Plegridy 125 mcg soluz. iniett. uso sc sir. prer. 0,5 ml 2 siringhe preriempite

28 marzo 2024
Farmaci - Plegridy

Plegridy 125 mcg soluz. iniett. uso sc sir. prer. 0,5 ml 2 siringhe preriempite


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Plegridy 125 mcg soluz. iniett. uso sc sir. prer. 0,5 ml 2 siringhe preriempite è un medicinale soggetto a prescrizione medica (classe A), a base di peginterferone beta 1a, appartenente al gruppo terapeutico Immunostimolanti Interferoni. E' commercializzato in Italia da Biogen Italia S.r.l.


INDICE SCHEDA



INFORMAZIONI GENERALI


TITOLARE:

Biogen Idec Limited

CONCESSIONARIO:

Biogen Italia S.r.l.

MARCHIO

Plegridy

CONFEZIONE

125 mcg soluz. iniett. uso sc sir. prer. 0,5 ml 2 siringhe preriempite

FORMA FARMACEUTICA
soluzione (uso interno)

PRINCIPIO ATTIVO
peginterferone beta 1a

GRUPPO TERAPEUTICO
Immunostimolanti Interferoni

CLASSE
A

RICETTA
medicinale soggetto a prescrizione medica

PREZZO
1329,27 €


CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO


Confezioni e formulazioni di Plegridy disponibili in commercio:


FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (PDF)


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Foglietto illustrativo Plegridy »

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INDICAZIONI TERAPEUTICHE


A cosa serve Plegridy? Perchè si usa?


Plegridy è indicato nei pazienti adulti per il trattamento della sclerosi multipla recidivante-remittente (vedere paragrafo 5.1).


CONTROINDICAZIONI


Quando non dev'essere usato Plegridy?


  • Ipersensibilità all'interferone beta naturale o ricombinante o al peginterferone o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
  • Pazienti con depressione grave e/o ideazione suicidaria (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).


AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO


Cosa serve sapere prima di prendere Plegridy?


Tracciabilità

Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.

Danno epatico

Livelli elevati di transaminasi epatiche nel siero, epatite, epatite autoimmune e casi rari di insufficienza epatica severa sono stati riferiti con medicinali a base di interferone beta. Aumenti degli enzimi epatici sono stati osservati con l'uso di peginterferone beta-1a. I pazienti devono essere monitorati per i segni di danno epatico (vedere paragrafo 4.8).

Depressione

Peginterferone beta-1a deve essere somministrato con cautela nei pazienti con disturbi depressivi pregressi (vedere paragrafo 4.3). La depressione si verifica con maggiore frequenza nella popolazione affetta da sclerosi multipla e in associazione con l'uso di interferone. I pazienti devono essere avvertiti di riferire immediatamente qualsiasi sintomo di depressione e/o ideazione suicidaria al proprio medico.

I pazienti che presentano segni di depressione devono essere strettamente monitorati durante la terapia e trattati in modo appropriato. Deve essere presa in considerazione l'interruzione della terapia con peginterferone beta-1a (vedere paragrafo 4.8).

Reazioni di ipersensibilità

Gravi reazioni di ipersensibilità, tra cui casi di anafilassi, sono state riferite come una complicanza rara del trattamento con l'interferone beta, compreso peginterferone beta-1a. I pazienti devono essere avvertiti di interrompere il trattamento con peginterferone beta-1a e di chiedere assistenza medica immediata nel caso in cui si manifestino segni o sintomi di anafilassi o ipersensibilità severa. Il trattamento con peginterferone beta-1a non deve essere ripreso (vedere paragrafo 4.8).

