Ramipril + Idroclorotiazide Sandoz

19 aprile 2024

Ramipril + Idroclorotiazide Sandoz


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Cos'è Ramipril + Idroclorotiazide Sandoz (ramipril + idroclorotiazide)


Ramipril + Idroclorotiazide Sandoz è un farmaco a base di ramipril + idroclorotiazide, appartenente al gruppo terapeutico ACE inibitori + diuretici. E' commercializzato in Italia da Sandoz S.p.A.

Confezioni e formulazioni di Ramipril + Idroclorotiazide Sandoz disponibili in commercio


Selezionare una delle seguenti confezioni di Ramipril + Idroclorotiazide Sandoz disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):

A cosa serve Ramipril + Idroclorotiazide Sandoz e perchè si usa


Trattamento dell'ipertensione.

Questa associazione a dose fissa è indicata nei pazienti la cui pressione arteriosa non è adeguatamente controllata con ramipril da solo o idroclorotiazide da solo.

Indicazioni: come usare Ramipril + Idroclorotiazide Sandoz, posologia, dosi e modo d'uso


Posologia

Si raccomanda che RAMIPRIL IDROCLOROTIAZIDE SANDOZ venga assunto una volta al giorno alla stessa ora, solitamente al mattino.

RAMIPRIL IDROCLOROTIAZIDE SANDOZ può essere assunto prima, durante o dopo i pasti, perché l'assunzione di cibo non modifica la sua biodisponibilità (vedere paragrafo 5.2).

RAMIPRIL IDROCLOROTIAZIDE SANDOZ deve essere deglutito con un liquido e non deve essere masticato o sbriciolato.

Adulti

La dose deve essere personalizzata in accordo al profilo del paziente (vedere paragrafo 4.4) ed al controllo della pressione arteriosa.

La somministrazione dell‘associazione fissa di ramipril e idroclorotiazide è solitamente raccomandata dopo titolazione della dose con uno dei componenti singoli.

RAMIPRIL IDROCLOROTIAZIDE SANDOZ deve essere iniziato al più basso dosaggio disponibile. Se necessario, la dose può essere aumentata progressivamente per raggiungere il valore di pressione arteriosa richiesto; le dosi massime consentite sono 10 mg di ramipril e 25 mg di idroclorotiazide al giorno.

Popolazioni speciali

Pazienti trattati con diuretici

Si raccomanda cautela nei pazienti già in trattamento con diuretici, poiché si può verificare ipotensione dopo l'inizio del trattamento. Si deve prendere in considerazione la riduzione della dose o la sospensione del diuretico prima di iniziare il trattamento con RAMIPRIL IDROCLOROTIAZIDE SANDOZ.

Qualora la sospensione non fosse possibile, si raccomanda di iniziare il trattamento con la dose più bassa possibile di ramipril (1,25 mg al giorno) in un'associazione libera. Si raccomanda che, in seguito, deve essere fatto un passaggio ad una dose iniziale giornaliera di non più di 2,5 mg ramipril/12,5 mg di idroclorotiazide.

Compromissione renale

RAMIPRIL IDROCLOROTIAZIDE SANDOZ è controindicato in pazienti con grave compromissione renale a causa del componente idroclorotiazide (clearance della creatinina <30 ml/min) (vedere paragrafo 4.3).

Pazienti con compromissione della funzionalità renale possono richiedere dosi ridotte di RAMIPRIL IDROCLOROTIAZIDE SANDOZ. Pazienti con clearance della creatinina fra 30 e 60 ml/min devono essere trattati solo con la dose più bassa della associazione fissa di ramipril e idroclorotiazide dopo somministrazione di ramipril da solo. Le dosi massime consentite sono 5 mg di ramipril e 25 mg di idroclorotiazide al giorno.

Compromissione epatica

Nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata, il trattamento con RAMIPRIL IDROCLOROTIAZIDE SANDOZ deve essere iniziato solo sotto stretto controllo medico e le dosi giornaliere massime consentite sono 2,5 mg di ramipril e 12,5 mg di idroclorotiazide.

RAMIPRIL IDROCLOROTIAZIDE SANDOZ è controindicato con grave compromissione epatica (vedere paragrafo 4.3).

