Leflunomide Sandoz

18 aprile 2024

Leflunomide Sandoz


Tags:

Nota: Per informazioni su farmaci e confezioni ritirate dal commercio accedi al portale AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).


Cos'è Leflunomide Sandoz (leflunomide)


Leflunomide Sandoz è un farmaco a base di leflunomide, appartenente al gruppo terapeutico Immunosoppressivi.

A cosa serve Leflunomide Sandoz e perchè si usa


Leflunomide Sandoz è indicato per il trattamento dei pazienti adulti affetti da:
  • artrite reumatoide attiva, come farmaco antireumatico in grado di modificare il decorso della malattia (DMARD - Disease-Modifying Antirheumatic Drug)
  • artrite psoriasica attiva
Un recente o concomitante trattamento con DMARD epatotossici o ematotossici (ad esempio metotrexato) può portare ad un aumentato rischio di reazioni avverse gravi; quindi, prima di iniziare una terapia con leflunomide si deve fare un'attenta valutazione in termini di rischio/beneficio.

Inoltre, il passaggio da leflunomide a un altro DMARD effettuato senza seguire la procedura di washout (vedere il paragrafo 4.4) può egualmente aumentare il rischio di gravi reazioni avverse, anche per un lungo periodo di tempo successivo al passaggio stesso.

Indicazioni: come usare Leflunomide Sandoz, posologia, dosi e modo d'uso


Il trattamento deve essere iniziato e supervisionato da specialisti esperti nel trattamento dell'artrite reumatoide e dell'artrite psoriasica.

L'alanina aminotransferasi (ALT) o transaminasi sierica glutammico piruvica (SGPT) e la conta delle cellule ematiche, tra cui una conta differenziale dei globuli bianchi e una conta piastrinica, devono essere effettuate simultaneamente e con la stessa frequenza:
  • prima dell'inizio di leflunomide
  • ogni due settimane durante i primi 6 mesi di trattamento e
  • successivamente ogni 8 settimane (vedere il paragrafo 4.4).
Posologia

Nell'artrite reumatoide la terapia con leflunomide viene in genere iniziata con una dose di carico di 100 mg una volta al giorno per 3 giorni.
  • L'omissione della dose di carico può diminuire il rischio di eventi avversi (vedere il paragrafo 5.1). La dose di mantenimento raccomandata è leflunomide da 10 a 20 mg una volta al giorno, in funzione della gravità (attività) della malattia.
  • Nell'artrite psoriasica: la terapia con leflunomide va iniziata con una dose di carico di 100 mg una volta al giorno per 3 giorni. La dose di mantenimento raccomandata è leflunomide 20 mg una volta al giorno (vedere il paragrafo 5.1).
L'effetto terapeutico si manifesta in genere dopo 4-6 settimane e può migliorare ulteriormente fino a 4-6 mesi.

Non è raccomandato alcun aggiustamento del dosaggio nei pazienti con lieve insufficienza renale.

Non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio nei pazienti sopra i 65 anni di età.

Popolazione pediatrica

L'uso di Leflunomide Sandoz non è raccomandato nei pazienti sotto i 18 anni, poichè la sua efficacia e sicurezza nell'artrite reumatoide giovanile (ARG) non sono state stabilite (vedere i paragrafi 5.1 e 5.2).

Modo di somministrazione

Le compresse di Leflunomide Sandoz devono essere assunte intere, con una sufficiente quantità di liquido. Il grado di assorbimento di leflunomide non è influenzato dall'assunzione concomitante di cibo.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Leflunomide Sandoz


  • Ipersensibilità (specialmente in caso di precedente sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, eritema multiforme) al principio attivo, al principale metabolita attivo teriflunomide, alle arachidi, alla soia o a uno qualsiasi degli eccipienti.
  • Pazienti con compromissione della funzionalità epatica.
  • Pazienti con immunodeficienza grave (per esempio AIDS).
  • Pazienti con funzionalità midollare significativamente compromessa o anemia, leucopenia, neutropenia o trombocitopenia gravi, dovute a cause diverse dall'artrite reumatoide o psoriasica.
  • Pazienti con infezioni gravi (vedere il paragrafo 4.4).
  • Pazienti con insufficienza renale da moderata a grave, poichè in tale gruppo di pazienti non è disponibile una sufficiente esperienza clinica.
  • Pazienti con ipoproteinemia grave, per esempio nella sindrome nefrotica.
  • Donne in gravidanza o in età fertile che non usano metodi contraccettivi affidabili durante il trattamento con leflunomide e in seguito, fino a quando i livelli plasmatici del metabolita attivo sono superiori a 0,02 mg/l (vedere il paragrafo 4.6). Prima di iniziare il trattamento con leflunomide è necessario escludere la gravidanza.
  • Donne che allattano al seno (vedere il paragrafo 4.6).

