Neurologi Usa: no a farmaci per potenziamento cognitivo in ragazzi sani

15 marzo 2013
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Neurologi Usa: no a farmaci per potenziamento cognitivo in ragazzi sani



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Il neuroenhancement, cioè l'uso di farmaci per per aumentare le funzioni cerebrali cognitive o affettive, non è giustificabile in bambini e ragazzi minorenni sani, mentre negli adolescenti vicini al completo sviluppo è sconsigliato per motivi sociali, etici e di integrità professionale dei medici prescrittori. Non lasciano spazio alla fantasia interpretativa le conclusioni di un articolo appena pubblicato su Neurology, organo ufficiale dell'American academy of neurology (Aan). «Il neuroenhancement è l'uso di farmaci in persone sane per aumentare le funzioni cerebrali cognitive o affettive» spiega William Graf, membro dell'Aan e neurologo pediatra della Yale university di New Haven, in Connecticut. La neurofarmacologia può manipolare le funzioni cognitive superiori come la memoria, l'affettività e il comportamento, con la somministrazione di farmaci che migliorano le prestazioni cerebrali. Ma ha senso doparsi il cervello per concentrarsi o studiare? E, soprattutto, è lecito farlo in bambini e adolescenti sani, legalmente non autonomi? A queste domande ha cercato di rispondere l'Aan, valutando gli aspetti clinici ed etici e pubblicando un documento con la sua posizione ufficiale. «Da parte degli adolescenti c'è un crescente ricorso ai cosiddetti "farmaci per studiare", mentre i genitori richiedono frequentemente farmaci contro la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (Adhd), anche per bambini che hanno solo una temporanea incapacità di concentrarsi» dice Graf. «I medici che si occupano di bambini e ragazzi hanno l'obbligo professionale di tutelare l'interesse del minore, proteggendone la vulnerabilità e prevenendo l'abuso di farmaci» spiega il neurologo. «Prescrivere farmaci che potenziano le attività cerebrali a studenti minorenni senza malattie neurologiche non è giustificabile». Il documento elenca decine di motivi etici, clinici, sociali e legali che spiegano perché dopare il cervello di bambini e adolescenti sani è ben diverso dal farlo negli adulti consenzienti e sviluppati, sui quali l'Aan ha scritto un documento separato. Sottolinea Graf: «Sono molte le ragioni che non consentono il neuroenhancement, in primis la tutela della salute del bambino e del suo futuro sviluppo cognitivo. Il medico deve parlare con genitori e ragazzi perché la richiesta di farmaci dopanti può riflettere problemi sociali o psicologici, come ansia, depressione o insonnia. Inoltre, ci sono molte alternative al neuroenhancement, tra cui un soddisfacente riposo notturno, uno stile di vita sano e un buon metodo di studio».



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