27 aprile 2024
Carboplatino Sun
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Cos'è Carboplatino Sun (carboplatino)
Carboplatino Sun è un farmaco a base di carboplatino, appartenente al gruppo terapeutico Antineoplastici.
A cosa serve Carboplatino Sun e perchè si usa
Il carboplatino è indicato nel trattamento di
1. carcinoma ovarico in fase avanzata di origine epiteliale, nella:
- terapia di prima linea
- terapia di seconda linea, dopo l'insuccesso di altri trattamenti
2. carcinoma polmonare a piccole cellule.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Carboplatino Sun
Il carboplatino è controindicato nei pazienti che presentano:
- ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti o ad altri composti contenenti platino
- durante l'allattamento
- grave mielosoppressione
- tumori sanguinanti
- grave compromissione renale preesistente (con clearance della creatinina < a 20 ml/minuto).
Carboplatino Sun può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
La sicurezza sull'uso del carboplatino durante la gravidanza non è stata stabilita: studi condotti su animali hanno dimostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3.). Il carboplatino ha dimostrato di essere embriotossico, di essere teratogeno nel ratto e mutageno in vivo ed in vitro. Il carboplatino non deve essere usato durante la gravidanza, se non chiaramente indicato. Se il carboplatino viene usato durante la gravidanza, la paziente deve essere informata del potenziale rischio per il feto.
Fertilità
Alle donne in età fertile deve essere consigliato di evitare la gravidanza durante il trattamento con carboplatino e di usare efficaci metodi contraccettivi durante la terapia. Alle donne gravide o a quelle che lo diventano nel corso della terapia si deve fornire una consulenza genetica. Il carboplatino è genotossico. Quindi si raccomanda agli uomini sottoposti a trattamento con carboplatino di non procreare nel corso e fino a 6 mesi dopo il trattamento e di cercare consulenza sulla conservazione dello sperma prima del trattamento a causa della possibilità dell'instaurarsi di una infertilità irreversibile dovuta alla terapia con carboplatino.
Allattamento
Non è chiaro se il carboplatino venga escreto nel latte materno.
A causa del rischio di effetti nocivi sul neonato in allattamento, durante il trattamento con carboplatino si deve interrompere l'allattamento al seno (vedere paragrafo 4.3).
Quali sono gli effetti indesiderati di Carboplatino Sun
L'incidenza degli effetti indesiderati riportati di seguito si basa sui dati ottenuti in un vasto gruppo di pazienti con diverse caratteristiche prognostiche prima del trattamento.
Sono state utilizzate le seguenti classi di frequenza:
Molto comune (≥1/10)
Comune (≥1/100, <1/10)
Non comune (≥1/1000, ≤1/100)
Raro (≥1/10.000 ≤1/1000)
Molto raro (<1/10.000)
Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)
Non comune. Dopo la somministrazione di carboplatino come agente singolo o in terapia di associazione sono stati segnalati tumori secondari maligni (inclusa leucemia promielocitica comparsa 6 anni dopo la monoterapia con carboplatino e prima della radioterapia) (la relazione causale non è stata definita).
Patologie del sistema emolinfopoietico
Molto comune. La mielosoppressione è una tossicità dose-limitante del carboplatino. La mielosoppressione può essere più grave e prolungata nei pazienti con funzione renale compromessa, lungo trattamento precedente, scarso performance status ed età superiore ai 65 anni. La mielosoppressione è inoltre peggiorata da una terapia combinata con carboplatino ed altri composti mielosoppressivi. Solitamente la mielosoppressione è reversibile e non cumulativa quando il carboplatino viene usato come agente singolo e somministrato alle dosi e con le frequenze raccomandate.
Ai dosaggi massimi tollerati di carboplatino somministrato come agente singolo, la trombocitopenia con nadir della conta delle piastrine inferiore a 50 x 109/l, compare in circa un terzo dei pazienti. Il nadir si ha solitamente tra il giorno 14 ed il giorno 21, con una ripresa entro 35 giorni dall'inizio della terapia.
