Cinque motivi per praticare il digiuno intermittente

16 febbraio 2020
Aggiornamenti e focus

Cinque motivi per praticare il digiuno intermittente



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Sempre più spesso il digiuno intermittente è oggetto di studio e attenzione. Tecnicamente consiste nel praticare 16 ore di digiuno al giorno, assumendo tutti i nutrienti necessari in tre pasti nell'arco di otto ore, dalle 12 alle 20.

Secondo Petra Bracht, specializzata in medicina generale, naturopatia e terapia del dolore che ha raccolto i risultati della sua ricerca nel libro "Digiuno intermittente - Per dimagrire e vivere più sani e più a lungo. Il programma per tutti in due settimane della dott.ssa Petra Bracht " i motivi per praticare questo regime alimentare sono riconducibili a cinque aspetti:


1) Autofagocitosi: riciclo anziché riduzione della massa muscolare

Durante il digiuno si verifica la cosiddetta autofagocitosi: l'autodigestione e il riutilizzo dei rifiuti nelle nostre cellule e negli spazi intercellulari.
Spiegato in modo semplice: dopo aver digiunato per circa 12 ore, si attiva una truppa di enzimi che si occupa dello smaltimento di una parte dei rifiuti, mentre un'altra parte diventa nuovo materiale da costruzione.
Per questo motivo,durante il digiuno intermittente si verifica solo una minima riduzione della massa muscolare, a condizione che i muscoli continuino a essere allenati. La riduzione della massa muscolare, invece, si verifica spesso con diete ipocaloriche. La conseguenza è una perdita della tonicità.


2) Gli enzimi anti-invecchiamento premono l'acceleratore

Nel corso dell'evoluzione dell'uomo si sono consolidati dei meccanismi organici e biochimici che ne hanno assicurato la sopravvivenza. Tutto questo è stato possibile grazie a una particolare famiglia di enzimi: lesirtuine, chehanno la capacità di salvaguardare le attività di riparazione delle cellule e la loro capacità di difesa, a qualsiasi età. Ci permettono quindi di sopravvivere anche nelle condizioni più estreme (come il troppo caldo, la mancanza di acqua o la scarsità di cibo). Una seconda funzione molto importante è la loro capacità di riparare il nostro Dna.È grazie a questi enzimi che possiamo salvaguardare il nostro patrimonio ereditario.Come trarre tutti questi benefici dalle sirtuine? Attivando questi enzimi.E come si attivano? Con il digiuno intermittente. Per svegliare questi enzimi, infatti, il nostro organismo deve avere un basso rifornimento calorico. Lo stomaco vuoto per dodici ore ci aiuterà a metterli al lavoro.


3) Viene secreta serotonina

La serotonina, l'ormone della felicità,è responsabile del nostro buonumore perché attiva - a livello biochimico - specifiche aree del cervello. Grazie a questo ormone possiamo sentirecalma e felicità, sensazioni chespesso non avvertiamo perché abbiamo la pancia troppo piena, rabbia, stress o insoddisfazione. Queste condizioni negative «consumano» troppa serotonina e innescano il bisogno di un soddisfacimento surrogato. Cosìcerchiamo di compensare lo stato di scarsa felicità mangiando ancora di più.In questo modosi attiva una nuova fase di cattivo umore. In alcuni casi, questo ciclo conduce a disturbi depressivi, ansia e significative perdite di energia.
Il digiuno intermittente ci aiuta a interrompere questo circolo vizioso. Di conseguenza, interromperemo la generazione di altro cattivo umore e di stati di negatività. Il digiuno intermittente rende felici.


4) Il grasso addominale si scioglie

Il digiuno intermittente avvia il processo dicombustione dei grassi, in particolare di quello accumulato nellaparte addominale(grasso viscerale), che oltre ad essere antiestetico è anchedannoso. È infatticorresponsabile nell'insorgere di malattie cardiovascolari, autoimmuni, di demenza, del diabete mellito e del cancro. Perché? Perchéproduce molti più ormoni infiammatoririspetto al tessuto adiposo distribuito in altre zone del corpo. Inoltre il grasso visceraleci rende insaziabiliperché fa sì che la leptina, l'ormone «io-sono-sazio», non venga più riconosciuta come tale dal cervello. Il risultato è unostato costante di insoddisfazione. Sentiremo fame einizieremo a mangiare più di quanto ci è realmente necessario.
Il digiuno intermittente può aiutarci a dare un freno a questo meccanismo, perché lavora su questo grasso cattivo, riducendolo.


5) Il numero delle cellule staminali cresce

Importanti e ormai consolidate ricerche scientifiche hanno rilevato chegrazie al digiuno cala il numero dei globuli bianchi.Questo perché durante il digiuno l'organismo ricicla le vecchie cellule immunitarie e nel contempo attiva la formazione di nuove, la cui efficienza è più elevata delle precedenti.
Il Digiuno Regolare e quello Intermittente agiscono nel corpo come una sorta di interruttore di rigenerazione e attivano le vie di trasduzione del segnale delle cellule staminali.




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