pratica, la bronchite cronica). Insomma sembra che non pesi sulla salute, pur continuando a costituire una fonte di piacere per il consumatore. Tutto bene, si potrebbe pensare: largo allo snus. Non è esattamente così, o almeno non per tutti, in quanto lo studio svedese ha rivelato che, rispetto ai non fumatori, i consumatori presentano un rischio raddoppiato di tumori del pancreas. Il rischio relativo è importante, come dato, ma è opportuno guardare in termini assoluti. Nella coorte svedese, tra i fumatori l'incidenza del tumore pancreatico era pari a 13 casi per 100.000 persone anno, tra i consumatori di snus a 8,8; tra chi non aveva mai fumato il dato scende a 3,9. Insomma il rischio raddoppia, ma quello di partenza è comunque, almeno nella coorte svedese, piuttosto basso. Inoltre, va tenuto presente che a partire dagli anni ottanta in Svezia si è reso disponibile snus con un tasso inferiore di nitrosammine, che sono sostanze cancerogene che potrebbero essere all'origine dell'eccesso dei casi di cancro del pancreas. Si potrebbe aggiungere che gli effetti sull'apparato cardiovascolare non sono ben definiti e che, comunque, l'uso dello snus favorisce la retrazione della gengiva (come il fumo, peraltro).

Costo e accessibilità dei sostituti

Ciononostante, gli autori dello studio australiano sostengono che, se lo snus soppiantasse la sigaretta, si avrebbe un netto beneficio per la salute pubblica e quindi che il medico, di fronte al suo assistito che fuma, potrebbe ben fare presenti anche i pro e i contro di questa soluzione. Ipotesi che vede nettamente contrario l'autore dell'editoriale a commento. A suo avviso un medico non dovrebbe presentare un consumo voluttuario che ha comunque conseguenze negative per la salute sulla base del male minore. Prospettiva ineccepibile dal punto di vista teorico ma che forse ignora che nell'imporre comportamenti sani si scende spesso a compromessi anche meno convenienti. E' però inattaccabile il fatto che esistano terapie sostitutive della nicotina a rischio zero (cerotti, compresse, gomme) ed è anche corretta l'affermazione che, a leggere i foglietti illustrativi, sono tali e tante le controindicazioni, spesso remote, che possono persino generare il dubbio che i sostituti siano pericolosi almeno quanto le sigarette. Inoltre, si dice, mentre le sigarette si possono comprare ovunque, i sostituti della nicotina, no. Sostituti che sono anche più costosi delle sigarette. Non sarà il mercato?

Maurizio Imperiali

Fonti
  • Foulds J, Kozlowski L. Snus-what should the public-health response be? The Lancet DOI:10.1016/S0140-6736(07)60679-5
  • Coral E G et al. Assessment of Swedish snus for tobacco harm reduction: an epidemiological modelling study. The Lancet DOI:10.1016/S0140-6736(07)60677-1
  • Luo J et al. Oral use of Swedish moist snuff (snus) and risk for cancer of the mouth, lung, and pancreas in male construction workers: a retrospective cohort study. The Lancet DOI:10.1016/S0140-6736(07)60678-3



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