Long-Covid: donne in sovrappeso sono le più colpite

30 gennaio 2023
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Long-Covid: donne in sovrappeso sono le più colpite



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Le donne in sovrappeso hanno una maggiore probabilità di andare incontro a sintomi di Long Covid, almeno secondo quanto mostra una ricerca coordinata da un team dell'University of East Anglia, guidato da Vassillios Vassiliou, e pubblicata sul PLoS Global Public Health. Lo studio, uno dei più ampi condotti nel Regno Unito sul Long Covid, oltre a osservare che un maggiore indice di massa corporea (BMI) è associato a un maggior rischio di andare incontro alla condizione e che le donne hanno una maggiore probabilità di soffrire di Long Covid rispetto agli uomini, ha evidenziato anche che le persone con sintomi persistenti a seguito della malattia hanno una maggiore probabilità di dover ricorrere a cure, rispetto a chi si riprende rapidamente.

Il Long-Covid e i sintomi più frequentemente associati


Il Long Covid è una malattia complessa che si sviluppa durante e dopo aver avuto il Covid e riguarda chi ha sintomi che durano per più di 12 settimane. Dalle stime, risulta che più di due milioni di inglesi avrebbero avuto Long Covid, che ha un impatto sulle persone in vario modo. Tra i sintomi più frequenti, per esempio ci sono una sensazione di affanno, tosse, palpitazioni cardiache, mal di testa e stanchezza acuta. Altri sintomi, poi, possono includere dolore al petto, offuscamento mentale, insonnia, vertigini, dolore alle articolazioni, depressione e ansia, perdita di appetito e cambiamenti di senso del gusto e dell'olfatto.
Il team inglese ha voluto capire quali fattori possono rendere le persone più o meno suscettibili di sviluppare Long Covid.

Le evidenze raccolte sulla popolazione


Il team ha analizzato pazienti che sono risultati positivi al test molecolare per la diagnosi di infezione da virus SARS-CoV-2. In particolare, 1.487 persone infettate hanno partecipato a un'indagine online che indagava sintomi di Long Covid come affanno, dolore al petto, stanchezza, problemi di memoria e ansia. Dai risultati, Vassiliou e colleghi hanno trovato che più della metà dei partecipanti, 774, ha avuto almeno un sintomo di Long Covid, con un'elevata prevalenza della sindrome auto-riferita.
Successivamente, i ricercatori sono andati a cercare se vi erano fattori che rendevano le persone più o meno predisposte a soffrire di questa condizione, andando a vedere i dati medici dei partecipanti, in particolare Bmi, sesso, uso di farmaci e altre malattie concomitanti, con il risultato che il sesso femminile e un elevato BMI erano fattori associati al rischio della sindrome a lungo termine.
"Tutte le persone coinvolte sono state infettate prima dell'avvio dei programmi di vaccinazione e hanno sofferto di numerosi nuovi sintomi che non erano presenti prima dell'infezione da Covid", ha spiegato Vassiliou, secondo il quale "queste informazioni sono importanti perché possono essere usate per profilare le persone a rischio di sviluppare Long Covid".


Sabina Mastrangelo



Fonte: Farmacista33   

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