Aspaveli

26 aprile 2024

Aspaveli


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Cos'è Aspaveli (pegcetacoplan)


Aspaveli è un farmaco a base di pegcetacoplan, appartenente al gruppo terapeutico Immunosoppressori. E' commercializzato in Italia da Swedish Orphan Biovitrum S.r.l.

Confezioni e formulazioni di Aspaveli disponibili in commercio


Selezionare una delle seguenti confezioni di Aspaveli disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):

A cosa serve Aspaveli e perchè si usa


ASPAVELI è indicato nel trattamento di pazienti adulti con emoglobinuria parossistica notturna (EPN) che rimangono anemici dopo trattamento con un inibitore di C5 per almeno 3 mesi.

Indicazioni: come usare Aspaveli, posologia, dosi e modo d'uso


La terapia deve essere iniziata sotto la supervisione di un operatore sanitario esperto nella gestione dei pazienti con disturbi ematologici. Per i pazienti che hanno ben tollerato l'infusione in centri di trattamento specializzati devono essere prese in considerazione l'auto-somministrazione e l'infusione domiciliare. La decisione in merito alla possibilità di auto-somministrazione e di infusione domiciliare deve essere adottata previa valutazione e raccomandazione del medico curante.

Posologia

Pegcetacoplan può essere somministrato da un operatore sanitario o dal paziente o dal prestatore di assistenza previo adeguato addestramento.

Pegcetacoplan è somministrato due volte alla settimana mediante infusione sottocutanea di 1080 mg utilizzando una pompa per infusione a siringa disponibile in commercio in grado di dispensare dosi fino a 20 mL. La dose deve essere somministrata due volte alla settimana nei Giorni 1 e 4 di ogni settimana di trattamento.

L'EPN è una malattia cronica e si raccomanda di continuare il trattamento con ASPAVELI per tutta la vita del paziente, a meno che l'interruzione di questo medicinale non sia clinicamente indicata (vedere paragrafo 4.4).

Pazienti che passano da un inibitore di C5 ad ASPAVELI

Per le prime 4 settimane, pegcetacoplan viene somministrato due volte alla settimana per via sottocutanea con una dose di 1080 mg in aggiunta all'attuale dose di inibitore di C5 ricevuta dal paziente, in modo da ridurre al minimo il rischio di emolisi associato alla brusca interruzione del trattamento. Dopo 4 settimane, il paziente deve interrompere il trattamento con l'inibitore di C5 prima di continuare in monoterapia con ASPAVELI.

Aggiustamento della dose di ASPAVELI

Il regime posologico può essere modificato a 1080 mg ogni tre giorni (es., Giorno 1, Giorno 4, Giorno 7, Giorno 10, Giorno 13, e così via) nei soggetti con livelli di lattato deidrogenasi (LDH) maggiori di 2 volte il limite superiore della norma. In caso di aumento della dose, i livelli di LDH devono essere monitorati due volte alla settimana per almeno 4 settimane (vedere paragrafo 4.4).

Dose dimenticata di ASPAVELI

Qualora venga dimenticata una dose di pegcetacoplan, l'infusione deve essere eseguita non appena la dimenticanza viene notata per poi riprendere il normale regime di somministrazione.

Popolazioni speciali

Anziani (>65 anni)

Sebbene negli studi clinici condotti non siano state osservate differenze evidenti legate all'età, il numero di pazienti di età pari o superiore a 65 anni non è sufficiente per stabilire se essi rispondono in modo diverso al trattamento rispetto ai pazienti più giovani. Non esistono prove che indichino la necessità di prendere precauzioni particolari durante il trattamento della popolazione anziana.

Compromissione renale

Una compromissione renale severa (clearance della creatinina <30 mL/min) non ha avuto effetti sulla farmacocinetica di pegcetacoplan; pertanto, non è necessario un aggiustamento della dose di pegcetacoplan nei pazienti con compromissione renale. Non sono disponibili dati sull'uso di pegcetacoplan in pazienti con nefropatia allo stadio terminale (ESRD) che necessitano di emodialisi (vedere paragrafo 5.2).

