Fecondazione in vitro: non migliora con aspirina

05 settembre 2011
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Fecondazione in vitro: non migliora con aspirina



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L'assunzione di acido acetilsalicilico (Asa) non aumenta le probabilità di concepimento nella fecondazione in vitro (Fiv). Lo stabilisce una nuova revisione sistematica, pubblicata nel numero di agosto della Cochrane library, contro l'ipotesi secondo cui il potenziale beneficio sarebbe legato a un migliore flusso del sangue all'utero e alle ovaie. I ricercatori della Cochrane collaboration hanno preso in esame un totale di 13 studi clinici che coinvolgevano complessivamente oltre 2.600 donne ricorse alla fecondazione in vitro. In molti casi alle donne venivano somministrati 100mg al giorno di Asa ma solamente uno degli studi inclusi ha riportato alcuni benefici associati alla somministrazione. La conclusione è che, rispetto al placebo, l'Asa non aumenta le probabilità di concepimento nella fecondazione in vitro; al contrario: non si esclude che possa causare aborto o altre complicazioni della gravidanza. «Le coppie che ricorrono alla fecondazione in vitro spesso si sentono così disperate che sono pronte a tentare qualsiasi cosa che possa aumentare le possibilità di concepimento» ha affermato il capo ricercatore Charalambos Siristatidis dell'Unità di riproduzione assistita dell'Università di Atene. «Ma date le attuali evidenze, non ci sono solide basi per raccomandare alle donne l'assunzione di Asa per favorire la gravidanza».



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