La proteina della fecondazione

18 settembre 2003
Aggiornamenti e focus

La proteina della fecondazione



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Sarà colpa delle abitudini di vita, come il fumo o il consumo esagerato di caffè, sarà colpa di fattori ambientali come l'esposizione a pesticidi o gas di scarico, fatto sta che la fertilità maschile si è ridotta di un terzo negli ultimi 14 anni. I numeri sono indicativi. La concentrazione di spermatozoi nel liquido seminale - dice un recente studio scozzese - è caduta del 50% in mezzo secolo in tutto il mondo. Da 87 milioni di spermatozoi per millilitro nel 1989 si è passati a 62 milioni nel 2002. Le conseguenze? Va da sé che sempre più coppie si rivolgono a specialisti per problemi di procreazione e fertilità. In Italia - dicono le statistiche - due coppie su dieci sono sterili. E ogni anno ci sono più di 60 mila nuove coppie ad avere problemi d'infertilità. Per tutte queste coppie arriva una nuova speranza. Si chiama Izumo. Ma che cos'è?

Topo e uomo si somigliano nel gene


Si tratta della proteina della fecondazione, così ribattezzata in onore al santuario giapponese dedicato al matrimonio, grazie alla quale lo spermatozoo riesce a penetrare nell'ovulo. Lo studio che ha portato a isolare la proteina è stato effettuato da ricercatori giapponesi, i cui risultati sono stati pubblicati su Nature. Le osservazioni sono state effettuate nei topi, nei quali Izumo sembra sporgere dalla testa dello spermatozoo, aiutando la sua fusione con l'ovulo. Ma la proteina è presente - dicono i ricercatori - anche negli spermatozoi umani dove sembrerebbe funzionare allo stesso modo. Lo sperma, del resto, deve attraversare una serie di barriere prima di arrivare all'uovo e fertilizzarlo. Si comincia con le cellule follicolari che circondano l'uovo "appena sfornato", poi si tratta di penetrare la parete esterna dell'uovo, la cosiddetta zona pellucida, un sottile strato che protegge l'uovo, in modo da potersi legare alla membrana plasmatica. Nello studio giapponese topi maschi sono stati geneticamente modificati affinché mancasse la proteina Izumo e si sono rivelati sterili. Se, infatti, il liquido seminale del topo era in grado di penetrare entrambe le barriere attorno all'uovo, non altrettanto si può dire per quello privo di Izumo, che in nessun caso ha fertilizzato l'uovo. E' risultato perciò evidente come la proteina possa essere il fattore chiave per il successo della fecondazione. Era già stata individuata la proteina che stimola l'apertura della membrana intorno all'ovulo- hanno commentato i ricercatori giapponesi - ma la sua controparte nello spermatozoo rimaneva misteriosa. La scoperta di Izumo è avvenuta esaminando i possibili bersagli di un anticorpo noto per la sua capacità di bloccare la fecondazione. Successivamente è stato identificato il gene che regola la produzione della proteina Izumo ed è emerso che un gene equivalente è presente anche negli esseri umani. L'auspicio dei ricercatori è che questa scoperta possa portare alla messa a punto di nuove terapie contro l'infertilità e alla creazione di nuovi metodi contraccettivi non ormonali.

Marco Malagutti



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