Anziani

La dose iniziale deve essere la più bassa e la successiva titolazione deve essere più graduale a causa della maggiore probabilità di effetti indesiderati in particolare in pazienti molto anziani o debilitati.

Pazienti pediatrici

Non è raccomandato l'uso di RAMIPRIL IDROCLOROTIAZIDE SANDOZ in bambini e adolescenti sotto i 18 anni di età a causa di dati insufficienti sulla sicurezza ed efficacia.

Modo di somministrazione

Uso orale.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Ramipril + Idroclorotiazide Sandoz


  • Ipersensibilità al principio attivo, ad altri ACE inibitori (inibitori dell'Enzima di Conversione dell'Angiotensina), ad idroclorotiazide, ad altri diuretici tiazidici, alle sulfonamidi o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
  • Riscontro anamnestico di angioedema (ereditario, idiopatico o pregresso angioedema con ACE inibitori o AIIRA)
  • Trattamenti extracorporei che portano il sangue a contatto con superfici caricate negativamente (vedere paragrafo 4.5)
  • Stenosi bilaterale significativa dell'arteria renale o stenosi unilaterale in pazienti con rene unico funzionante
  • 2° e 3° trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6)
  • Allattamento (vedere paragrafo 4.6)
  • Grave compromissione della funzionalità renale con clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min in pazienti non in dialisi.
  • Alterazioni degli elettroliti clinicamente rilevanti che potrebbero peggiorare in seguito al trattamento con RAMIPRIL IDROCLOROTIAZIDE SANDOZ (vedere paragrafo 4.4)
  • Grave compromissione della funzionalità epatica
  • Encefalopatia epatica
  • L'uso concomitante di RAMIPRIL IDROCLOROTIAZIDE SANDOZ con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR <60 ml/min/1,73 m2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1)
  • L'uso concomitante con la terapia sacubitril/valsartan. RAMIPRIL IDROCLOROTIAZIDE SANDOZ non deve essere iniziato prima di 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere anche i paragrafi 4.4 e 4.5).

Ramipril + Idroclorotiazide Sandoz può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

RAMIPRIL IDROCLOROTIAZIDE SANDOZ non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4) ed è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3).

L'evidenza epidemiologica relativa al rischio di teratogenicità a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia, non può essere escluso un piccolo aumento del rischio.

Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore.

Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.

È noto che nella donna l'esposizione ad ACE inibitori/Antagonisti del Recettore dell'Angiotensina II (AIIRA) durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia) (vedere anche paragrafo 5.3).

Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.

I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente osservati per quanto riguarda ipotensione, oliguria e iperpotassiemia (vedere anche paragrafi 4.3 e 4.4).

Idroclorotiazide, in caso di esposizione prolungata durante il terzo trimestre di gravidanza, può causare un'ischemia feto-placentare e il rischio di un ritardo della crescita. Inoltre, in caso di esposizione vicino al termine sono stati riportati rari casi di ipoglicemia e trombocitopenia nei neonati. Idroclorotiazide può ridurre il volume plasmatico e il flusso sanguigno utero placentare.

Allattamento

RAMIPRIL IDROCLOROTIAZIDE SANDOZ è controindicato durante l'allattamento.

Ramipril e idroclorotiazide sono escreti nel latte materno in quantità tali che gli effetti sul bambino allattato sono probabili se dosi terapeutiche di ramipril e idroclorotiazide vengono somministrate a donne che allattano. Le informazioni riguardanti l'uso del ramipril durante l'allattamento sono insufficienti ed è da preferire un trattamento alternativo con comprovato profilo di sicurezza per l'allattamento, specialmente del neonato o del prematuro.

Idroclorotiazide è escreto nel latte umano. L'assunzione di tiazidi durante l'allattamento in madri che allattano è stata associata con una diminuzione o anche soppressione della lattazione. Si possono verificare ipersensibilità alle sostanze attive derivate della sulfonamide, ipopotassiemia e ittero nucleare. A causa della possibilità di reazioni serie da entrambe le sostanze attive in bambini allattati, si deve decidere se interrompere l'allattamento o interrompere la terapia, considerando l'importanza della terapia per la madre.

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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