Sclerosi multipla: contro spasmi e dolori arriva lo spray alla cannabis

13 luglio 2013
Interviste

Sclerosi multipla: contro spasmi e dolori arriva lo spray alla cannabis



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«Da dieci anni lavoro con la cannabis terapeutica. Ricordo di aver organizzato un meeting a Roma nel 2002 proprio sulla cannabis terapeutica e sul Sativex in modo particolare. Lo sperimentiamo da dieci anni con ottimi risultati sui malati di sclerosi multipla». Carlo Pozzilli, ordinario di Neurologia all'università di Roma La Sapienza, incomincia così il suo racconto sul nuovo farmaco a base di cannabis, Sativex per l'appunto, appena arrivato anche in Italia sui banconi delle farmacie e rimborsato in classe H ospedaliera.

Il farmaco, in formato spray, si spruzza in bocca e viene assorbito dalla mucosa, è quindi efficace anche per chi ha difficoltà a deglutire, e combatte la spasticità causata dalla sclerosi multipla. Sono circa un milione nel mondo i malati di sclerosi multipla, una malattia autoimmune che colpisce il sistema immunitario portandolo a distruggere la guaina che protegge le cellule dei nervi nel cervello e nel midollo spinale.

Che benefici porta il nuovo farmaco?
«Sativex agisce su alcuni sintomi della malattia. Soprattutto la spasticità (quando le gambe e le braccia, e spesso anche le mani, diventano legnose, pesanti, dure da muovere). E aiuta il paziente a sopportare meglio questo fastidio. A volte a questa tensione muscolare si accompagna con i crampi dolorosi soprattutto agli arti inferiore. Ecco il farmaco allieva questa situazione e nella nostra osservazione clinica abbiamo constatato che alza di parecchio la qualità della vita dei malati».

È come se rilassasse i muscoli?
«Si può descrivere così. Per esempio un altro sintomo sul quale Sativex agisce è il disturbo urinario. Noi abbiamo osservato che i pazienti hanno spesso il bisogno di andare al bagno perché sentono lo stimolo ma non riescono a svuotare la vescica. A causa di un problema neurologico, infatti, questa non si contrae e all'interno rimane sempre un residuo. Questo ristagno, oltre al fastidio dell'urgenza di recarsi in bagno, crea cistiti. Il farmaco distende il muscolo vescicale alleviando la situazione. Poi ci sono i dolori nevralgici, il dolore neuropatico che è come scossa elettrica. Questo è un altro sintomo che il Sativex migliora».

Quindi la cannabis ha un futuro molto interessante come farmaco in molte patologie.
«In molti paesi la cannabis viene prescritta alle persone colpite da cancro, Hiv e sclerosi multipla e spesso viene usata per combattere inappetenza per i pazienti affetti da Aids e la nausea e il vomito di chi soffre di cancro ed è in terapia chemioterapica. Poi la cannabis aiuta a ritrovare il sonno, e questo è un aspetto molto importante nel migliorare la qualità della vita di pazienti colpiti da queste patologie».

Eppure prima di sfatare questo tabù c'è voluto molto tempo.
«La cannabis è una pianta medicamentosa che è efficace per alcune cose ma il suo abuso può creare dei problemi. Nel farmaco di cui stiamo parlando, perché è importante sottolineare che è un farmaco, non uno spinello, vengono dosati cannabidiolo e tetraidrocannabinolo in un rapporto 1 a 1. E la formulazione spray consente di utilizzarlo fino a 12 volte al giorno, anche se la media è quella di 6/7 puff al giorno, senza che ci siano quegli effetti collaterali che solitamente da lo spinello. Va detto che anche con il farmaco bisogna stare attenti a non abusare».

Ci sono controindicazioni?
«No, è soprattutto un problema relativo alla tipologia del paziente. Il giovane tollera bene la cannabis, mentre una persona anziana può avere dei disturbi collaterali soprattutto legati al rallentamento dei riflessi. Quindi sui pazienti più anziani è meglio non usare questo farmaco. Un'altra tipologia di pazienti a cui il Sativex può dare problemi, sono i pazienti con disturbi psichiatrici, per esempio con delle psicosi. In questi casi la cannabis può accentuare le psicosi maniacali. Va ricordato comunque che il farmaco va somministrato sotto stretto controllo del neurologo, lo possono prescrivere solo nei centri specializzati. È un farmaco di nicchia utilizzabile solo su specifiche patologie».



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