Vaccinazioni obbligatorie: facciamo chiarezza

04 settembre 2017
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Vaccinazioni obbligatorie: facciamo chiarezza



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Quali sono le vaccinazioni obbligatorie? È vero che non posso iscrivere mio figlio a scuola se non presento i certificati vaccinali? Questi sono solo alcuni dei dubbi che, alla ripresa delle attività quotidiane dopo la pausa estiva, ancora attanagliano molti genitori e creano reazioni diametralmente opposte nella popolazione. Da qui l'importanza di capire cosa dice davvero il decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73 convertito in legge a fine luglio: la Legge 31 luglio 2017, n. 119, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 5 agosto 2017. Per evitare polemiche sterili e dati non corretti, è fondamentale reperire informazioni dalla fonte più attendibile in questo senso, ovvero il ministero della Salute e in particolare il portale dedicato alle vaccinazioni.

Le ragioni del decreto-legge


«L'obiettivo è di contrastare il progressivo calo delle vaccinazioni, sia obbligatorie che raccomandate, in atto dal 2013 che ha determinato una copertura vaccinale media nel nostro Paese al di sotto del 95 per cento». Sono le parole degli esperti del ministero della Salute che, con il decreto ora diventato legge, hanno portato il numero delle vaccinazioni obbligatorie nella fascia di età 0-16 anni da quattro a 10 e aggiungono: «Questa (95%) è la soglia raccomandata dall'Organizzazione mondiale della sanità per garantire la cosiddetta "immunità di gregge", per proteggere, cioè, indirettamente anche coloro che, per motivi di salute, non possono essere vaccinati». «Regolamentare i vaccini rendendoli obbligatori non vuol dire punire, ma tutelare la salute pubblica» aggiunge Susanna Esposito, professore ordinario di pediatria dell'Università degli studi di Perugia e presidente dell'Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici, Waidid.

Le vaccinazioni da 0 a 16 anni


Ecco l'elenco delle dieci vaccinazioni oggi obbligatorie:

  • anti-poliomielitica,
  • anti-difterica,
  • anti-tetanica,
  • anti-epatite B,
  • anti-pertosse,
  • anti-Haemophilus influenzae tipo b,
  • anti-morbillo,
  • anti-rosolia,
  • anti-parotite,
  • anti-varicella.

A queste 10, tutte gratuite, se ne aggiungono sempre ad offerta attiva e gratuita da parte delle Regioni e Province autonome, altre quattro raccomandate:

  • anti-meningococcica B,
  • anti-meningococcica C,
  • anti-pneumococcica,
  • anti-rotavirus.
Secondo quanto riportato nel decreto, tutte le vaccinazioni obbligatorie devono essere somministrate ai nati dal 2017, mentre per i bambini nati dal 2001 al 2016 devono essere seguite le indicazioni del calendario vaccinale nazionale in vigore nell'anno di nascita (in pratica tutte tranne anti-varicella).

Cosa serve a scuola?

Come è facile immaginare, le preoccupazioni principali dei genitori riguardano la possibilità di iscrivere i propri figli a scuola in caso di mancata vaccinazione. L'opuscolo preparato dagli esperti del Ministero può essere molto utile per chi vuole trovare risposte alle domande più frequenti legate al decreto vaccini e l'iscrizione a scuola.

Ecco in sintesi quali sono le disposizioni nelle diverse fasce di età e nei diversi percorsi scolastici:
  • Asilo nido e alle scuole dell'infanzia (per i bambini da 0 a 6 anni): il rispetto degli obblighi vaccinali è requisito essenziale per l'ammissione. Se il bambino non ha effettuato le vaccinazioni entro il 10 settembre potrà comunque frequentare la scuola, ma solo se sarà possibile dimostrare di aver prenotato presso la Asl la vaccinazione da effettuare entro l'anno.
  • Scuola primaria (scuola elementare) e successive: bambini e ragazzi possono accedere comunque a scuola e fare gli esami, ma la Asl contatterà i genitori per un colloquio informativo e in caso di mancato rispetto degli obblighi vaccinali si potrà andare incontro a sanzioni monetarie (da 100 a 500 euro).
Cristina Ferrario

Fonte: Ministero della Salute



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