Compromissione epatica

La sicurezza e l'efficacia di pegcetacoplan non sono state studiate in pazienti con compromissione epatica; tuttavia, non si raccomanda un aggiustamento della dose, poiché non si prevede che la compromissione epatica influisca sulla clearance di pegcetacoplan.

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l'efficacia di ASPAVELI nei bambini affetti da EPN di età compresa tra 0 e <18 anni non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili.

Questo medicinale non deve essere usato nei bambini di età inferiore a 12 anni, poiché non sono disponibili dati preclinici sulla sua sicurezza per questa fascia di età.

Modo di somministrazione

ASPAVELI deve essere somministrato unicamente per via sottocutanea utilizzando una pompa per infusione a siringa disponibile in commercio. Questo medicinale può essere somministrato autonomamente dal paziente. Prima di iniziare l'auto-somministrazione, il paziente dovrà essere istruito da un operatore sanitario qualificato in merito alle tecniche di infusione, all'uso di una pompa per infusione a siringa, alla compilazione di un diario di trattamento, al riconoscimento di possibili reazioni avverse e alle misure da adottare qualora queste ultime si manifestino.

ASPAVELI deve essere infuso nell'addome, nella coscia o nelle braccia. Le sedi di infusione devono essere almeno a 7,5 cm di distanza l'una dall'altra. Alternare le sedi di infusione tra una somministrazione e l'altra. Evitare l'infusione nei punti in cui la pelle è sensibile, presenta lividi, appare arrossata o risulta indurita. Evitare l'infusione nelle aree cutanee con tatuaggi, cicatrici o smagliature. La durata tipica dell'infusione è di circa 30 minuti (se si utilizzano due sedi) o di circa 60 minuti (se si utilizza una sola sede). L'infusione deve essere iniziata subito dopo aver aspirato il medicinale nella siringa. La somministrazione deve essere completata entro 2 ore dopo la preparazione della siringa. Per le istruzioni sulla preparazione e l'infusione del medicinale, vedere paragrafo 6.6.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Aspaveli


Ipersensibilità a pegcetacoplan o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

La terapia con pegcetacoplan non deve essere iniziata in pazienti
  • con un'infezione non risolta da batteri capsulati tra cui Neisseria meningitidis, Streptococcus pneumoniae e Haemophilus influenzae (vedere paragrafo 4.4)
  • che non siano attualmente vaccinati contro Neisseria meningitidis, Streptococcus pneumoniae e Haemophilus influenzae, a meno che non ricevano un trattamento profilattico con antibiotici appropriati fino a 2 settimane dopo la vaccinazione (vedere paragrafo 4.4).

Aspaveli può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Donne potenzialmente fertili

Si raccomanda alle donne potenzialmente fertili di utilizzare metodi contraccettivi efficaci per evitare una gravidanza durante il trattamento con pegcetacoplan e per almeno 8 settimane dopo l'ultima dose di pegcetacoplan. Per le donne che pianificano una gravidanza, l'uso di ASPAVELI può essere considerato dopo una valutazione dei rischi e dei benefici (vedere Gravidanza).

Gravidanza


ASPAVELI non è raccomandato durante la gravidanza e in donne in età fertile che non usano misure contraccettive.

Allattamento

Non è noto se pegcetacoplan sia escreto nel latte materno. Il potenziale di assorbimento e di danno nel lattante allattato al seno è sconosciuto. I dati sugli animali suggeriscono una bassa escrezione (meno dell'1%, non farmacologicamente significativa) di pegcetacoplan nel latte di scimmia (vedere paragrafo 5.3). È improbabile che un lattante allattato al seno sia soggetto a un'esposizione clinicamente rilevante.

Si raccomanda di interrompere l'allattamento al seno durante il trattamento con pegcetacoplan.

Fertilità

Non sono disponibili dati sugli animali o sull'uomo relativamente agli effetti di pegcetacoplan sulla fertilità. Negli studi di tossicità non sono state rilevate anomalie microscopiche degli organi riproduttivi maschili e femminili nelle scimmie (vedere paragrafo 5.3).


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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