Sì alle piante medicinali, ma con consapevolezza

12 maggio 2014
Interviste

Sì alle piante medicinali, ma con consapevolezza



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Non tutto ciò che è "naturale" è innocuo per la salute, eppure sono ancora in molti a credere che un integratore alimentare, una tisana o una pomata a base di erbe non possa creare alcun danno all'organismo. E questa convinzione errata sta portando a un aumento dei casi di allergia ed effetti collaterali a volte anche gravi, complice soprattutto la disinformazione che regna sovrana quando si parla di questi prodotti. Se ne è discusso all'ultimo congresso della Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica (Siaaic) al quale ha preso parte anche Sebastiano Gangemi, Direttore U.O.C. e Scuola di Specializzazione in allergologia e immunologia clinica dell'Università di Messina, che ci aiuta a chiarire alcuni dubbi sull'argomento.

Cosa si intende per piante medicinali e come vengono utilizzate?
«Quando si parla di piante medicinali ci si riferisce in genere a organismi vegetali che possono essere utilizzati per scopi terapeutici sotto forma di preparazioni che contengono diverse parti della pianta (i fitoterapici, venduti come unguenti, pomate, eccetera) oppure utilizzate per estrarre solo il principio attivo (un pre-farmaco)».

A cosa servono gli integratori alimentari? Chi li può assumere?
«È importante chiarire che gli integratori alimentari non sono farmaci, ma fonti di sostanze nutritive o fisiologiche e di conseguenza non devono essere utilizzati per curare una patologia, ma piuttosto come complemento, per gli effetti fisiologici che possono avere sull'organismo. Spesso vengono consigliati nel caso di carenze legate a condizioni particolari della persona, a chi pratica particolari attività o come rimedio per disturbi lievi (dolori mestruali, ansia o depressione leggera, eccetera)».

Perché sono in aumento i casi di allergie ed effetti collaterali legati a questi prodotti?
«Soprattutto perché negli ultimi anni è aumentato moltissimo l'uso di integratori e preparazioni a base vegetale e purtroppo molto spesso si arriva anche all'abuso. Infatti, dal momento che non serve una ricetta medica per acquistare questi prodotti - presenti in farmacia, ma a volte anche nei supermercati - molte persone li acquistano e li consumano senza rendersi conto dei potenziali pericoli per la salute».

Quali sono gli effetti collaterali più comuni?
«Gli effetti collaterali possono essere molto diversi sia nella forma che nell'intensità: si passa infatti da leggeri arrossamenti della pelle e dermatiti da contatto causate magari da pomate o unguenti, a reazioni allergiche più importanti come per esempio quelle che colpiscono la mucosa orale e portano alla formazione di vescicole, ulcerazioni o esfoliazioni gengivali. Ma ci possono essere anche danni molto più gravi: basta pensare ai casi di danno al fegato che hanno portato molti Paesi a togliere dal commercio prodotti a base di piante come il Piper methysticum, meglio noto come Kava».

Ci sono categorie di persone più "a rischio"?
«Di certo chi sa di essere allergico a qualche tipo di pianta (composite, graminacee...) potrebbe avere reazioni allergiche anche utilizzando prodotti a base vegetale che magari contengono proprio la sostanza alla quale sono allergici o una sostanza simile. E devono fare attenzione anche tutte le persone che già assumono altri farmaci, perché non è raro che i principi attivi delle piante possano interferire con l'azione dei medicinali già in uso».

Cosa fare quindi per assumere gli integratori alimentari o questi prodotti a base vegetale in modo sicuro? «Non bisogna assolutamente creare inutili allarmismi. In linea generale questi prodotti non fanno male, ma è importante che la gente li utilizzi in modo consapevole, tenendo ben presente il fatto che anche una sostanza naturale può rivelarsi dannosa. Per questo è fondamentale, prima di assumere un qualunque integratore o prodotto a base vegetale, parlarne con il proprio medico o con il farmacista, che sapranno consigliare al meglio».



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