09 ottobre 2024
Botulismo: cause, sintomi e cure
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Indice
Definizione
Botulismo: definizione e generalità
Intossicazione acuta conseguente all'ingestione di cibi contaminati da una tossina prodotta da batteri del tipo Clostridium botulinum.
Cause
Botulismo: cause principali
Le tossine che causano il botulismo sono veleni molto potenti, in grado di danneggiare le fibre nervose, impedendo il rilascio del neurotrasmettitore acetilcolina e provocando paralisi dei muscoli. Il botulismo si contrae in seguito all'assunzione di cibi contaminati da spore di Clostridium botulimun, generalmente verdure, insaccati, carne e pesce, conservati in scatola o sott'olio.
Sintomi
Botulismo: sintomi più comuni
La comparsa dei sintomi può variare da 8 ore a 7 giorni dopo l'assunzione di cibi contaminati. Possono essere presenti nausea, vomito e diarrea di scarsa entità, diplopia, caduta delle palpabre, difficoltà nella messa a fuoco degli oggetti. La paralisi muscolare procede gradualmente dall'alto verso il basso, inducendo disfagia, afonia, astenia e paralisi dei muscoli respiratori, fino alla paralisi totale e alla morte in pochi giorni. Inoltre si osserva sudorazione profusa e polso rapido e debole.
Diagnosi
Botulismo: come efftuare la diagnosi
La diagnosi si basa sui sintomi e sull'anamnesi (recente ingestione di cibo sospetto). L'identificazione delle tossine nel circolo sanguigno o l'isolamento del batterio nelle feci possono confermare la diagnosi.
Cure
Botulismo: cure e rimedi
Se l'assunzione del cibo contaminato è recente, è utile sottoporre il paziente a una lavanda gastrica o somministrare purganti oppure eseguire un lavaggio intestinale mediante clisma. È necessario somministrare il più precocemente possibile un'antitossina, in grado di bloccare l'azione della tossina botulinica, che permette un lento recupero. La funzione cardiorespiratoria deve essere tenuta costantemente sotto controllo in reparto di rianimazione e nei casi più gravi è necessario la ventilazione artificiale.
Alimentazione
Il batterio può essere presente in tutti i cibi inscatolati o conservati, soprattutto di produzione domestica, che non vengono fatti cuocere e che hanno un basso grado di acidità (per esempio le verdure sott'olio). È importante quindi, nella preparazione di conserve domestiche, fare attenzione alle norme igieniche, sterilizzare i cibi tramite bollitura per almeno 10 minuti e non consumare conserve che, all'apertura, siano maleodoranti o che presentino contenitori rigonfi in modo anomalo. L'acidità e il contenuto in sale contribuiscono a controllare lo sviluppo del batterio.
Patologie e sintomi:
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