Le acque termali servono davvero?

10 luglio 2009
Interviste

Le acque termali servono davvero?



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L'opinione di Umberto Solimene, direttore della Scuola di specializzazione in Medicina termale, docente di Terapia medica e Medicina termale dell'Università degli studi di Milano

Le acque termali sono realmente in grado di contribuire a prevenire e contrastare condizioni patologiche?
L'esperienza maturata nell'uso terapeutico delle acque termali e le ricerche scientifiche e cliniche confermano le possibilità della crenoterapia (dal greco crené, sorgente) con diversi tipi di acqua e modalità di trattamento, di contribuire efficacemente a prevenire e attenuare un ampio ventaglio di disturbi funzionali e condizioni patologiche.

Su quali principi si basa la loro azione?
Gli effetti curativi delle acque si basano su azioni di tipo locale e sistemico, la cui importanza e specificità variano a seconda della metodica utilizzata e dalle proprietà dell'acqua impiegata.

Quali tipologie di acqua termale sono presenti in Italia?
Il territorio italiano, per le caratteristiche geografiche e idrogeologiche, è particolarmente ricco di fonti termali. Si possono trovare acque carboniche (HCO3-), bicarbonate (CO3--), salse (Na+, Cl-), salsobromoiodiche (Na+, Cl-, Br-, I+), sulfuree (S--), solfate (SO4--), arsenicali ferruginose, radioattive.

Come possono essere sfruttate?
La crenoterapia comprende tutte le possibili applicazioni delle acque termali e dei fanghi ottenuti dalla loro miscelazione con argilla e successiva maturazione. Le principali comprendono: l'idropinoterapia, che consiste nell'assunzione di acqua per bocca in dosi calibrate; la crenoterapia inalatoria, per i disturbi respiratori; le insufflazioni endotimpaniche pertubariche di gas secco, indirizzate alla cura della sordità; le irrigazioni vaginali, rettali, nasali e del cavo orale; la balneoterapia esterna, per immersione in vasca o piscina, e i percorsi vascolari a temperatura differenziata per il trattamento dell'insufficienza venosa e il miglioramento del drenaggio linfatico; la fangoterapia (calda o fredda), utile in caso di disturbi articolari e vascolari cronici, ma anche per attenuare affezioni dermatologiche, disturbi intestinali o endocrini.

Quali categorie di persone possono trarre maggiori vantaggi dalle terme?
Le cure termali sono particolarmente utili in supporto al trattamento e alla riabilitazione di disturbi cronici. A farvi ricorso per ragioni propriamente terapeutiche sono bambini e anziani. I primi soprattutto per trattamenti di tipo otorinolaringoiatrico e respiratorio, come bronchiti e asma. I secondi anche per disturbi reumatologici, urinari e vascolari.

Esistono sono controindicazioni al trattamento?
Sì. Quelle di carattere più generale riguardano la presenza di patologie infiammatorie acute e gli stati di estrema debilitazione o marcato scompenso d'organo (scompenso cardiaco, insufficienza respiratoria e renale, cirrosi epatica, insufficienze vascolari coronariche e cerebrali).

Rosanna Feroldi



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