Il cuore delle donne non ama le bibite dietetiche

14 aprile 2014
Aggiornamenti e focus

Il cuore delle donne non ama le bibite dietetiche



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Sono molto diffuse tra chi si preoccupa della linea e non vuole rinunciare a una bevanda gassata, ma, a quanto pare, per tenere sotto controllo il peso molte donne rischiano di mettere a rischio la salute del cuore. Le bevande dietetiche infatti, quelle che non contengono zucchero ma dolcificanti poco calorici, aumentano del 30 per cento il rischio di problemi cardiaci, come ha affermato un gruppo di ricercatori a stelle e strisce durante il meeting annuale dell'American college of cardiology di Washington DC.

La notizia arriva da un'analisi svolta su circa 60.000 donne già in menopausa con un'età media di 63 anni alle quali è stato chiesto di riferire quante bibite dietetiche avevano consumato negli ultimi tre mesi e con quale frequenza. In base alle risposte, le partecipanti sono state suddivise in 4 categorie: due o più bibite dietetiche al giorno, da 5 a 7 alla settimana, da una a 4 alla settimana e, infine, tra zero e tre al mese.
Dopo ben nove anni, i ricercatori sono andati a controllare quante delle donne avevano avuto un problema al cuore come attacchi cardiaci, formazione di trombi, ictus, interventi per liberare arterie ostruite, scompenso cardiaco o erano addirittura decedute proprio per disturbi di cuore e vasi.

I dati lasciano pochi dubbi: chi consuma più bibite dietetiche - in questo caso 2 o più al giorno - ha un rischio del 30 per cento più alto rispetto a chi non le consuma quasi per niente (al massimo 3 volte al mese). E la percentuale di eventi cardiaci gravi è del 9 per cento nelle forti consumatrici rispetto al 7 per cento nelle donne che non amano queste bevande. Gli autori hanno anche spiegato i meccanismi che legano il consumo di bibite dietetiche e i problemi cardiovascolari: «Come è emerso in altri studi su modelli di laboratorio, consumare una dieta ad alto contenuto di dolcificanti artificiali rende iperglicemici, cioè fa aumentare i livelli di zucchero più del dovuto» chiarisce Susie Swithers dellaPurdue University e non coinvolta nello studio, che poi spiega il secondo meccanismo: «Troppe bevande dietetiche riducono anche la produzione di una proteina protettiva per il cuore».

Ma nonostante i numeri, molti esperti sottolineano che non è ancora il caso di allarmarsi: «Non credo che questi dati siano sufficienti a far cambiare le abitudini di chi beve bibite dietetiche. C'è ancora molto lavoro da fare» spiega Ankur Vyas, che studia le patologie cardiovascolari agli University of Iowa hospitalis and clinic. In effetti, come tutti i dati presentati a un meeting e non ancora pubblicati, anche questi devono essere considerati solo preliminari e non definitivi. «Inoltre, in base alle caratteristiche dello studio e ai risultati ottenuti, non è possibile stabilire con certezza che le bibite dietetiche sono le vere e uniche responsabili dell'aumento dei problemi cardiaci» chiariscono gli autori della ricerca che specificano comunque di avere preso in considerazione nelle analisi anche i fattori di rischio cardiovascolare già noti e presenti nelle donne coinvolte come per esempio il fumo di sigaretta, il diabete, l'ipertensione e il sovrappeso.



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