Si è verificata leucopenia in circa il 20 % dei pazienti ma la ripresa dal giorno del nadir (giorno 14-28) può essere più lenta e avviene solitamente entro 42 giorni dall'inizio della terapia. In circa un quinto dei pazienti si verifica neutropenia con conta dei granulociti inferiore a 1 x 109/l. Una riduzione dell'emoglobina al di sotto di 9,5 mg/100 ml è stata osservata nel 48% dei pazienti con valori basali normali. Frequentemente insorge anemia che può essere cumulativa.
Comune. Sono state segnalate anche complicanze emorragiche, in genere minori.
Non comune. Occasionalmente sono state segnalate complicanze infettive.
Raro. Sono stati segnalati casi di neutropenia febbrile. Si sono verificati singoli casi di infezioni fatali ed emorragia.
Disturbi del sistema immunitario
Comune. In meno del 2% dei pazienti sono state segnalate reazioni allergiche al carboplatino , ad esempio, eruzione cutanea, orticaria, eruzione eritematosa, e febbre senza causa apparente o prurito. Queste reazioni sono simili a quelle osservate dopo somministrazione di altri composti contenenti platino e devono essere gestite con opportuna terapia di supporto.
Raro. Si sono verificati anafilassi, shock anafilattico, angioedema e reazioni anafilattoidi, incluso broncospasmo, orticaria, edema facciale e rossore al viso, dispnea, ipotensione, capogiri, respiro affannoso e tachicardia (vedere paragrafo 4.4).
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Molto comune. Dopo il trattamento con carboplatino sono state segnalate riduzioni di elettroliti sierici (sodio, magnesio, potassio e calcio), ma non sono stati segnalati casi così gravi da provocare la comparsa di segni o sintomi clinici.
Raro. Sono stati segnalati casi di iponatriemia.
Patologie del sistema nervoso
Comune. L'incidenza delle neuropatie periferiche dopo trattamento con carboplatino è del 6%. Nella maggior parte dei pazienti la neurotossicità è limitata a parestesie e diminuzione dei riflessi tendinei profondi. La frequenza e l'intensità di questo effetto collaterale aumenta nei pazienti anziani e in quelli precedentemente trattati con cisplatino. Parestesie presenti prima di iniziare la terapia con carboplatino, in particolare se correlate al precedente trattamento con cisplatino, possono persistere o aggravarsi durante il trattamento con carboplatino (vedere paragrafo 4.4).
Non comune. Sono stati segnalati sintomi del sistema nervoso centrale, tuttavia, sembrano essere spesso attribuiti alla terapia antiemetica concomitante.
Patologie dell'occhio
Raro. Raramente, durante la terapia con il platino sono stati segnalati disturbi transitori della vista e a volte anche perdita transitoria della vista. Questo di solito è associato alla terapia ad alte dosi nei pazienti con compromissione renale. Nell'ambito della sorveglianza post-marketing è stata segnalata neurite ottica.
Patologie dell'orecchio e del labirinto
Molto comune. Nel 15% dei pazienti trattati con carboplatino è stata segnalata una diminuzione subclinica della acuità uditiva, consistente in perdita dell'udito alle alte frequenze (4000-8000 Hz) determinata con audiogramma.
Comune. Ototossicità clinica. Solo l'1% dei pazienti presenta sintomi clinici, che si manifestano nella maggior parte dei casi con tinnito.
Nei pazienti precedentemente trattati con cisplatino e che hanno sviluppato perdita dell'udito correlata a tale trattamento, la compromissione dell'udito può persistere o peggiorare. Nei bambini che hanno ricevuto dosi di carboplatino superiori a quelli raccomandati e in associazione con altri farmaci ototossici è stata segnalata perdita dell'udito clinicamente significativa.
Patologie cardiache
Molto raro. Eventi cardiovascolari (insufficienza cardiaca, embolia), così come gli eventi cerebrovascolari (colpo apoplettico) sono stati riportati in singoli casi (rapporto di causalità con il carboplatino non stabilito). Sono stati segnalati singoli casi di ipertensione.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Molto raro. Fibrosi polmonare che si manifesta con senso di costrizione al torace e dispnea. Questo deve essere considerato se è escluso uno stato di ipersensibilità polmonare (vedere Patologie sistemiche qui di seguito).