Reazioni nel sito d'iniezione

Reazioni nel sito d'iniezione, compresa la necrosi nel sito d'iniezione, sono state riferite con l'uso sottocutaneo di interferone beta. Per ridurre al minimo il rischio di reazioni al sito d'iniezione i pazienti devono essere istruiti all'uso di una tecnica di iniezione asettica. La procedura per l'autosomministrazione da parte del paziente deve essere riverificata periodicamente, specialmente se si sono verificate reazioni nel sito d'iniezione. Se il paziente manifesta una rottura della pelle, che può essere accompagnata da gonfiore o fuoruscita di liquido dal sito d'iniezione, il paziente deve essere avvisato di consultare il proprio medico. Negli studi clinici, un paziente trattato con peginterferone beta-1a ha presentato una necrosi nel sito d'iniezione con peginterferone beta-1a per uso SC La decisione di interrompere la terapia dopo necrosi in un unico sito, dipende dall'entità della necrosi stessa (vedere paragrafo 4.8).

Riduzione delle conte ematiche periferiche

La riduzione delle conte ematiche periferiche in tutte le linee cellulari, comprendente pancitopenia rara e trombocitopenia severa, è stata riferita nei pazienti che hanno ricevuto interferone beta. Casi di citopenia, compresi rari casi di neutropenia severa e trombocitopenia, sono stati osservati nei pazienti trattati con peginterferone beta-1a. I pazienti devono essere monitorati per i sintomi o i segni della riduzione delle conte ematiche periferiche (vedere paragrafo 4.8).

Disturbi renali e urinari

Sindrome nefrosica (effetti di classe)

Durante il trattamento con prodotti a base di interferone beta sono stati segnalati casi di sindrome nefrosica con diverse nefropatie sottostanti, tra cui la glomerulosclerosi focale e segmentaria collassante (focal segmental glomerulosclerosis, FSGS), la malattia a lesioni minime (minimal change disease, MCD), la glomerulonefrite membrano-proliferativa (membranoproliferative glomerulonephritis, MPGN) e la glomerulopatia membranosa (membranous glomerulopathy, MGN). Gli eventi sono stati segnalati in tempi diversi nel corso del trattamento e possono manifestarsi dopo diversi anni di trattamento con interferone beta. Si raccomanda il monitoraggio periodico dei segni o sintomi precoci, quali ad esempio edema, proteinuria e compromissione della funzione renale, in particolare nei pazienti a maggior rischio di malattia renale. La sindrome nefrosica deve essere trattata tempestivamente e deve essere presa in considerazione l'interruzione della terapia con peginterferone beta-1a.

Compromissione renale severa

È necessario usare cautela quando si somministra peginterferone beta-1a a pazienti con compromissione renale severa.

Microangiopatia trombotica (Thrombotic microangiopathy, TMA) (effetti di classe)

Sono stati segnalati casi di TMA, che si manifesta come porpora trombotica trombocitopenica (thrombotic thrombocytopenic purpura,TTP) o sindrome uremica emolitica (haemolytic uraemic syndrome, HUS), compresi casi fatali con prodotti a base di interferone beta. Gli eventi sono stati segnalati in tempi diversi nel corso del trattamento e possono manifestarsi da diverse settimane a diversi anni dopo l'inizio del trattamento con interferone beta. Le caratteristiche cliniche iniziali comprendono trombocitopenia, ipertensione di nuova insorgenza, febbre, sintomi a carico del sistema nervoso centrale (ad esempio confusione, paresi) e funzione renale compromessa. I risultati di laboratorio che suggeriscono la presenza di TMA comprendono la riduzione delle conte piastriniche, l'aumento della lattato-deidrogenasi (lactate dehydrogenase, LDH) nel siero dovuta a emolisi e la presenza di schistociti (frammentazione degli eritrociti) su uno striscio ematico. Di conseguenza, se si osservano le caratteristiche cliniche della TMA si raccomanda l'effettuazione di ulteriori esami dei livelli delle piastrine nel sangue, della LDH nel siero, degli strisci ematici e della funzione renale. Nel caso di diagnosi di TMA è necessario un trattamento tempestivo (considerando lo scambio plasmatico) ed è raccomandata l'interruzione immediata di peginterferone beta-1a.

