#coronavirus: triage telefonico e regole in ambulatorio per medici e pediatri di famiglia

27 febbraio 2020
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#coronavirus: triage telefonico e regole in ambulatorio per medici e pediatri di famiglia



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La SIMG società scientifica dei medici di famiglia, raccomanda di non recarsi presso lo studio medico o il pronto soccorso: in caso di necessità si deve chiamare il proprio medico e di seguire le sue domande per definire il profilo di rischio. A tutti i medici della medicina generale è stato fornito in queste ore una scheda di triage telefonico da utilizzare per porre telefonicamente ai pazienti sospetti di un contagio da Covid-19 domande con le quali fare una prima diagnosi. Lo stesso medico di famiglia potrà poi consigliare ogni ulteriore step da seguire, stabilendo se sia necessario recarsi nel suo studio.

«Non esiste uno spartiacque assoluto per indicare quando sia necessaria la visita» ha spiegato Claudio Cricelli, Presidente SIMG «una simile decisione è frutto della conoscenza che il medico ha della persona. Età, eventuali patologie croniche, stato di salute vanno a costituire alcuni degli elementi sulla base dei quali il medico prende la sua decisione. Non esistono regole fisse: questa è la medicina delle persone, si decide caso per caso».

La SIMG - Società Italiana di Medicina Generale e la FIMMG - Federazione Italiana Medici di Medicina Generale hanno creato un coordinamento per gli interventi di informazione e organizzazione dei 46mila medici di famiglia italiani.


Parte il teleconsulto


Da questa settimana, spiega un comunicato SIMG, la cartella clinica, già strumento tradizionale per il medico di famiglia per ricostruire il profilo di ciascun paziente, diventa la base per il teleconsulto. Il medico proporrà al paziente un questionario per capire i sintomi che avverte in quel momento e li mette in relazione con le informazioni cliniche contenute nella cartella. Tutti gli elementi raccolti dalla cartella clinica - se il paziente è vaccinato contro l'influenza, se ha avuto già l'influenza, eventuali malattie croniche, i risultati delle recenti analisi - rapportati ai possibili fattori di rischio legati al Covid-19, permetteranno al Medico di famiglia di valutare dettagliatamente la situazione specifica, per una completa valutazione del paziente.

Pediatri di famiglia: triage telefonico e regole in ambulatorio


Tra le raccomandazioni principali rivolte ai genitori per ridurre il contatto tra malati e sani, quella di non portare i bambini a studio o in pronto soccorso, soprattutto se affetti da comuni sintomi respiratori come tosse, raffreddore e febbre. Gli appuntamenti con il pediatra vanno presi telefonicamente, negli orari indicati dal proprio medico di riferimento. In questa primo contatto viene fatto anche quello che viene chiamato 'triage telefonico' una prima verifica dei sintomi e della necessità .

Ma se, dopo il triage, si rendesse necessario un accertamento?

Per contenere l'epidemia di COVID-19, Paolo Biasci, Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri, chiede di rispettare queste 5 semplici regole:

  • non accedere all'ambulatorio senza aver prima concordato telefonicamente la visita;

  • entrare in sala d'aspetto solo quando esce il paziente precedente;

  • tenere in braccio il bambino se non è in grado di star seduto;

  • controllare che il bambino tocchi meno possibile le attrezzature dello studio;

  • in attesa della visita, far usare al piccolo un gioco o libro portato da casa e non permettergli di condividerlo con altri pazienti.

«Chiediamo alle famiglie di rispettare le indicazioni fornite nel corso del triage telefonico con il proprio pediatra di famiglia e, una volta giunti in ambulatorio, di collaborare attenendosi ad alcune semplici regole da adottare per evitare il contagio» spiega Biasci. «Purtroppo, del nuovo coronavirus sappiamo ancora poco e dobbiamo adottare tutte le misure precauzionali per evitare che i bambini, secondo i dati epidemiologici disponibili al momento risparmiati dalla malattia, possano rappresentare il serbatoio di infezioni per genitori e nonni. Lo sforzo che tutti noi abbiamo messo in campo è eccezionale: siamo il primo riferimento territoriale delle famiglie italiane. Se l'obiettivo è la miglior riuscita delle misure di contenimento del virus, dobbiamo avere un ruolo cruciale nel coordinamento istituzionale. Per questo crediamo sia indispensabile il nostro coinvolgimento in tutti i tavoli decisionali".




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