Stimoli illegali

20 giugno 2008
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Stimoli illegali



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Tra le sostanze dopanti, gli stimolanti (classe A) sono i più tristemente noti, giacché il loro nome rievoca la tragica scomparsa del ciclista Simpson, stroncato dal caldo e dall'assunzione di un cocktail a base di simpamina, durante l'ascesa al Mont Ventoux nel Tour del 1967.
Gli stimolanti comprendono molecole con azione eccitante sul sistema nervoso centrale, beta-2 agonisti ed eccitanti più blandi come la caffeina. A titolo esemplificativo rientrano nell'elenco di sostanze vietate della classe A: amfetamina, caffeina, efedrina ma anche antiasmatici come salbutamolo e salmeterolo (si veda l'elenco completo)
La caffeina è contenuta in molte bevande, in alcuni cibi e in farmaci analgesici per cui l'uso è consentito, purché sia contenuto entro certi limiti: il test antidoping viene ritenuto positivo se la concentrazione nell'urina risulta superiore ai 12 microgrammi per millilitro, equivalenti a 6-7 tazzine di caffè assunte nell'arco di 1-2 ore.

E pensare che liberano il naso


L'efedrina e i suoi derivati entrano nella composizione di molti decongestionanti nasali, in questo caso l'assunzione di tali preparati andrebbe evitata almeno nei 2 giorni precedenti la gara, i valori consentiti sono infatti molto ridotti. Per quanto riguarda la catina (norpseudoefedrina), la concentrazione nell'urina non deve superare i 5 microgrammi per millilitro. Per efedrina e metilefedrina il valore soglia è 10 microgrammi per millilitro; per fenilpropanolamina (norefedrina) e pseudoefedrina, 25 microgrammi per millilitro.
Salbutamolo, salmeterolo, terbutalina e formoterolo sono agonisti dei recettori beta-2 adrenergici, compresi sia tra gli stimolanti sia tra gli agenti anabolizzanti (classe C). Sono consentiti soltanto se somministrati per inalazione, allo scopo di prevenire e/o curare l'asma e l'asma indotta da esercizio. Il medico di squadra o uno specialista in malattie respiratorie dovranno comunicare per iscritto, secondo le modalità stabilite da ciascuna Federazione e nel rispetto della normativa sulla riservatezza dei dati personali, alla autorità federale competente la presenza di asma e/o di asma indotta da esercizio.
Tutti i preparati contenenti derivati dell'imidazolo (nafazolina) sono consentiti per uso topico (nasale, oftalmico); s'impiegano, infatti, come vasocostrittori per le forme allergiche; possono essere somministrati anche assieme ad anestetici locali. I preparati per uso topico contenenti adrenalina e fenilefrina sono consentiti.
L'uso di anestetici locali iniettabili è consentito a condizione che si utilizzino solo i prodotti indicati (bupivacaina, lidocaina, mepivacaina, procaina, ecc. ma non cocaina), che vi sia una giustificazione medica e che siano somministrati soltanto attraverso iniezioni locali o intra-articolari

Ne vale la pena?


Le amfetamine diminuiscono la sensazione di fatica, la necessità di dormire e inibiscono il centro di termoregolazione ipotalamico. Sono utilizzate dagli atleti primariamente per accrescere aggressività, competitività, concentrazione e resistenza alla fatica. Velocità, potenza e fondo sono i maggiori vantaggi derivanti dal loro impiego; ciclisti, nuotatori, pattinatori e maratoneti sono storicamente i maggiori utilizzatori di questa categoria di sostanze proibite. Gli effetti collaterali sono spesso l'amplificazione, generata dall'abuso, degli effetti desiderati e comprendono ansia, irrequietezza, irritabilità, insonnia, confusione, ipertensione, delirio, allucinazioni, cefalea, alterazioni termiche, tachicardia, aritmia, vomito, dolore addominale, inappetenza e, soprattutto, dipendenza. L'ipertermia è una delle conseguenze più temibili, quando non è più controllabile dai meccanismi di compenso fisiologici può condurre a collasso cardiocircolatorio letale.
La cocaina nasce come anestetico locale, presto sostituita in questo uso da analoghi più maneggevoli. È uno stupefacente vietato per legge (non solo in ambito sportivo) e i suoi effetti sono simili a quelli dell'amfetamina. Utilizzata dagli atleti per diminuire il senso di fatica ed aumentare il tono muscolare. Nessuno studio clinico ha però dimostrato un reale effetto ergogenico, mentre risulta certo un decadimento generale delle prestazioni. Tra gli effetti collaterali: aggressività, insonnia, attacchi di panico; in caso di overdose si possono avere convulsioni, gravi aritmie e morte per arresto cardiaco.
L'efedrina e i suoi derivati stimolano il centro cardio-respiratorio, aumentando frequenza e forza delle contrazioni cardiache e determinando broncodilatazione e vasocostrizione periferica. L'effetto stimolante, tuttavia, non influenza positivamente le prestazioni sportive, mentre già a basse dosi il farmaco può indurre fastidiosi effetti collaterali come anoressia, insonnia, tachicardia, ipertensione e mal di testa.
La caffeina appartiene, insieme a teofillina e teobromina, alla famiglia delle xantine, molecole che hanno effetti rilassanti sulla muscolatura liscia, in particolare su quella bronchiale, motivo per cui la teofillina viene utilizzata (oggi raramente) a scopo terapeutico contro l'asma. D'altra parte, hanno anche un effetto stimolante a livello del sistema nervoso centrale, del muscolo cardiaco, della muscolatura scheletrica ed un effetto diuretico a livello dei reni. A differenza della caffeina, per la teofillina e la teobromina non esiste attualmente alcun divieto. Alcuni atleti sostengono che l'assunzione di caffeina abbia effetto stimolante, altri che renda meno faticoso l'esercizio fisico; secondo una rassegna recente, la caffeina sarebbe in grado di migliorare le prestazioni durante esercizi protratti d'intensità moderata ma non durante esercizio fisico estremo o modesto. Gli effetti collaterali di più frequente riscontro, in seguito ad assunzione di dosi elevate di caffeina sono: cefalea, pollachiuria (minzione frequente) ed insonnia.
I beta-2 agonisti, utilizzati a fini terapeutici principalmente per via inalatoria per il trattamento sintomatico dell'asma, sono impiegati per via parenterale soprattutto per potenziare la capacità respiratoria e la massa muscolare. Sussistono, tuttavia, ancora dubbi sulla reale efficienza di alcune di queste sostanze; è stato dimostrato che parametri di funzionalità polmonare come il tempo di reazione, il potere anaerobico e la forza di contrazione muscolare non sono modificati significativamente dall'assunzione per via inalatoria di salmeterolo. Per ottenere gli effetti anabolizzanti, le dosi assunte eccedono largamente quelle impiegate a scopo terapeutico, pertanto, gli effetti collaterali possono assumere allarmante frequenza. L'azione dopante porta con sé numerosi e gravi inconvenienti: aritmia, tachicardia, tremori, cefalea, nausea, spossatezza, crampi muscolari ed ipokaliemia (carenza di potassio) sono tutte manifestazioni che dovrebbero scoraggiare un uso improprio di questi farmaci.

Elisa Lucchesini



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