Attività fisica: alle donne benefici con almeno seimila passi

30 novembre 2012
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Attività fisica: alle donne benefici con almeno seimila passi



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Una normale attività fisica, specificamente una camminata di 6.000 o più passi al giorno, si associa a un ridotto rischio di malattie cardiovascolari e diabete in donne di mezza età, indipendentemente dallo status menopausale. Lo afferma uno studio condotto a partire dal 1995 nella città di Passo Fundo, in Brasile, dove sono state arruolate 292 donne dall'età media di 57,1 anni, che sono state poi seguite nel tempo, con un ultimo follow-up condotto tra il 2010 e il 2011. I ricercatori hanno valutato, per ciascuna delle partecipanti, il profilo metabolico e antropometrico e ne hanno poi controllato l'attività fisica attraverso un pedometro digitale che ha contato il numero di passi per sette giorni. Sulla base di questa misurazione le donne sono state classificate come "attive" se effettuavano almeno 6.000 passi al giorno o "inattive" se camminavano di meno. Complessivamente, il numero medio di passi è stato di 5.250 passi che, nel gruppo delle donne inattive (61,8%), scendeva a una media di 3.472, mentre tra quelle attive (31,9%) saliva a 9.056. Le donne che praticavano un'attività fisica maggiore tendevano a fumare di meno, ad avere un più basso indice di massa corporea, un giro-vita inferiore e un minor rapporto tra la circonferenza della vita e quella dei fianchi. Al contrario, le donne inattive hanno evidenziato un maggior rischio di obesità o sovrappeso e di avere un giro-vita superiore agli 88 cm, anche dopo correzione per età, status menopausale, abitudine al fumo e ormonoterapia. Anche la salute è risultata più precaria, con un rischio di diabete mellito aumentato di 2,7 volte e di sindrome metabolica di 2,5 volte.



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