Terza dose, ecco a chi andrà da dicembre

12 novembre 2021
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Terza dose, ecco a chi andrà da dicembre. Verso l'obbligo per sanitari


Estensione della terza dose alle persone i tra i 40 ed i 60 anni per le quali siano trascorsi sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario con due dosi e ipotesi di estensione dell'obbligo vaccinale per i sanitari anche per la terza dose. Queste le novità annunciate dal ministro della Salute Roberto Speranza. Da dicembre si aprirà dunque una nuova fase che vedrà coinvolti altri 15 milioni di italiani compresi in questa fascia anagrafica.

«Con il confronto svolto - ha spiegato il ministro durante il question time alla Camera - annuncio che facciamo un ulteriore passo avanti. La terza dose è strategica per la campagna vaccinale: siamo all'83,7% di persone che hanno completato il ciclo vaccinale ed il richiamo ad oggi è stato offerto a 2,4 milioni di persone». I 40-60enni si aggiungono dunque alle categorie per le quali la somministrazione della terza dose - sempre a 6 mesi dal ciclo vaccinale completo - è già iniziata, ovvero i soggetti immunocompromessi, i fragili, i sanitari, gli over60 e coloro che sono stati vaccinati con l'immunizzante monodose J&J. Sulla questione dell'obbligo vaccinale per i sanitari, si è espresso anche Il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli. «Molte vaccinazioni che facciamo oggi, come quella per l'epatite B, prevedono già una terza dose, non è una novità in termini di strategia vaccinale». L'obbligo per i sanitari esteso al richiamo anti-Covid «è un problema del Governo e del Parlamento, credo sia una scelta del ministro e dell'Esecutivo. Per quel che ci riguarda, possiamo condividere la preoccupazione del ministro Speranza, con i contagi che tornano a salire, che ci sia un ulteriore appesantimento del Servizio sanitario nazionale. Crediamo sia giusto che tutti gli operatori siano pronti a far fronte a un'eventuale quarta ondata. Tutti i sanitari dovrebbero vaccinarsi, perché devono essere pronti a dare una mano», commenta Anelli all'Adnkronos Salute. «I contagi stanno salendo, crediamo sia giusto che tutti gli operatori consentano di poter affrontare un'eventuale quarta ondata, sia per le persone affette da Covid che per i pazienti non Covid che, lo vediamo anche oggi, hanno sofferto tantissimo della difficoltà del Ssn a garantire tutte le prestazioni. Noi vorremmo che tutti i sanitari, e i medici in particolare, fossero nelle condizioni di poter rispondere alle esigenze dei malati Covid e non Covid» che non c'entrano col virus.
«Quasi un terzo degli operatori sanitari ha ricevuto la dose booster: questo significa mettere in sicurezza prioritariamente i professionisti che sono ancora in prima linea nei reparti Covid dai pronto soccorso alle rianimazioni e che sono più esposti al rischio - commenta Giovanni Migliore, Presidente Fiaso -. Nell'ultima settimana la campagna vaccinale sulle terze dosi per il personale sanitario ha registrato un ritmo maggiore di crescita; le Aziende sanitarie e ospedaliere sono al lavoro adesso per completare i richiami su tutti gli operatori sanitari che sono stati vaccinati ormai da quasi 10 mesi e che sono chiamati ora ad affrontare la nuova recrudescenza del virus».

Intanto, l'Europa si dota di un ulteriore vaccino anti-Covid, aumentando così le armi già a disposizione contro il virus SarsCoV2. Grazie al nuovo contratto che la commissione Ue ha stipulato con l'azienda farmaceutica francese Valneva, sarà possibile l'acquisto di 27 milioni di dosi del vaccino VLA2001 per il 2022. Il contratto prevede la possibilità di adattare il vaccino di Valneva a nuove varianti e consente agli Stati membri di ordinare fino a 33 milioni di dosi aggiuntive nel 2023. Si tratta dell'unico vaccino anti-Covid a virus inattivato in Europa, ed è costituito da particelle virali intere inattivate di SarsCoV2. L'obiettivo generale resta dunque quello di incentivare ulteriormente le campagne vaccinali nei Paesi membri, anche a fronte dell'impennata di casi in varie nazioni. Per questo, particolare importanza avrà anche la vaccinazione dei bambini più piccoli dai 5 agli 11 anni una volta che l'Agenzia europea dei medicinali Ema avrà completato la valutazione già avviata del vaccino Pfizer per i bimbi, con una pronuncia attesa per dicembre. L'Ema ha annunciato di aver iniziato la valutazione anche della domanda presentata dall'azienda Moderna per ottenere il via libera all'uso del proprio vaccino anti-Covid Spikevax per i bambini tra 6 e 11 anni. E proprio Spikevax è al centro dell'attenzione in Germania, dove la commissione per i vaccini Stiko ha consigliato alle persone sotto i 30 anni di vaccinarsi solo con l'immunizzante Pfizer-Biontech. Stando agli esperti della commissione indipendente, che generalmente adotta una linea più cauta rispetto al governo tedesco, negli under30, maschi e femmine, sono infatti stati osservati più casi di pericardite e infiammazioni dei muscoli cardiaci dopo la somministrazione di Moderna. Quanto alla pillola antivirale di Merck (molnupiravir) - sul cui uso in emergenza è attesa la pronuncia dell'Agenzia italiana del farmaco - sembra non preoccupare l'ipotesi avanzata nei giorni scorsi che possa provocare l'insorgenza di nuove varianti del virus.

Fonte: Doctor33



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