I calcoli renali

20 settembre 2010
Aggiornamenti e focus

I calcoli renali



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Ecco un'associazione automatica e fondata; la ''calcolosi del rene'' fa subito pensare alla colica renale. Infatti, pare che di questo problema soffrano in molti (200/100000 nuovi casi/abitanti/anno) più uomini che donne (rispettivamente 2 : 1) con un'ulteriore preferenza per la terza decade di vita (incidenza massima intorno ai 30 anni intervallo di prevalenza da 30-50 anni). Anzi, secondo statistiche recenti, ogni mille ricoveri ospedalieri urgenti che si riscontrano in un anno uno è dovuto a colica renale; inoltre l'1% del totale dei rilievi patologici effettuati autopsia ha la stessa origine.

Quali, come e quando

I calcoli renali o concrezioni di natura prevalentemente minerale, di diversa dimensione e composizione pure variabile, si possono formare lungo tutto il tratto urinario. Si spostano poi lungo il percorso che va dal rene fino alla vescica. E quando una di queste formazioni calcaree si impegna in una ''via troppo stretta'' si manifesta il vivo dolore tipico della colica (dolore acutissimo al fianco, irradiato all'inguine e alla gamba, vomito, febbricola, stranguria e disuria - impossibilità e dolore alla minzione e quantità urinaria nelle 24 ore molto scarsa).

Alla base della formazione e della precipitazione dei calcoli renali (che può scatenare la colica), si trova un'eccessiva concentrazione urinaria di sali insieme con una ridotta diuresi (insufficiente produzione di urina) che a sua volta riflette una scarsa assunzione abituale di liquidi. Sta di fatto che le manifestazioni calcolotiche di qualsivoglia natura possono riconoscere almeno tre momenti diversi che identificano anche la patogenesi (cause e fattori che contribuiscono a generare una malattia).

Ovvero, si possono distinguere:

la calcolosi pre-renale : l'origine dei calcoli non si deve a un problema proprio del tessuto renale o dell'apparato urinario. Piuttosto esiste, a monte dell'apparato stesso, un problema metabolico o endocrinologico (un aumento dell'uricemia o una malattia delle paratiroidi - le ghiandole che controllano il metabolismo del calcio)

la calcolosi renale: da alterazioni proprie del rene o delle vie urinarie o delle funzioni dell'apparato urinario (malformazioni congenite o acquisite di un segmento dell'apparato o malattie congenite o acquisite del tessuto renale e della sua unità funzionale, il nefrone)

la calcolosi post-renale: vi rientrano tutte le forme nelle quali è coinvolto l'apparato di escrezione (deflusso e espulsione) dell'urina, cioè le vie urinarie che si trovano a valle del rene stesso (gli ureteri, la vescica, l'uretra).

A vista e in pratica, i calcoli si differenziano poi per il loro contenuto in minerali (in forma di sali). Nella grande maggioranza dei casi (65%) sono composti di calcio (in forma di ossalato, carbonato, fosfato); seguono poi (23%) i calcoli uratici (da sali dell'acido urico prodotto dal metabolismo proteico); a una certa distanza si trovano (2.5%) quelli composti da fosfato-magnesio e ammonio; poi (0,5%) quelli di cistina, infine, quelli a composizione mista (9%).

Altre cause e rischi aggiuntivi

Anche la familiarità influisce negativamente sulla tendenza alla calcolosi, così come le scorrette abitudini alimentari e l'esposizione continua a fattori ambientali, climatici e ad insulti lavorativi protratti (in soggetti predisposti che sudano molto e che urinano scarsamente o che stazionano a lungo nella posizione in piedi). E ancora, alcune malattie croniche nelle quali si riscontrano spesso episodi d'infezione delle vie urinarie possono aumentare il rischio.
Non è detto che sempre la calcolosi si manifesti con la colica, infatti, i calcoli possono dare segno di esistere con diverse sintomatologie. In termini pratici, nausea e sintomatologia gastrointestinale aspecifica, febbricola e infezioni urinarie ricorrenti possono essere per molto tempo i soli segni generali di una tendenza alla calcolosi (qualche volta si tratta addirittura di sabbia o renella).

Prevenzione diagnosi e cura

La prima semplice norma è quella di abituarsi a bere una giusta quantità di acqua e liquidi onde favorire la diuresi e per seconda è valida la regola di non eccedere con i cibi troppo ricchi in proteine animali e in grassi. Non vanno trascurate tutte le semplici norme igieniche che riguardano le infezioni urinarie
Quanto alle cure: si annoverano quelle sempre valide ma un po' all'antica, come la terapia idroponica (aumento dell'assunzione d'acqua minerale) e quelle più moderne e tecnologiche come la litotripsia e la endochirurgia urologica. Entrambe si basano sulla frammentazione dei calcoli con strumenti che agiscono dall'esterno (litotritore) e /o all'interno delle vie urinari (sfruttando un endoscopio). Ultima nata è in proposito quella che sfrutta un endoscopio capace di risalire nell'uretere e frammentare i calcoli con un laser per poi estrarli con l'ausilio di sottilissimi strumenti in leghe metalliche. Tale intervento è stato reso possibile dalla produzione di apparecchiature miniaturizzate sempre più sofisticate.

Differenti i vari approcci chirurgici, ma simili le modalità di valutazione per scegliere la metodica più adatta al paziente e al tipo e alle dimensioni dei calcoli.

Può essere valido un controllo degli esami di laboratorio (misura dell'uricemia e esame chimico-fisico delle urine, funzionalità renale ed esame emocromocitometrico) accompagnato alle metodiche diagnostiche radiologiche del caso.



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