Tumore del rene: fattori di rischio e cure

31 ottobre 2012
Interviste

Tumore del rene: fattori di rischio e cure



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All'85° Congresso nazionale Siu (Società italiana di urologia), tenutosi a Venezia dal 21 al 24 ottobre, sono state presentate le ultimissime novità anche in tema di tumore renale: incidenza, fattori di rischio e cure. Due i dati più rilevanti emersi dalle analisi epidemiologiche: il fumo e l'obesità sono importanti fattori di rischio per questo tumore, finora trascurati. Vincenzo Mirone segretario generale della Siu e Ordinario di Urologia alla facoltà di Medicina e chirurgia dell'università Federico II di Napoli, ci spiega come si può prevenire e curare oggi questo tumore.

Si pensava che il fumo fosse collegato esclusivamente alle neoplasie polmonari
Invece è un importante fattore di rischio anche per il tumore renale. Dati recenti evidenziano che smettere di fumare riduce dal 16% fino al 28% il rischio di tumore del rene. Numeri importanti visto che il fumo è un'abitudine che si può evitare o correggere.

Questo tumore riconosce altri rischi correlati agli stili di vita?
Sì il sovrappeso e l'obesità. Negli Stati Uniti, dove il cancro renale rappresenta circa il 3% dei tumori, un'analisi quantitativa ha valutato che il 27% di casi di tumore del rene tra gli uomini americani e il 29% tra le donne possono essere correlati a sovrappeso e obesità. Esiste una correlazione lineare fra aumento di peso corporeo e aumento del rischio di contrarre il tumore. Esiste inoltre una correlazione fra dieta e questo tipo di cancro: diete ricche di vegetali possono avere un ruolo protettivo, mentre il consumo regolare di carne rossa e di prodotti caseari può incrementare il rischio. Il consumo regolare di tè nero e caffé non sembra, invece, influire, così come l'alcool.

Guardando ai dati italiani, a quale età insorge preferenzialmente il tumore al rene?
L'incidenza del tumore del rene segue un trend di crescita lungo l'arco della vita, raggiungendo un picco massimo all'età di 60 anni. Inoltre questo tumore è leggermente più frequente nell'uomo, colpisce infatti 16 uomini ogni 100.000 con un rapporto 3:2 uomo/donna.

Quali esami di screening si possono eseguire per una diagnosi precoce?
Purtroppo per quanto riguarda tale patologia non esistono screening diagnostici definiti. Ciò che però spesso la pratica clinica ci riporta è la scoperta accidentale di una massa renale durante un esame di diagnostica per immagini (ecografia addominale, TC, RM) che il paziente aveva effettuato con il fine di indagare una patologia differente. Tali lesioni vengono definite incidentalomi.

La prima opzione terapeutica è sempre quella chirurgica?
La terapia chirurgica nel tumore del rene ha un ruolo centrale, infatti nelle forme localizzate può anche essere l'unico atto terapeutico effettuato. Inoltre anche nelle forme di malattia estesa o metastatica la chirurgia va sempre effettuata poiché è dimostrato che migliora la prognosi.

La chemioterapia o altre terapie farmacologiche sono efficaci?
Per quanto riguarda la terapia farmacologica del tumore metastatico, essa ha subito una evoluzione negli anni dovuta alle nuove scoperte scientifiche e alle evidenze della letteratura. In passato è stato trattato con la chemioterapia, tuttavia i risultati ottenuti si sono dimostrati scarsi. I farmaci che si sono dimostrati più attivi sono la vinblastina, il Ccnu (Cloroetil-Cicloesil-NitrosoUrea) e l'ifosfamide. In seguito è stata sperimentata l'immunoterapia, cioè l'utilizzo di particolari farmaci che attivano il sistema immunitario del malato contro il cancro: esistono esperienze e studi cheutilizzano l'interferone alfa, l'interleuchina 2 e le cellule Lak, ma anche in questo caso si sono avuti risultati non sempre positivi. Negli ultimi anni poi sono stati sviluppati nuovi farmaci definiti farmaci biologici in grado di colpire specificamente le cellule tumorali renali. Tra questi vanno assolutamente tenuti in considerazione il sorafenib e il sunitinib utilizzati come prima linea nella malattia metastatica. Ma la ricerca farmacologica in questo campo è in continua evoluzione e a breve avremo disponibili nuovi e più efficaci farmaci biologici per il trattamento del cancro del rene metastatico.

Elisabetta Lucchesini




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