Anomalie di laboratorio

Anomalie di laboratorio sono associate all'uso degli interferoni. Oltre a quegli esami di laboratorio normalmente richiesti per il monitoraggio dei pazienti con sclerosi multipla, si raccomanda di eseguire l'emocromo completo con conta differenziale delle cellule del sangue, le conte piastriniche e le analisi chimiche del sangue, comprendenti i test di funzionalità epatica (ad esempio aspartato aminotransferasi (AST), alanina aminotransaminasi (ALT)), prima dell'inizio della terapia e a intervalli regolari dopo l'introduzione della terapia con peginterferone beta-1a e poi periodicamente in assenza di sintomi clinici.

Per i pazienti con mielosoppressione può essere necessario il monitoraggio più intensivo dell'esame emocromocitometrico completo, con le conte differenziali e piastriniche.

L'ipotiroidismo e l'ipertiroidismo sono stati osservati con l'uso di medicinali a base di interferone beta. Si raccomanda l'effettuazione di esami regolari della funzionalità tiroidea nei pazienti con anamnesi di disfunzione tiroidea o come clinicamente indicato.

Crisi epilettiche

Peginterferone beta-1a deve essere somministrato con cautela nei pazienti con anamnesi di crisi epilettiche, in quelli trattati con medicinali anti-epilettici, specialmente se la loro epilessia non è adeguatamente controllata con gli anti-epilettici (vedere paragrafo 4.8).

Patologie cardiache

Il peggioramento delle patologie cardiache è stato riferito nei pazienti trattati con interferone beta.

L'incidenza degli eventi cardiovascolari è risultata simile tra i gruppi trattati con peginterferone beta1a (125 microgrammi ogni 2 settimane) e con placebo (7% in ciascun gruppo). Non sono stati segnalati eventi cardiovascolari gravi nei pazienti trattati con peginterferone beta-1a nello studio ADVANCE. Ciò nonostante, i pazienti con significative patologie cardiache preesistenti, ad esempio insufficienza cardiaca congestizia, arteriopatia coronarica o aritmia, devono essere monitorati per il peggioramento delle loro condizioni cardiache, in particolare durante l'inizio del trattamento.

Immunogenicità

I pazienti possono sviluppare anticorpi verso peginterferone beta-1a. I dati ottenuti da pazienti trattati fino a 2 anni con peginterferone beta-1a somministrato SC suggeriscono che meno dell'1% (5/715) ha sviluppato anticorpi persistenti-neutralizzanti alla porzione di interferone beta-1a del peginterferone beta-1a. Gli anticorpi neutralizzanti potenzialmente possono ridurre l'efficacia clinica. Tuttavia, lo sviluppo di anticorpi contro la frazione di interferone del peginterferone beta-1a non ha avuto alcun impatto percepibile sulla sicurezza o sull'efficacia clinica, nonostante l'analisi fosse limitata dalla bassa incidenza di immunogenicità.

Il tre percento dei pazienti (18/681) ha sviluppato anticorpi persistenti alla frazione di PEG del peginterferone beta-1a. Nello studio clinico condotto, lo sviluppo di anticorpi contro la frazione di PEG del peginterferone beta-1a non ha avuto alcun impatto percepibile sulla sicurezza o sull'efficacia clinica (compresi il tasso annualizzato di recidive, le lesioni osservate con risonanza magnetica (magnetic resonance imaging, MRI)) e la progressione della disabilità).

Compromissione epatica

È necessario usare cautela e considerare il monitoraggio stretto quando peginterferone beta-1a è somministrato a pazienti con compromissione epatica severa. I pazienti devono essere monitorati per i segni di danno epatico ed è necessario usare cautela quando gli interferoni sono utilizzati contemporaneamente ad altri medicinali associati a danno epatico (vedere paragrafi 4.8 e 5.2).

Contenuto di sodio

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio, cioè essenzialmente ‘senza sodio'.


INTERAZIONI


Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Plegridy?


