Soliphen 60 mg 60 compresse divisibili

10 maggio 2024
Prodotti veterinari - Scheda Soliphen 60 mg

Soliphen 60 mg 60 compresse divisibili


Tags:

TITOLARE:

Domes Pharma SC

MARCHIO

Soliphen 60 mg

CONFEZIONE

60 compresse divisibili

FORMA FARMACEUTICA
compressa

PRINCIPIO ATTIVO
fenobarbital

GRUPPO TERAPEUTICO
Antiepilettici, Ipnotici Barbiturici

RICETTA
ricetta medica in copia unica non ripetibile

SCADENZA
36 mesi

PREZZO
16,50 €

CONFEZIONI DI SOLIPHEN 60 MG DISPONIBILI IN COMMERCIO
  • soliphen 60 mg 60 compresse divisibili (scheda corrente)

INDICAZIONI

A cosa serve Soliphen 60 mg 60 compresse divisibili

prevenzione delle crisi dovute a epilessia generalizzata nel cane.

MODO D'USO

Come si usa Soliphen 60 mg 60 compresse divisibili

per uso orale. La decisione di iniziare la terapia farmacologica antiepilettica con fenobarbital va valutata per ogni singolo caso e dipende da numero, frequenza, durata e gravità delle crisi nel cane. Il dosaggio necessario sarà in parte diverso da individuo a individuo e a seconda della natura e della gravità del disturbo. Il medicinale veterinario va somministrato al cane per via orale, iniziando con una dose di 2-5 mg per kg di peso corporeo al giorno. La dose va divisa e somministrata due volte al giorno. La compressa può essere divisa a metà o in quarti uguali per fornire rispettivamente dosi da 30 mg e da 15 mg. Le compresse devono essere somministrate ogni giorno alla stessa ora per ottenere il buon esito della terapia. Non vengono raggiunte concentrazioni sieriche costanti prima che siano trascorse 1-2 settimane dall'inizio del trattamento. Il pieno effetto del medicinale non si manifesta per due settimane e le dosi non vanno aumentate durante questo periodo. Se le crisi epilettiche non sono controllate, il dosaggio può essere aumentato del 20% alla volta, abbinandovi il monitoraggio dei livelli di fenobarbital nel siero. La concentrazione sierica del fenobarbital può essere controllata dopo che è diventata costante, e nel caso in cui sia inferiore a 15 µg/ml la dose può essere adeguata di conseguenza. Se le crisi epilettiche si ripresentano la dose può essere aumentata fino a raggiungere una concentrazione massima di 45 µg/ml. Concentrazioni plasmatiche elevate possono essere associate a epatotossicità. È possibile eseguire nella stessa ora il prelievo di campioni ematici per determinare la concentrazione plasmatica del fenobarbital preferibilmente durante i livelli più bassi, poco prima della somministrazione della dose successiva di fenobarbital. Se non viene instaurata una prevenzione soddisfacente delle crisi epilettiche e se la concentrazione massima è di circa 40 µg/ml, la diagnosi va riconsiderata e/o va aggiunto al protocollo terapeutico un secondo agente antiepilettico (come i bromuri). Le concentrazioni plasmatiche vanno interpretate congiuntamente alla risposta osservata alla terapia e a una valutazione clinica completa che comprenda il monitoraggio per rilevare eventuali evidenze di effetti tossici in ciascun animale.

AVVERTENZE

La sospensione della terapia con fenobarbitale o il passaggio a o da un altro tipo di terapia antiepilettica dovrebbero essere effettuati gradualmente per evitare di incorrere in un incremento della frequenza delle crisi. Si raccomanda di fare attenzione in animali con funzionalità renale compromessa, ipovolemia, anemia e disfunzioni cardiache o respiratorie. Prima di iniziare il trattamento si deve procedere al monitoraggio dei parametri epatici. È possibile diminuire o ritardare la possibilità di effetti indesiderati epatotossici usando una dose efficace che sia la più bassa possibile. Il monitoraggio dei parametri epatici è raccomandato in caso di terapia prolungata. Si raccomanda di valutare la patologia clinica del paziente 2-3 settimane dopo l'inizio del trattamento e in seguito ogni 4-6 mesi, ad es. misurazione degli enzimi epatici e degli acidi biliari nel siero. È importante sapere che gli effetti dell'ipossia possono determinare livelli aumentati di enzimi epatici dopo una crisi epilettica. Il fenobarbitale può incrementare l'attività della fosfatasi alcalina sierica e delle transaminasi. Queste possono mostrare alterazioni non patologiche, ma potrebbero anche rappresentare epatotossicità, quindi si raccomanda di effettuare le analisi della funzionalità epatica. L'aumento dei valori degli enzimi epatici potrebbe non rendere sempre necessaria una riduzione della dose di fenobarbitale se gli acidi biliari nel siero hanno valori che rientrano nel range di normalità. Alla luce di referti isolati che descrivono epatotossicità associata alla terapia combinata con anticonvulsivanti, si raccomanda di: 1. valutare la funzionalità epatica prima dell'inizio della terapia (ad es. misurazione degli acidi biliari nel siero); 2. monitorare le concentrazioni sieriche terapeutiche di fenobarbitale per consentire l'uso della minor dose efficace. Di norma, concentrazioni di 15-45 µg/ml sono efficaci nel controllo dell'epilessia; 3. ricontrollare regolarmente la funzionalità epatica (ogni 6-12 mesi); 4. ricontrollare regolarmente l'attività delle crisi epilettiche. Nei pazienti epilettici stabilizzati si sconsiglia di passare da altre formulazioni di fenobarbitale al medicinale veterinario. Tuttavia, se ciò non può essere evitato, è necessario adottare un'ulteriore cautela. Ciò include un campionamento più frequente della concentrazione plasmatica per garantire il mantenimento dei livelli terapeutici. Il monitoraggio per l'aumento degli effetti collaterali e per le disfunzioni epatiche dovrebbe essere condotto più regolarmente fino alla conferma della stabilizzazione. Le compresse sono aromatizzate. Per evitare qualsiasi ingestione accidentale, conservare le compresse fuori dalla portata degli animali.


Data ultimo aggiornamento: 02/04/2024

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico

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