Fibrillazione atriale

12 gennaio 2005

Fibrillazione atriale


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07 gennaio 2005

Fibrillazione atriale

soffrendo da diversi mesi ormai di fibrillazione atriale (non me ne ero accorto) non è stato possibile un mese fa ripristinare il battito, adesso sono in cura con betabloccanti, in attesa di riprovare con la "scossa elettrica" è giusta come cura?

Risposta del 10 gennaio 2005

Risposta a cura di:
Dott. PIERGIORGIO BERTUCCI


Evviva la fiducia nei medici che l'hanno visitata e la stanno curando, dovrebbe averne un poco di più. . . Comunque la risposta è, sì, tendenzialmente la cura è giusta. Nel senso che quando viene reputato idoneo riportare in ritmo il cuore, il paziente viene generalmente (le terapie sono sempre personalizzate) posto in terapia con farmaci che tengono sotto controllo la frequenza dei battiti (per esempio, nel suo caso, i beta bloccanti) ed in terapia cosiddetta anticoagulante, con farmaci che, per così dire, rendono più fluido il sangue allo scopo sia di prevenire le possibili complicazioni dovute alla Fibrillazione atriale stessa, sia di evitare complicazioni dovute al riportare il cuore nel suo giusto ritmo. Questo trattamento viene protratto per almeno un mese, dopodiché si può procedere alla "scossa elettrica" (cardioversione programmata), secondo le indicazioni del cardiologo curante.
Tra l'altro, mi perdoni se mi permetto, noto che verosimilmente lei è in discreto sovrappeso. . . Immagino che il cardioogo le avrà parlato anche dell'importanza, per il cuore nonché per tutto il suo organismo, di riportare il peso a valori inferiori. Anche questo può influire sulla fibrillazione atriale. . . Cordiali saluti

Dott. Piergiorgio bertucci
Medico Ospedaliero

Risposta del 12 gennaio 2005

Risposta a cura di:
Dott. UBERTO GREGORINI


Se supera il mese la f. A. si definisce cronica ed è oco probabile che risponda alla terapia di cardioversione elettrica.
La terapia con betabloccante (sotalolo) va bene.

Dott. Uberto Gregorini
Medicina generale convenz.
OSPITALETTO (BS)



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