Sla, il trauma è fattore di rischio

19 gennaio 2011
Interviste

Sla, il trauma è fattore di rischio



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di Simona Zazzetta

Non esiste ancora la cura per guarire la sclerosi laterale amiotrofica (Sla) ma la ricerca continua a studiare i vari aspetti di una malattia rara, grave e fatale cercando di scoprire i suoi meccanismi e le potenziali cause o fattori di rischio. Un'indagine, realizzata dall'Istituto Mario Negri di Milano ha confermato un potenziale ruolo dei traumi fisici. Dica33 ha incontrato Ettore Beghi, del Laboratorio malattie neurologiche del dipartimento neuroscienze del Mario Negri, per sapere a che punto è la ricerca su questa malattia.

Che cos'è la sclerosi laterale amiotrofica?
È una malattia del sistema nervoso caratterizzata dalla progressiva degenerazione delle cellule nervose che controllano i muscoli eche porta ad indebolimento e atrofia muscolare.Si tratta diun processo generalmente rapido, che dal suo esordio porta al decesso in circa 3-5 anni, anche se in una minoranza di pazienti la sopravvivenza può superare i cinque anni.

Come si manifesta?
È una malattia che colpisce la sfera motoria e ha un esordio focale, cioè provoca l'indebolimento di gruppi di muscoli, come per esempio quelli degli arti superiori o inferiori, oppure di quelli della deglutizione o che governano l'uso della parola. Tuttavia, in una prima fase i sintomi possono non orientare verso la diagnosi di Sla poiché il neurologo o l'ortopedico, che sono gli specialisti cui ci si rivolge inizialmente, possono sospettare altre patologie più frequenti come l'artrosi della colonna vertebrale. Solo la progressione dei sintomi e la loro estensione permettono di confermare ladiagnosi.

Quante persone colpisce?
Per fortuna è una malattia rara che si presenta, ogni anno, con due nuovi casi ogni 100mila persone; la Sla colpisce soggetti in età adulta con un'incidenza che aumenta con l'età fino a un picco tra i 70 e gli 80 anni.

Quali sono i fattori di rischio?
Sono stati studiati diversi fattori ambientali. In particolare, in ambito professionale, l'esposizione a metalli come piombo, mercurio e selenio, solventi organici, campi elettrici ed elettromagnetici è stata associata a un aumento del rischio, ma con dati contrastanti. Anche il fumo è stato associato ad un aumentato rischio di malattia. I dati più numerosi, però, anche se avolte contraddittori, riguardano l'associazione tra Sla e i traumi meccanici, in particolare alla testa. Una recente ricerca condotta dall'Istituto Mario Negri ha confermato questa correlazione.

Quindi, un trauma può essere causa della Sla?
L'associazione non va interpretata in questo senso, perché ci deve essere comunque una predisposizione alla malattia, di cui per altro non è nota la causa esatta. Ciò che è emerso dalla ricerca dell'Istituto Mario Negri, condotta su circa 400 pazienti con Sla confrontati con 800 soggetti affetti da altre malattie indipendenti, è che i primi avevano con maggiore probabilità una storia pregressa di traumi, avvenuti in ambito professionale o ludico. Sono stati considerati solo i traumi importanti, che avevano richiesto un ricovero, o l'intervento di un medico, oppure avevano causato una disabilità anche temporanea. Con almeno un trauma di questo tipo, il rischio di malattia aumentava di circa una volta e mezza, e il numero dei traumi era proporzionale all'aumento di rischio: con tre o più traumi il rischio triplicava rispetto al gruppo controllo. Influiva sul rischio, sempre in modo proporzionale, anche la gravità del trauma. Queste correlazioni sono state confermate esaminando separatamente i traumi occorsi almeno cinque anni prima dell'esordio dei sintomi escludendo così eventi che potevano essere occorsi dopo l'inizio della malattia. Va, infatti, detto che la Sla, come altre malattie degenerative, può iniziare anche alcuni anni prima della comparsa dei sintomi.



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