Non sono stati effettuati studi d'interazione. Gli studi clinici indicano che i pazienti con sclerosi multipla possono ricevere peginterferone beta-1a e corticosteroidi durante le recidive. È stato riportato che gli interferoni riducono l'attività degli enzimi epatici dipendenti dal citocromo P450 nell'uomo e negli animali. Deve esser usata cautela quando peginterferone beta-1a viene somministrato in associazione con medicinali che hanno uno stretto indice terapeutico e la cui clearance è largamente dipendente dal sistema del citocromo P450 epatico, ad esempio alcune classi di antiepilettici e di antidepressivi.


SOVRADOSAGGIO


Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Plegridy?


In caso di sovradosaggio, i pazienti possono essere ospedalizzati per osservazione e deve essere dato un adeguato trattamento di supporto.


GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO


E' possibile prendere Plegridy durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

Un ampio numero di dati (oltre 1.000 esiti di gravidanza) dai registri e dall'esperienza post-marketing non indica alcun aumento del rischio di anomalie congenite maggiori dopo esposizione all'interferone beta pre-concepimento o durante il primo trimestre di gravidanza. Tuttavia, la durata dell'esposizione durante il primo trimestre è incerta, poiché i dati sono stati raccolti quando l'uso di interferone beta era controindicato durante la gravidanza e il trattamento probabilmente è stato interrotto quando la gravidanza è stata individuata e/o confermata. L'esperienza sull'esposizione durante il secondo e il terzo trimestre è molto limitata.

Sulla base dei dati sugli animali (vedere paragrafo 5.3) esiste un rischio potenzialmente aumentato di aborto spontaneo. Il rischio di aborti spontanei in donne in gravidanza esposte all'interferone beta non può essere adeguatamente valutato sulla base dei dati attualmente disponibili, ma i dati non suggeriscono finora un aumento del rischio.

Se clinicamente necessario, l'uso di peginterferone beta-1a durante la gravidanza può essere preso in considerazione.

Allattamento

Limitate informazioni disponibili relative al passaggio dell'interferone beta-1a/peginterferone beta-1a nel latte materno, unitamente alle caratteristiche chimico-fisiologiche dell'interferone beta, suggeriscono che i livelli di interferone beta-1a/peginterferone beta-1a escreti nel latte materno sono trascurabili. Non sono previsti effetti dannosi sul neonato/bambino allattato al seno.

Peginterferone beta-1a può essere usato durante l'allattamento.

Fertilità

Non sono disponibili informazioni sugli effetti del peginterferone beta-1a sulla fertilità umana. Negli animali sono stati osservati effetti anovulatori a dosi molto alte (vedere paragrafo 5.3). Non sono disponibili informazioni sugli effetti del peginterferone beta-1a sulla fertilità maschile negli animali.


GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI


Effetti di Plegridy sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari


Peginterferone beta-1a non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.


PRINCIPIO ATTIVO


Plegridy 63 microgrammi soluzione iniettabile in siringa preriempita (per uso sottocutaneo) Ciascuna siringa preriempita contiene 63 microgrammi di peginterferone beta-1a* in 0,5 mL di soluzione iniettabile.

Plegridy 94 microgrammi soluzione iniettabile in siringa preriempita (per uso sottocutaneo) Ciascuna siringa preriempita contiene 94 microgrammi di peginterferone beta-1a* in 0,5 mL di soluzione iniettabile.

Plegridy 125 microgrammi soluzione iniettabile in siringa preriempita (per uso sottocutaneo) Ciascuna siringa preriempita contiene 125 microgrammi di peginterferone beta-1a* in 0,5 mL di soluzione iniettabile.

Plegridy 125 microgrammi soluzione iniettabile in siringa preriempita (per uso intramuscolare) Ciascuna siringa preriempita contiene 125 microgrammi di peginterferone beta-1a* in 0,5 mL di soluzione iniettabile.

Plegridy 63 microgrammi soluzione iniettabile in penna preriempita (per uso sottocutaneo) Ciascuna penna preriempita contiene 63 microgrammi di peginterferone beta-1a* in 0,5 mL di soluzione iniettabile.

