Occhio al ronzio, per il bene delle orecchie

Il nome suona innocuo, quasi musicale, ma il tinnito è un compagno di vita tutt'altro che gradevole: si chiama così, infatti, la fastidiosa sensazione di ronzio alle orecchie, che alle volte può essere percepito come rumore pulsante o come un fischio, un fruscio costante, o un noioso tintinnio.

Secondo un'indagine condotta in Inghilterra, chi passa una serata in un locale o a un concerto se lo porta dietro in due casi su tre, nei giorni seguenti. La colpa è indubbiamente dell'esposizione prolungata a livelli eccessivi di rumore, spesso autoinflitti anche regolando auricolari e cuffie dell'mp3 su un volume troppo alto.

Ora l'associazione Action on Hearing Loss, che cerca di prevenire la perdita di udito, ha scoperto che circa un inglese su 10 soffre di una forma più o meno grave e debilitante di tinnito, ma le misure di prevenzione ancora faticano ad affermarsi: «Ascoltare a lungo musica ad altissimo volume può scatenare il tinnito, che segnala un rischio di danni all'udito» spiega Paul Breckell, direttore di Action on Hearing Loss.

«L'esperienza è capitata a quasi tutti, ma pochi sanno che chi ne è colpito in modo grave può alla lunga sperimentare sentimenti di paura, ansia e impotenza che incidono sulla qualità della vita e sulle relazioni interpersonali». In attesa che si trovino terapie risolutive per il tinnito - che viene definito "cronico" quando dura da almeno tre mesi - non rimane che la prevenzione: «Sono appassionato di musica, e dell'ascolto sicuro di musica» spiega il famoso DJ di musica trance e produttore discografico Paul Oakenfold, che appoggia la campagna. «Per questo invito gli amanti della musica a usare protezioni dell'udito nei concerti troppo rumorosi e a evitare i volumi pericolosamente alti nelle cuffie».