Zaini e posizioni scorrette a scuola non fanno male alla schiena

06 ottobre 2014
Interviste

Zaini e posizioni scorrette a scuola non fanno male alla schiena



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Gli esperti dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma rassicurano i genitori più apprensivi: gli zaini scolastici e la postura assunta dai ragazzi nelle ore trascorse sui banchi non causano la scoliosi o altre patologie gravi della colonna. Guido La Rosa, responsabile dell'Unità Operativa di Ortopedia dell'ospedale romano, ci aiuta a sfatare alcuni dei falsi miti sulla postura che i ragazzi dovrebbero tenere a casa e a scuola, in piedi e da seduti.

È vero che gli zaini troppo pesanti possono danneggiare la colonna vertebrale dei ragazzi?
«Non esiste un legame di causa-effetto tra l'uso degli zaini - anche se portati su una sola spalla - e patologie della colonna come per esempio la scoliosi. È vero che il peso dello zaino non dovrebbe superare il 10 per cento del peso corporeo (5 kg per un ragazzo che pesa 50 kg), ma ricordiamo che portare uno zaino anche di peso eccessivo per un tempo limitato nella giornata non può causare la scoliosi. Se così fosse ne soffrirebbe almeno il 40 per cento degli studenti, mentre - dati alla mano - è un problema che riguarda circa 2 bambini su 100».

E la postura? Che ruolo ha nelle problemi alla schiena dei quali a volte i ragazzi si lamentano?
«Partiamo col dire che non esiste una postura corretta in assoluto. Non serve per esempio dire al bambino di "stare dritto con la schiena", ma possiamo dirgli di non rimanere troppo a lungo nella stessa posizione - cambiare posizione aiuta a mantenere vive l'attenzione e la concentrazione - oppure di cercare di distribuire il peso su entrambe le spalle da seduto, evitando di appoggiare la testa su un braccio».

Quando si può parlare di scoliosi?
«È importante fare la distinzione tra scoliosi vera e propria e atteggiamento scoliotico, che in genere si riscontra in molti ragazzi anche a causa di una cattiva postura. La prima è una vera e propria malattia, una deformità della colonna che colpisce i bambini indipendentemente da postura, zaini o altri fattori simili, mentre il secondo è dato da alterazioni a livello dei muscoli ma non da una patologia ossea della colonna».

L'atteggiamento scoliotico si può curare?
«Certo. Nella maggior parte dei casi le posture scorrette che causano tale atteggiamento sono limitate nel tempo e quindi non riescono a produrre danni permanenti e lo si nota anche dal fatto che, una volta corretta la postura l'atteggiamento scoliotico sparisce. È vero però che più lungo è il tempo trascorso in posizioni scorrette, maggiore è il danno e più difficile e lungo sarà il percorso per far tornare tutto a posto».

Quali sono le conseguenze di un atteggiamento scoliotico protratto nel tempo e come si può eliminare o almeno ridurre il problema?
«Le conseguenze della postura scorretta sono soprattutto i dolori: se ho i gruppi muscolari per esempio dorsali o cervicali deboli perché non faccio attività fisica e prendo posture scorrette molto frequentemente, è molto probabile che prima dei 20 anni soffrirò di episodi di lombalgia o torcicollo. La soluzione c'è ed è alla portata di tutti: rafforzare questi gruppi muscolari con l'attività fisica. L'obiettivo è infatti evitare i dolori da affaticamento che insorgono quando il muscolo si stanca e comincia a far male».

Quali sono gli sport più adatti per raggiungere tale obiettivo?
«Il nuoto va benissimo, ma vanno bene anche gli sport di squadra come pallavolo o pallacanestro che, tra l'altro, portano benefici di tipo relazionale e sociale ai ragazzi o gli sport individuali come per esempio la ginnastica o il tennis. L'importante è che i ragazzi possano scegliere un'attività che davvero amano: solo così porteranno avanti il loro impegno con entusiasmo e senza fatica».



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