Vaccino per la cervice

18 novembre 2004
Aggiornamenti e focus

Vaccino per la cervice



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Il cancro del collo dell'utero colpisce ogni anno, in Italia, 3500 donne. E rappresenta la seconda causa di morte nella popolazione femminile, con 1800 decessi l'anno, dopo il tumore al seno. Quanto alle cause, c'è voluto del tempo, ma ormai è assodato che nel 99,7% dei casi ha origine virale; recenti studi, infatti, hanno dimostrato che il DNA del papillomavirus umano (Hpv) è presente in tutti i carcinomi del collo dell'utero e nelle lesioni che lo precedono. Ecco perché l'interesse di molti ricercatori si è spinto verso la messa a punto di vaccini contro l'Hpv. Se preso in tempo, infatti, le probabilità di sopravvivenza sono alte e si potrebbe arrivare a una riduzione della mortalità complessiva per il tumore del 5-10%. Il vaccino sarebbe ancora più importante nei paesi in via di sviluppo, nei quali si concentra l'80% dei decessi. Un significativo passo avanti in questa direzione arriva da un vaccino in fase di sperimentazione contro due ceppi di Hpv, responsabili di circa il 70% di tutti i casi di tumore alla cervice uterina. I primi risultati, pubblicati su Lancet, sembrano molto incoraggianti.

Lo studio di Lancet


Una premessa è indispensabile. Il papillomavirus si trasmette per via sessuale. Secondo alcune stime oltre il 75% delle donne risulta positiva al test per l'HPV che spesso non dà alcun sintomo. Lo studio, un trial di fase 2, è stato condotto su oltre 1100 partecipanti tra i 15 e i 25 anni provenienti da Usa, Canada e Brasile ed è durato due anni e mezzo. Il vaccino sperimentato è fatto di particelle simil-virus ed è stato indirizzato a due ceppi Hpv16 e Hpv18, combinati in un vaccino preventivo. Secondo l'articolo pubblicato su Lancet, il vaccino è sicuro e con pochi effetti collaterali. Si è dimostrato efficace nel 91% dei casi contro i ceppi di Hpv16 e 18 e nel 100% dei casi contro le infezioni che possono portare in seguito all'insorgenza del tumore. L'editoriale che commenta l'articolo sottolinea alcuni aspetti di rilievo. Innanzitutto il fatto che il vaccino bivalente sia efficace contro l'Hpv18 è particolarmente importante per la salute pubblica. Si tratta, infatti, del ceppo virale responsabile dell'adenocarcinoma cervicale, che è più difficile da rilevare con screening di base come il pap-test. Un altro aspetto significativo riguarda il fatto che gli Hpv possono causare anche carcinomi squamosi della vulva, del pene e dell'ano e anche infezioni croniche. Il vaccino preventivo sembra efficace anche contro queste forme. Un altro traguardo importante. D'altro canto si rendono necessari follow-up a più lungo termine, su popolazioni vaccinate e non, per definire l'effettiva efficacia della vaccinazione contro il cancro invasivo della cervice. L'azienda produttrice, la GlaxoSmithKline, ha posposto per questa ragione dal 2006 al 2008 la data della richiesta dell'approvazione per la vendita. Molte, infatti, come sottolinea l'editoriale, sono le domande per le quali si aspetta una risposta.

Marco Malagutti



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