Più attenzione alle ondate di calore per le mamme in attesa

02 maggio 2014
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Più attenzione alle ondate di calore per le mamme in attesa



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A quanto pare il clima non si fa sentire solo a livello delle articolazioni con i classici dolori alle ginocchia di chi è meteoropatico, ma influenza anche la gravidanza. È quanto sostiene un gruppo di ricerca canadese che ha analizzato i dati di 300mila parti registrati a Montreal nell'arco di una trentina d'anni (1981-2010).

«Mettendo a confronto le temperature esterne con le settimane di gestazione di tutti i parti analizzati, abbiamo concluso che le cosiddette "ondate di calore" aumentano il rischio di partorire un po' prima del tempo, tra le settimane 37 e 38 della gestazione» afferma Natalie Auger, del dipartimento di medicina sociale e preventive dell'Università di Montreal e autrice dello studio.
«I pericolosi effetti delle temperature elevate su bambini e anziani sono ben noti, ma sappiamo ancora poco sui problemi che le ondate di calore possono provocare alle donne gravide» continua la ricercatrice.

Partorire prima del termine - fissato in genere a 40 settimane dall'ultima mestruazione - può essere molto pericoloso per il bambino, soprattutto se la gravidanza è ancora nelle sue fasi iniziali, quando il bimbo non è ancora in grado di vivere in autonomia fuori dall'utero.
Di certo un parto dopo la 37 settimana non comporta rischi enormi per mamma e bimbo - tant'è che non viene più nemmeno definito pretermine - ma, come ricorda Auger: «I bambini nati alle settimane 37 e 38 hanno comunque un rischio maggiore di avere problemi di salute rispetto ai bimbi che hanno completato le 40 settimane di gestazione, per esempio problemi respiratori».

Meglio prestare quindi maggiore attenzione alle ondate di calore se il termine del parto è vicino: secondo i dati dello studio canadese, infatti, temperature attorno ai 32°C per un periodo di 4-7 giorni aumentano del 27 per cento il rischio di parto alla settimana 37-38, mentre se l'ondata di calore dura 3 giorni, il rischio sale del 17 per cento.



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