Se la performance fisica è alta scende il rischio di cadute in menopausa

07 marzo 2014
Aggiornamenti e focus

Se la performance fisica è alta scende il rischio di cadute in menopausa



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I medici le chiamano fratture da fragilità: sono quelle fratture che si verificano dopo cadute da altezze minime, magari solo dalla posizione eretta o anche da altezze inferiori, e che fanno sospettare un problema a livello di ossa o muscoli, magari anche l'osteoporosi. Nelle donne in menopausa, è il polso la parte del corpo più colpita dalle fratture legate alle cadute, ma i fattori che aumentano il rischio di cadere non sono ancora del tutto noti, nemmeno per le donne anziane.

Proprio per cercare di identificare questi fattori di rischio, un gruppo di ricercatori della Corea del Sud ha dato il via a uno studio che ha coinvolto 80 donne già in menopausa e con più di 50 anni divise in due gruppi: il primo composto da 40 donne che avevano subito una frattura del polso in seguito a una caduta e il secondo da 40 che invece non si erano mai rotte il polso. «Da studi precedenti è emerso che esiste un legame tra i risultati di alcuni test fisici e il rischio di cadute: più scarsa è la performance maggiore è il rischio» spiegano gli autori dell'articolo.

Ma quanto c'è di vero in questa affermazione? Dalle pagine della rivista Journal of bones and joint surgery, dove l'articolo è stato pubblicato, si legge che a livello generale non ci sono differenze significative nei risultati ottenuti dai due gruppi di donne coinvolte nello studio.
«Abbiamo però notato piccole ma significative differenze nei risultati di un test basato sull'alzarsi e risedersi su una sedia e in uno che valuta la forza della presa» spiega Hyun Sik Gong, uno degli autori che poi continua «queste differenze potrebbero indicare che la performance fisica delle persone che hanno avuto fratture sia leggermente ridotta».

Da notare il fatto che Gong e colleghi non si sono limitati a valutare i risultati di numerosi test di abilità fisica, ma hanno anche preso in considerazione altri potenziali fattori di rischio di cadute come osteoartrite, depressione, aritmia, disturbi della vista, tipo e quantità di farmaci assunti, e molto altro ancora. «Anche se non si tratta ancora di dati conclusivi, i risultati dello studio coreano ci danno una mano a comprendere il perché delle fratture da fragilità e ci danno alcuni spunti per confermare ciò che tutti, dottori e pazienti, sospettano da tempo: l'attività fisica rappresenta il Sacro Graal della salute in ortopedia» afferma il chirurgo ortopedico Leon Benson in un suo commento alla ricerca.



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