Autostima: gli uomini occidentali in cima alla classifica

11 gennaio 2016
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Autostima: gli uomini occidentali in cima alla classifica



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"Considerazione che un individuo ha di se stesso" e "Valutazione soggettiva di un individuo del proprio valore come persona". Queste sono solo un paio delle definizioni di autostima, il processo soggettivo e personale da oltre 20 anni al centro dell'attenzione di psicologi e sociologi e recentemente anche del lavoro di Wiebke Bleidorn, psicologa dell'Università della California a Davis. Assieme ai colleghi, la ricercatrice ha voluto infatti aggiungere importanti informazioni alle attuali conoscenze sui fattori che determinano i livelli di autostima analizzando dati provenienti da 48 Paesi, non solo del mondo industrializzato, ed entrando quindi in un area finora inesplorata in questo settore.

Alcuni dati emersi dal lavoro pubblicato sulla rivista Journal of personality and social psychology confermano quanto già noto in precedenza. «In generale possiamo affermare che l'autostima aumenta con il passare degli anni ed è più alta nelle persone adulte che negli adolescenti» spiega Bleidorn, «inoltre gli uomini hanno una maggiore autostima rispetto alle donne».
Le differenze sono quindi molto accentuate tra i maschi adolescenti - carichi di autostima - e le loro coetanee del gentil sesso, ma tendono a ridursi sempre di più fino quasi a scomparire al termine dell'età adulta. Fin qui niente di particolarmente nuovo rispetto alle ricerche già pubblicate, anche se in realtà una differenza c'è poiché lo studio di Bleidorne colleghi, svolto su 985mila persone tra 16 e 45 anni, è andato ben oltre i confini del mondo occidentale normalmente studiato. «Le somiglianze tra i 48 paesi presi in considerazione fanno pensare a meccanismi universali che determinano l'autostima come per esempio le influenze ormonali o la divisione dei ruoli tra uomo e donna presenti, seppur in forme diverse, in tutte le culture» afferma la psicologa, precisando però che questi meccanismi universali non sono sufficienti a spiegare tutta la realtà.

I risultati più inattesi sono arrivati quando i ricercatori hanno analizzato più nel dettaglio le differenze tra le diverse nazioni. Nei paesi più industrializzati, prosperosi e con un maggior grado di eguaglianza tra uomini e donne sono state infatti osservate distanze maggiori tra uomini e donne in termini di autostima rispetto a quanto osservato in paesi più poveri e con un grado di uguaglianza tra i sessi più basso. «Le differenze nell'autostima tra uomini e donne sono piccole in molti paesi asiatici come Indonesia, India o Tailandia, mentre sono relativamente più ampie in nazioni come Olanda o Regno Unito» precisa Bleidorn, ipotizzando che questo sia il risultato di specifiche influenze culturali che guidano lo sviluppo dell'autostima nei due sessi. La biologia riesce quindi a spiegare solo una parte delle differenze di autostima che si osservano tra uomini e donne e tra ragazzi e adulti. Il resto lo fanno l'ambiente e il conteso culturale nel quale si cresce. «Queste informazioni ci aiutano a comprendere meglio come la cultura sia in grado di plasmare l'autostima e a stabilire strategie migliori per promuovere o proteggere la stima di sé» conclude la ricercatrice.



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