Manidipina Chiesi

26 aprile 2024

Manidipina Chiesi


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Cos'è Manidipina Chiesi (manidipina cloridrato)


Manidipina Chiesi è un farmaco a base di manidipina cloridrato, appartenente al gruppo terapeutico Calcioantagonisti.

A cosa serve Manidipina Chiesi e perchè si usa


Ipertensione essenziale lieve-moderata.

Indicazioni: come usare Manidipina Chiesi, posologia, dosi e modo d'uso


La dose iniziale raccomandata è di 10 mg una volta al giorno. Dopo 2-4 settimane di trattamento, qualora l'effetto antiipertensivo fosse insufficiente, si consiglia di aumentare il dosaggio alla dose abituale di mantenimento di 20 mg una volta al giorno.

Uso negli anziani

In considerazione del rallentamento dei processi metabolici nei pazienti anziani, la dose raccomandata è di 10 mg una volta al giorno. Tale dosaggio risulta adeguato nella maggior parte dei pazienti anziani; incrementi di dose richiedono attenta valutazione del rischio/beneficio su base individuale.

Uso nei pazienti con disfunzioni renali o epatiche

L'incremento della dose da 10 a 20 mg una volta al giorno deve essere attentamente valutato nei pazienti con disfunzioni renali lievi-moderate.

Data l'ampia metabolizzazione a livello epatico della manidipina, nei pazienti con disfunzioni epatiche lievi non deve essere superata la dose di 10 mg una volta al giorno (v. anche par. 4.3 “Controindicazioni“).

Manidipina CHIESI è controindicato in età pediatrica (vedi paragrafo 4.3).

La compressa deve essere ingerita al mattino dopo colazione, senza masticarla, con poco liquido.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Manidipina Chiesi


Ipersensibilità al principio attivo manidipina o ad altre diidropiridine o ad uno qualsiasi degli eccipienti del prodotto. Età pediatrica. Angina pectoris instabile ed infarto miocardico da meno di 4 settimane. Insufficienza cardiaca non trattata.

Disfunzioni renali di grado severo (clearance della creatinina <10 ml/min).

Disfunzioni epatiche di grado moderato-severo.

Manidipina Chiesi può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Non risultano disponibili dati clinici su donne esposte in gravidanza.

Gli studi effettuati con manidipina nell'animale hanno fornito informazioni insufficienti sullo sviluppo embrio-fetale (v.si par. 5.3). Poiché altri analoghi diidropiridinici sono risultati teratogeni nell'animale ed il rischio potenziale per la specie umana è sconosciuto, per motivi di sicurezza manidipina non deve essere somministrata in gravidanza.

Manidipina ed i suoi metaboliti sono escreti in elevate quantità nel latte di femmina di ratto nel corso dell'allattamento. Poiché non è noto se manidipina è escreta nel latte umano, l'uso di manidipina cloridrato deve essere evitato durante l'allattamento. Se il trattamento con manidipina cloridrato fosse insostituibile, occorre interrompere l'allattamento al seno.

Quali sono gli effetti indesiderati di Manidipina Chiesi


Le reazioni avverse piú comuni (≥1% - <10%) sono: palpitazioni, vampate di calore, mal di testa, edema, vertigini e capogiri. Tutte queste reazioni avverse sono attribuibili alle proprietà vasodilatatrici della manidipina. Queste sono reazioni dose-dipendenti e solitamente si risolvono spontaneamente con la prosecuzione del trattamento.

Durante la terapia con MANIDIPINA CHIESI ed altre diidropiridine sono stati osservati gli effetti indesiderati di seguito riportati, con le frequenze:

Molto comune   >1/10

Comune 1/100 e <1/10

Non comune 1/1.000 e <1/100

Raro 1/10.000 e <1/1.000

Molto raro <1/10.000

Non noto non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

Patologie del sistema nervoso:
  • comune: vertigini, capogiri, mal di testa;
  • non comune: parestesia;
  • raro: sonnolenza.
Patologie cardiache:
  • comune: palpitazioni;
  • non comune: tachicardia;
  • raro: dolore al torace, angina pectoris;
  • molto raro: infarto del miocardio;
in pazienti con angina pectoris preesistente, può verificarsi un aumento della frequenza o della durata o dell'intensità di questi attacchi.

Patologie vascolari:
  • comune: vampate di calore;
  • non comune: ipotensione;
  • raro: ipertensione.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:
  • non comune: dispnea.

Patologie gastrointestinali:

  • non comune: nausea, vomito, costipazione, bocca secca, disordini gastrointestinali;
  • raro: gastralgia, dolori addominali, diarrea, anoressia;- molto raro:gengiviti ed iperplasia gengivale che generalmente cessano all'interruzione della terapia ma richiedono attente cure odontoiatriche.
Patologie epatobiliari:
  • raro: itterizia.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
  • non comune: rash cutanei, eczema;
  • raro: eritema, prurito;
  • non noto: Eritema multiforme, dermatite esfoliativa.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
  • comune: edema;
  • non comune: astenia;
  • raro: irritabilità.
Esami diagnostici:
  • non comune: aumenti reversibili nei livelli di SGOT, SGPT, LDH, gamma-GT, fosfatasi alcalina, azotemia e creatininemia;
  • raro: Aumento di bilirubina.

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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