Plegridy 94 microgrammi soluzione iniettabile in penna preriempita (per uso sottocutaneo) Ciascuna penna preriempita contiene 94 microgrammi di peginterferone beta-1a* in 0,5 mL di soluzione iniettabile.

Plegridy 125 microgrammi soluzione iniettabile in penna preriempita (per uso sottocutaneo) Ciascuna penna preriempita contiene 125 microgrammi di peginterferone beta-1a* in 0,5 mL di soluzione iniettabile.

La dose indica la quantità della porzione di interferone beta-1a del peginterferone beta-1a senza considerare la porzione di PEG attaccata.

*Il principio attivo, il peginterferone beta-1a, è un coniugato covalente dell'interferone beta-1a, prodotto nelle cellule ovariche di criceto cinese, con metossi poli(etileneglicole) a 20.000 Dalton (20 kDa), utilizzando un linker di O-2-metilpropionaldeide.

La potenza di questo medicinale non deve essere confrontata con quella di un'altra proteina pegilata o non-pegilata della stessa classe terapeutica. Per ulteriori informazioni vedere paragrafo 5.1.

Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


ECCIPIENTI


Sodio acetato triidrato

Acido acetico glaciale

Arginina cloridrato

Polisorbato 20

Acqua per preparazioni iniettabili


SCADENZA E CONSERVAZIONE


Scadenza: 36 mesi

Conservare in frigorifero (2°C – 8°C).

Non congelare.

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

Vedere paragrafo 6.3 per altre informazioni sulla conservazione a temperatura ambiente.


NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE


Siringa preriempita / penna preriempita (somministrazione sottocutanea)

Una siringa preriempita da 1 mL di vetro (Tipo I), dotata di tappo di gomma bromobutilica e copriago rigido in materiale termoplastico e polipropilene, contenente 0,5 mL di soluzione. La siringa è dotata di ago presaldato da 1,27 cm, calibro 29, premontato.

Una siringa preriempita di Plegridy è contenuta in un iniettore a penna monouso, usa e getta, azionato a molla, chiamato Plegridy Pen. La siringa all'interno della penna è una siringa preriempita da 1 mL di vetro (Tipo I), dotata di tappo di gomma bromobutilica e copriago rigido in materiale termoplastico e polipropilene, contenente 0,5 mL di soluzione. La siringa è dotata di ago presaldato da 1,27 cm, calibro 29, premontato.

Dimensioni delle confezioni

La confezione di inizio trattamento di Plegridy contiene 1 siringa preriempita da 63 microgrammi (siringa con etichetta arancione, 1a dose) e 1 siringa preriempita da 94 microgrammi (siringa con etichetta blu, 2a dose) in vassoi di plastica sigillati.

La confezione di inizio trattamento di Plegridy Pen contiene 1 penna preriempita da 63 microgrammi (penna con etichetta arancione, 1a dose) e 1 penna preriempita da 94 microgrammi (penna con etichetta blu, 2a dose) in un vassoio protettivo di plastica.

Scatola da due o sei siringhe preriempite da 125 microgrammi (siringhe con etichetta grigia) in vassoi di plastica sigillati.

Scatola da due penne preriempite da 125 microgrammi (penne con etichetta grigia) in un vassoio protettivo di plastica.

Confezioni multiple contenenti 6 (3 confezioni da 2) penne preriempite da 125 microgrammi (penne con etichetta grigia). La confezione contiene 3 scatole interne. Ciascuna scatola interna contiene 2 penne in un vassoio protettivo di plastica.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

Siringa preriempita (somministrazione intramuscolare)

Siringa Luer-Lock preriempita da 1 mL di vetro (Tipo I) dotata di un tappo di gomma bromobutilica contenente 0,5 mL di soluzione e dotata di un ago calibro 23, 3,2 cm. Una siringa preriempita contiene 0,5 mL di soluzione di Plegridy contenente 125 microgrammi di peginterferone beta-1a.

Scatola da due o sei siringhe preriempite da 125 microgrammi in vassoi di plastica sigillati.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

Data ultimo aggiornamento: 29/09/2023

Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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