Leflunomide Sandoz può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

Si ritiene che il metabolita attivo di leflunomide, A771726, causi gravi anomalie congenite se somministrato durante la gravidanza. Leflunomide Sandoz è controindicata durante la gravidanza (vedere il paragrafo 4.3).

Le donne in età fertile devono utilizzare un contraccettivo efficace durante e fino a 2 anni dopo il trattamento (vedi “Periodo di attesa“, di seguito) o fino a 11 giorni dopo il trattamento (vedere “Periodo di washout“ abbreviato, di seguito).

La paziente deve essere avvertita affinchè, se si verifica qualche ritardo nella comparsa delle mestruazioni o se insorga una qualsiasi altra ragione che faccia sospettare una gravidanza, consulti immediatamente il suo medico per un test di gravidanza e, in caso positivo, il medico e la paziente devono discutere il rischio per la gravidanza. È possibile che il rapido abbassamento dei livelli ematici del metabolita attivo, ottenuto attuando la procedura di eliminazione del farmaco descritta di seguito, al primo ritardo delle mestruazioni diminuisca i rischi per il feto imputabili a leflunomide.

In un piccolo studio prospettico condotto su donne (n=64) rimaste involontariamente incinta durante il trattamento con leflunomide, assunto per non più di tre settimane dopo il concepimento e che attuarono la procedura di eliminazione del farmaco, non sono state osservate differenze significative (p=0,13) nel tasso globale di difetti strutturali maggiori (5,4%) rispetto a entrambi i gruppi di confronto (4,2% nel gruppo con la malattia [n=108] e 4,2% nelle donne sane in gravidanza [n=78]).

Alle donne in trattamento con leflunomide che desiderano intraprendere una gravidanza si consiglia una delle seguenti procedure, al fine di accertare che il feto non sia esposto a concentrazioni tossiche di A771726 (concentrazione target inferiore a 0,02 mg/l).

Periodo di attesa

È lecito prevedere che i livelli plasmatici di A771726 rimangano superiori a 0,02 mg/l per un periodo prolungato. Ci si può aspettare che la concentrazione diminuisca sotto gli 0,02 mg/l 2 anni circa dopo l'interruzione del trattamento con leflunomide.

Dopo un periodo di attesa di 2 anni, la concentrazione plasmatica di A771726 viene misurata per la prima volta. Successivamente la concentrazione plasmatica di A771726 deve essere di nuovo determinata dopo un intervallo di almeno 14 giorni. Se entrambe le concentrazioni plasmatiche sono inferiori a 0,02 mg/l si può prevedere l'assenza di rischi teratogeni.

Per ulteriori informazioni sui test, contattare il Titolare dell'Autorizzazione all'Immissione in Commercio o il suo rappresentante locale (vedere il paragrafo 7).

Procedura di washout

Dopo l'interruzione del trattamento con leflunomide:
  • 8 g di colestiramina somministrati 3 volte al giorno per un periodo di 11 giorni
  • in alternativa, 50 g di carbone attivo in polvere 4 volte al giorno per un periodo di 11 giorni.
Tuttavia in seguito a entrambe le procedure di washout sono necessari una verifica costituita da 2 prove separate effettuate a distanza di almeno 14 giorni e un periodo di attesa di un mese e mezzo tra la prima comparsa di una concentrazione plasmatica inferiore a 0,02 mg/l e la fecondazione.

Le donne in età fertile devono essere informate che è necessario un periodo di attesa di 2 anni dopo la sospensione del trattamento prima di iniziare una gravidanza. Se un periodo di attesa di circa 2 anni con l'uso di una contraccezione affidabile è considerato poco pratico, può essere consigliabile l'istituzione profilattica di una procedura di washout.

Sia colestiramina sia il carbone attivo in polvere possono influenzare l'assorbimento di estrogeni e progestinici al punto che durante la procedura di washout con colestiramina o carbone attivo in polvere potrebbe non essere garantita una contraccezione affidabile con i contraccettivi orali. Si raccomanda l'uso di metodi contraccettivi alternativi.

Allattamento

Gli studi sugli animali indicano che leflunomide o i suoi metaboliti passano nel latte materno. Le donne che allattano al seno non devono pertanto ricevere leflunomide.