Patologie gastrointestinali
Molto comune. Nausea senza vomito compare in circa un quarto dei pazienti sottoposti a trattamento con carboplatino; in metà dei pazienti è stato segnalato vomito ed un terzo di questi ha sofferto di grave emesi. Nausea e vomito compaiono generalmente dopo 6 - 12 ore dopo la somministrazione di carboplatino, spariscono entro 24 ore dal trattamento e rispondono di solito a trattamento antiemetico (che può anche prevenirli). Un quarto dei pazienti non ha avuto né nausea né vomito. Vomito non controllabile con i farmaci è stato osservato in solo l'1% dei pazienti. Il vomito sembra essere più frequente nei pazienti sottoposti a precedente trattamento, soprattutto in quelli sottoposti a precedente trattamento con cisplatino. Nel 17% dei pazienti sono comparsi disturbi gastrointestinali associati a dolore.
Comune. Diarrea (6%), stipsi (4%), mucosite.
Raro. Alterazione del gusto. Sono stati segnalati casi di anoressia.
Patologie epatobiliari
Molto comune. Con il carboplatino, sono state segnalate anomalie dei test di funzionalità epatica (generalmente da lieve a moderata) in circa un terzo dei pazienti con valori basali normali. Il livello di fosfatasi alcalina è aumentato più frequentemente del livello di glutammico-ossalacetica transaminasi sierica (SGOT), glutammico-piruvica transaminasi sierica (SGPT) o la bilirubina totale. La maggior parte di queste alterazioni regrediscono spontaneamente nel corso del trattamento.
Raro. Dopo la somministrazione di carboplatino a dosaggi più alti di quelli raccomandati è stata segnalata grave disfunzione epatica (compresa la necrosi epatica acuta).
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune. Alopecia
Patologie renali e urinarie
Molto comune. La tossicità renale non è solitamente dose-limitante nei pazienti che ricevono carboplatino, né richiede misure preventive, quali idratazione con fluidi ad alto volume o diuresi forzata. Tuttavia, aumentati livelli di urea sanguigna e di azoto nell'urea sanguigna o di creatinina nel siero possono verificarsi comunemente.
Comune. È possibile osservare anche compromissione della funzionalità renale, definita come riduzione della clearance della creatinina al disotto di 60 ml/min. L'incidenza e la gravità della nefrotossicità possono aumentare nei pazienti con compromissione della funzionalità renale prima del trattamento con carboplatino. Non è chiaro se un idoneo programma di idratazione potrebbe evitare tale effetto, ma una riduzione del dosaggio o l'interruzione della terapia sono richieste in presenza di moderata (clearance della creatinina da 41 a 59 ml/min) o grave alterazione (21 - 40 ml/ min) della funzionalità renale. Il carboplatino è controindicato nei pazienti con velocità di filtrazione glomerulare pari o inferiore a 20 ml/ min.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comune. In circa un quarto dei pazienti si osserva iperuricemia. I livelli sierici di acido urico possono essere ridotti con l'allopurinolo. Astenia.
Comune. Malessere, orticaria, sindrome simil-influenzale, eruzione eritematosa, prurito.
Non comune. Febbre e brividi senza evidenza di infezioni, reazioni al sito di iniezione, quali dolore, eritema, edema, orticaria e necrosi.
Raro. Sindrome emolitico-uremica.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Patologie correlate:
- Tumore della cervice uterina
Tumore che colpisce il collo dell'utero (cervice), cioè la parte che sfocia nella vagina. Nell'85% dei casi origina dalle cellule squamose che rivestono la struttura (carcinoma spinocellulare). - Tumore dell'ovaio
Il tumore dell'ovaio, generalmente si sviluppa a partire dalle cellule epiteliali che rivestono superficialmente l'organo. Forme più rare possono avere origine dalle cellule germinali (che producono gli ovuli) e stromali (il tessuto di sostegno dell'ovaio).
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico