Iverscab

16 aprile 2024

Iverscab


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Cos'è Iverscab (ivermectina)


Iverscab è un farmaco a base di ivermectina, appartenente al gruppo terapeutico Endectocidi. E' commercializzato in Italia da Alloga Italia S.r.l.

Confezioni e formulazioni di Iverscab disponibili in commercio


Selezionare una delle seguenti confezioni di Iverscab disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):

A cosa serve Iverscab e perchè si usa


  • Trattamento della strongiloidiasi intestinale (anguillulosi).
  • Trattamento di sospetta o diagnosticata microfilaremia in pazienti con filariasi linfatica causata da Wuchereria bancrofti.
  • Trattamento della scabbia sarcoptica umana. Il trattamento è giustificato quando la diagnosi di scabbia è stata stabilita clinicamente e/ o da un esame parassitologico. Senza diagnosi formale, in caso di prurito, il trattamento non è giustificato.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Iverscab


Ipersensibilità al principio attivo ivermectina o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Iverscab può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

Durante il trattamento di massa per l'oncocerchiasi, i dati su un numero limitato (circa 300) di donne incinte, hanno mostrato effetti avversi come anomalie congenite, aborti spontanei, mortalità fetale e mortalità infantile che potrebbero essere associati al trattamento con ivermectina durante il primo trimestre di gravidanza.

Ad oggi, non sono disponibili altri dati epidemiologici.

Studi su animali hanno mostrato tossicità per la riproduzione (vedi paragrafo 5.3); tuttavia, il potenziale rischio per l'uomo non è noto.

L'ivermectina dovrebbe essere utilizzata solo se strettamente necessario.

Allattamento

Meno del 2% della dose somministrata di ivermectina è presente nel latte materno.

La sicurezza nei neonati non è stata stabilita, pertanto il farmaco deve essere somministrato alle madri che allattano solo se il beneficio per la madre supera il potenziale rischio per il neonato allattato con latte materno e il trattamento delle madri che intendono allattare deve essere ritardato fino ad 1 settimana dopo la nascita del bambino.

Quali sono gli effetti indesiderati di Iverscab


Sono state segnalate ipereosinofilia transitoria, disfunzioni epatiche, tra cui epatite acuta, aumento degli enzimi epatici, iperbilirubinemia ed ematuria.

Molto raramente sono state riportate necrolisi epidermica tossica e sindrome di Stevens-Johnson.

Sono stati segnalati casi di tossicità neurologica, quali diminuzione dello stato di conoscenza e coma (vedere paragrafi 4.4 e 4.9).

Gli effetti indesiderati sono correlati alla densità del parassita e sono lievi e transitori nella maggior parte dei casi, ma la loro gravità può essere aumentata nei pazienti infettati con più di un parassita, in particolare nel caso di infestazione con Loa loa.

Raramente, gravi e potenzialmente fatali casi di encefalopatia sono stati descritti dopo la somministrazione di ivermectina, in particolare nei pazienti anche pesantemente infettati con Loa loa. In questi pazienti sono state segnalate anche le seguenti reazioni avverse: dolore dorsale o al collo, iperemia oculare, emorragia congiuntivale, dispnea, incontinenza urinaria e/o fecale, difficoltà di stare in piedi/ camminare, alterazioni dello stato mentale, confusione, letargia, stupor o coma (vedi paragrafo 4.4).

Dopo il trattamento con ivermectina per il trattamento di strongiloidiasi, sono state riportate le seguenti reazioni avverse: astenia, dolore addominale, anoressia, stipsi, diarrea, nausea, vomito, capogiro, sonnolenza, vertigini, tremore, ipereosinofilia transitoria, leucopenia/anemia e aumento della ALT/fosfatasi alcalina.

Nel trattamento della filaria dovuta a Wuchereria bancrofti, l'intensità degli effetti indesiderati non sembra essere dose-dipendente, ma è legata alla densità microfilariale nel sangue. Sono stati descritti: febbre, cefalea, astenia, sensazione di debolezza, mialgia, artralgia, dolore diffuso, disturbi digestivi come anoressia, nausea, dolore addominale ed epigastrico, tosse, sensazione di difficoltà a respirare, mal di gola, ipotensione ortostatica, brividi, vertigini, sudorazione abbondante, dolore testicolare o sensazione di malessere.

A seguito della somministrazione di ivermectina in pazienti affetti da Onchocerca volvulus, le reazioni di ipersensibilità osservate derivanti dalla morte microfilarica riguardano reazioni di tipo Mazzotti: prurito, eruzione oriticarioide, congiuntivite, artralgia, mialgia (compresa la mialgia addominale), febbre, edema, linfadenite, adenopatie, nausea, vomito, diarrea, ipotensione ortostatica, vertigini, tachicardia, astenia, cefalea.

Raramente, questi sintomi sono stati gravi. Sono stati descritti alcuni casi di aggravamento dell'asma. In questi pazienti sono state descritte anche sensazioni anomale negli occhi, edema palpebrale, uveite anteriore, congiuntivite, limbite, cheratite e corioretinite o coroidite. Queste manifestazioni, che possono essere dovute alla malattia stessa, sono state descritte occasionalmente dopo il trattamento. Sono raramente gravi e generalmente sono risolte senza trattamento corticosteroide.

L'insorgenza di emorragia congiuntivale è stata segnalata in pazienti con oncocerchiasi.

Dopo assunzione di ivermectina, è stata osservata l'espulsione di adulti di Ascaris.

Nei pazienti con scabbia, l'esacerbazione transitoria di prurito può essere osservata all'inizio del trattamento.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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