Quali sono gli effetti indesiderati di Leflunomide Sandoz


Riassunto del profilo di sicurezza

Gli effetti avversi riportati con maggiore frequenza con leflunomide sono: lieve aumento della pressione sanguigna, leucopenia, parestesia, cefalea, capogiri, diarrea, nausea, vomito, disturbi della mucosa orale (per esempio stomatite aftosa, ulcerazioni della bocca), dolori addominali, aumento della perdita dei capelli, eczema, rash (incluso rash maculopapulare), prurito, secchezza della pelle, tenosinovite, aumento dei valori di CPK, anoressia, perdita di peso (in genere insignificante), astenia, lievi reazioni allergiche e aumento dei parametri epatici (transaminasi (in particolare le ALT), meno spesso gamma-GT, fosfatasi alcalina, bilirubina).

Classificazione delle frequenze previste:

molto comune (≥1/10); comune (da ≥1/100 a <1/10); non comune (da ≥1/1.000 a <1/100); raro (da ≥1/10.000 a <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Nell'ambito di ciascuna classe di frequenza gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.

Infezioni e infestazioni

Raro: infezioni gravi, inclusa la sepsi, che può rivelarsi fatale

Come altri agenti dotati di potenziale immunosoppressivo, leflunomide può aumentare la sensibilità alle infezioni, comprese le infezioni opportunistiche (vedere anche il paragrafo 4.4). Pertanto può aumentare l'incidenza complessiva di infezioni (in particolare rinite, bronchite e polmonite).

Neoplasmi benigni, maligni e non specificati (inclusi cisti e polipi)

Il rischio di malignità, in particolare di disturbi linfoproliferativi, aumenta con l'uso di alcuni agenti immunosoppressivi.

Patologie del sistema emolinfopoietico

Comune: leucopenia (leucociti > 2 G/l)

Non comune: anemia, lieve trombocitopenia (piastrine < 100 G/l)

Raro: pancitopenia (probabilmente dovuta a un meccanismo antiproliferativo), leucopenia (leucociti < 2 G/l), eosinofilia

Molto raro: agranulocitosi

L'uso recente, concomitante o consecutivo di agenti potenzialmente mielotossici può essere associato a un rischio maggiore di effetti ematologici.

Disturbi del sistema immunitario

Comune: lievi reazioni allergiche

Molto raro: gravi reazioni anafilattiche/anafilattoidi, vasculite, compresa vasculite cutanea necrotizzante

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Comune: aumento della CPK

Non comune: ipopotassiemia, iperlipidemia, ipofosfatemia

Raro: aumento dell'LDH

Non nota: ipouricemia

Disturbi psichiatrici

Non comune: ansia

Patologie del sistema nervoso

Comune: parestesia, cefalea, capogiri, neuropatia periferica

Patologie cardiache

Comune: lieve aumento della pressione sanguigna

Raro: marcato aumento della pressione sanguigna

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Raro: malattia polmonare interstiziale (inclusa polmonite interstiziale), che può rivelarsi fatale

Frequenza “non nota“: ipertensione polmonare

Patologie gastrointestinali

Comune: diarrea, nausea, vomito, alterazioni della mucosa orale (per esempio stomatite aftosa, ulcerazioni della bocca), dolore addominale, colite compresa la colite microscopica come la colite linfocitica, colite collagenosa.

Non comune: alterazioni del gusto

Molto raro: pancreatite

Patologie epatobiliari

Comune: aumento degli enzimi epatici (transaminasi (specialmente ALT), meno spesso gamma-GT, fosfatasi alcalina, bilirubina)

Raro: epatite, ittero/colestasi

Molto raro: gravi danni epatici, quali insufficienza epatica e necrosi epatica acuta, che può rivelarsi fatale

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Comune: aumento della caduta dei capelli, eczema, rash (incluso rash maculopapulare), prurito, secchezza della pelle

Non comune: orticaria

Molto raro: necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme

Non nota: lupus eritematoso cutaneo, psoriasi pustolosa o peggioramento di psoriasi, reazioni da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS).

Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo

Comune: tenosinovite

Non comune: rottura del tendine

Patologie renali e urinarie

Non nota: insufficienza renale

Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella

Non nota: calo marginale (reversibile) della concentrazione degli spermatozoi, della conta totale degli spermatozoi e della motilità progressiva rapida

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comune: anoressia, perdita di peso (in genere non significativa), astenia

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo http://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



Farmaci e integratori:

...e inoltre su Dica33:
Ultimi articoli
Seguici su:

Seguici su FacebookSeguici su YoutubeSeguici su Instagram
Farmacista33Doctor33Odontoiatria33Codifa