Diabete di tipo 2 e attività fisica: guida per programmare gli esercizi

04 luglio 2016
Aggiornamenti e focus

Diabete di tipo 2 e attività fisica: guida per programmare gli esercizi



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«L'attività fisica regolare riduce il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 nei soggetti con intolleranza al glucosio e riduce le complicanze macrovascolari associate al diabete. L'Aerobic centre longitudinal study ha dimostrato come la mortalità per eventi cardiovascolari nell'arco di 12 anni fosse inferiore del 60% nei soggetti con una fitness cardiorespiratoria medio- alta, ovvero in persone che fanno esercizio fisico regolarmente, e del 40% nei soggetti attivi rispetto ai sedentari». Lo ha affermato Stefano Balducci, presidente dell'Associazione fitness metabolica onlus e coordinatore nazionale del Gruppo di studio Amd- Sid "Attività fisica e diabete" nonché co- autore, insieme a Silvano Zanuso e Giuseppe Pugliese del libro "Diabete di tipo 2 e attività fisica: dalle evidenze scientifiche all'applicazione pratica", presentato nel corso di un evento promosso da Fidal (Federazione Italiana di Atletica Leggera) con il patrocinio del Coni e del ministero della Salute, in occasione di "Runfest 2016 - La città del benessere".

In effetti, le attuali linee guida raccomandano a tutte le persone, con diabete o senza, di effettuare regolarmente, almeno 3 volte a settimana, attività fisica. «Non solo le attività aerobiche quali il cammino, il nuoto e la bicicletta, ma anche l'allenamento di forza, mediante sollevamento di pesi liberi o l'utilizzo di macchine specifiche, producono effetti positivi sulla salute e in particolare sul controllo glicemico e sui fattori di rischio cardiovascolare» ricorda Zanuso, research & communication manager di Technogym e visiting professor in Clinical exercise science presso l'Università di Greenwich (Londra) . «Anche una singola sessione di attività fisica a bassa intensità si è dimostrata in grado di ridurre l'iperglicemia nelle successive 24 ore ma, è bene sottolinearlo, i reali benefici si hanno quando attività fisica ed esercizio strutturato diventano componenti dello stile di vita» sottolinea. Nonostante i benefici dimostrati è difficile adottare stili di vita più attivi e vincere la pigrizia. Alla base sicuramente ci sono barriere che ostacolano sia a livello individuale sia collettivo, come mancanza di tempo, stanchezza, scarsa motivazione. Anche il supporto dei medici e degli specialisti dell'esercizio fisico è importante.

«Il libro colma una carenza importante nella letteratura» sostiene Pugliese, docente presso l'università La Sapienza e dirigente dell'ospedale Sant'Andrea di Roma. «Include informazioni essenziali affinché sia il medico sia lo specialista dell'esercizio siano in grado di prescrivere e applicare, in maniera efficace e sicura, un programma di esercizio fisico per una persona con diabete di tipo 2». Altri ostacoli che si frappongono all'adozione di uno stile di vita più attivo sono la mancanza di strutture adatte, degrado ambientale, mancanza di parchi e piste ciclabili.

In questo contesto si inseriscono i progetti di 'urban health' e in particolare "Cities changing diabetes", l'iniziativa lanciata da Steno diabetes Center, University College of London e Novo Nordisk con l'obiettivo di evidenziare il legame tra il diabete e le città e di promuovere iniziative capaci di salvaguardare la salute dei cittadini prevenendo il diabete. «L'atletica leggera» conclude Alfio Giomi, presidente Fidal «può essere uno strumento prezioso per migliorare le condizioni di vita della popolazione, perché adottare uno stile di vita sano e sportivo, fin dalla tenera età, significa scegliere la salute. Ci piace dire che "l'atletica è la porta dello sport e della salute", uno slogan che abbiamo adottato anche in occasione dell'accordo con la Fimp (Federazione italiana medici pediatri) : il progetto pilota sta già coinvolgendo 247 pediatri in 11 città di tutta Italia. Non solo: Fidal sta portando avanti una serie di iniziative - tra cui Runcard, il Progetto parchi, "L'atletica va a scuola" - tutte rivolte alla promozione di uno stile di vita sano e all'insegna del movimento».

Fonte: Doctor33



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