Questran polvere

25 aprile 2024

Questran polvere


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Cos'è Questran polvere (colestiramina cloridrato)


Questran polvere è un farmaco a base di colestiramina cloridrato, appartenente al gruppo terapeutico Ipolipemizzanti sequestranti degli acidi biliari. E' commercializzato in Italia da ITC Farma s.r.l.

Confezioni e formulazioni di Questran polvere disponibili in commercio


Selezionare una delle seguenti confezioni di Questran polvere disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):

A cosa serve Questran polvere e perchè si usa


QUESTRAN è indicato:
  • in pazienti con ipercolesterolemie primarie, con ipercolesterolemia associata ad ipertrigliceridemia quando la prima rappresenta il maggior problema terapeutico, in tutti i casi che non rispondono al solo trattamento dietetico.
  • in pazienti con ostruzione parziale delle vie biliari: per il sollievo del prurito associato all'ostruzione.

Questran può essere utile, inoltre, per diminuire i livelli di colesterolo in pazienti con ipercolesterolemia ed ipertrigliceridemia, ma non è indicato qualora l'alterazione primaria sia la sola ipertrigliceridemia.


Indicazioni: come usare Questran polvere, posologia, dosi e modo d'uso


Posologia

Adulti

La dose consigliata per gli adulti varia da 1 a 6 bustine al giorno prima dei pasti. La posologia ottimale sarà stabilita a giudizio del medico e secondo la gravità dei casi.

Nel trattamento del prurito associato all'ostruzione parziale delle vie biliari la dose è di 1-2 bustine al giorno.

Il momento suggerito per la somministrazione è al pasto ma può essere modificato in base alla necessità di evitare interferenze con altri medicinali. In caso di incrementi del dosaggio si raccomanda di farlo progressivamente ed effettuando controlli periodici dei livelli di lipidi e lipoproteine.

Popolazione pediatrica

Occorre cautela in quanto un dosaggio preciso nei bambini non è stato stabilito. La posologia dovrà essere determinata caso per caso tenendo presente che non sono ancora conosciuti gli effetti a lungo termine del medicinale nei pazienti pediatrici.

Per ridurre gli effetti indesiderati gastrointestinali è utile cominciare la terapia nei bambini con 1 sola dose giornaliera di QUESTRAN. Si procederà quindi all'incremento posologico ogni 5/6 giorni fino al raggiungimento dell'effetto terapeutico desiderato. Dovrebbero essere sempre considerati i possibili effetti della colestiramina sull'assorbimento di vitamine ed elettroliti.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Questran polvere


QUESTRAN è controindicato nei pazienti con ostruzione completa delle vie biliari non potendo esplicare alcuna attività se la bile non viene secreta nell'intestino. È anche controindicato nei pazienti con ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti..

Per la presenza di aspartame (30 mg in ogni bustina), fonte di fenilalanina, il farmaco è controindicato nella fenilchetonuria.

Controindicato in gravidanza e allattamento (v. par. 4.6).

Questran polvere può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

Non usare in caso di gravidanza accertata o presunta. Anche se QUESTRAN non è assorbito in circolo e non vi sono, quindi, i presupposti per eventuali danni fetali, non sono stati eseguiti studi controllati su donne in gravidanza. Per la nota interferenza sull'assorbimento delle vitamine liposolubili, QUESTRAN può essere nocivo al feto anche nel caso vengano contemporaneamente somministrati supplementi vitaminici.

Allattamento

Non usare QUESTRAN durante l'allattamento. L'interferenza sull'assorbimento delle vitamine liposolubili nella madre potrebbe avere effetti anche sul lattante.

Fertilità: Non sono disponibili dati sull'uomo relativi all'effetto della colestiramina sulla fertilità.

Quali sono gli effetti indesiderati di Questran polvere


Le reazioni avverse più comuni sono limitate al tratto gastrointestinale. La stipsi è il fenomeno che ricorre più frequentemente. Fattori predisponenti sono il dosaggio molto elevato e l'età avanzata (oltre 60 anni).

Molti casi di stipsi sono blandi, transitori e facilmente controllabili con le terapie convenzionali. In alcuni pazienti potrebbe richiedersi la riduzione temporanea del dosaggio e, nei casi più resistenti l'interruzione del trattamento, onde prevenire fenomeni di occlusione intestinale o di aggravamento di disturbi emorroidali.

In pazienti con evidenza clinica di malattia coronarica si dovranno evitare i problemi connessi con una grave costipazione. Altre reazioni avverse meno frequenti sono: dolore e distensione addominale, flatulenza, nausea, vomito, diarrea, pirosi, anoressia, dispepsia e steatorrea, pancreatite, tendenza al sanguinamento dovuto a ipoprotrombinemia (deficit di Vitamina K), deficit di Vitamina A (riduzione del visus durante la notte) e Vitamina D, acidosi ipercloremica nei bambini e nei pazienti con compromissione renale ed osteoporosi. Irritazioni ed eruzioni cutanee, della lingua e della zona perianale. Sono stati riportati rari casi di ostruzione intestinale successivamente alla commercializzazione, incluse due morti in età pediatrica.

In pazienti in terapia con colestiramina sono stati ritrovati piccoli agglomerati calcifici nelle vie biliari, con calcificazione della colecisti. Comunque, questo potrebbe non essere correlato all'uso del farmaco bensì ad un danno epatico preesistente.

Un paziente ha manifestato coliche biliari ciascuna delle tre volte che ha assunto colestiramina. Un altro con diagnosi di disturbi acuti addominali ha mostrato una massa pastosa nel colon trasverso all'esame radiografico.

Altri effetti indesiderati, non necessariamente correlati al farmaco, sono:

Patologie gastrointestinali: sanguinamento gastrointestinale e rettale, feci scure, sanguinamento emorroidale e/o di ulcere gastroduodenali, disfagia, singhiozzo, riacutizzazione di ulcera peptica, alterazione del gusto, pancreatite, dolore rettale, diverticolite, eruttazione, acidosi ipercloremica.

Esami diagnostici: anormalità della funzionalità epatica;

Patologie del sistema emolinfopoietico: aumento o diminuzione del tempo di protrombina, ecchimosi, anemia, acidosi ipercloremica nei bambini e nei pazienti con compromissione renale;

Disturbi del sistema immunitario: orticaria, asma, dispnea, broncospasmo;

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: lombalgia, dolore muscolare ed articolare, artrite;

Patologie del sistema nervoso: cefalea, ansia, vertigini, disturbi dell'equilibrio, astenia, tinnito, sincope, sonnolenza, nevralgia femorale, parestesia.

Patologie dell'occhio: uveite;

Patologie renali e urinarie: ematuria, disuria, odore di "bruciato" nelle urine, diuresi;

Varie: calo ed aumento ponderale, aumento della libido, tumefazione ghiandolare, edema, sanguinamento delle gengive, carie.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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