Digiuno breve: possibili vantaggi per il metabolismo senza perdita di massa muscolare

27 aprile 2016
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Digiuno breve: possibili vantaggi per il metabolismo senza perdita di massa muscolare



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La tecnica del "digiuno breve" o short fasting sta diventando oggetto di studi sempre più approfonditi che ne documentano l'efficacia e ne caratterizzano le regole di applicazione. Si tratta di attivare attraverso una breve fase di digiuno la produzione di una particolare proteina, chiamata FSP27, che favorisce la lipolisi conservando o aumentando la massa muscolare. Il controllo alimentare deve durare al massimo 15- 18 ore e va attuato a cavallo del tempo di riposo notturno, in pratica "saltando" la cena. Le ricerche sul tema, in particolare quelle di Chaix (1) e di Vilà- Brau (2) confermano che il suo effetto dura nel tempo e che l'introduzione di cibo solo nelle 7- 9 ore di attività diurna può essere responsabile di una azione globale nei confronti di molte problematiche metaboliche che affliggono oggi il mondo industrializzato. Attivare anche solo 2 giorni di short fasting alla settimana può mantenere un effetto riequilibrante sul metabolismo dei grassi e degli zuccheri anche negli altri giorni della settimana.

Si tratta di un principio innovativo dalle solide basi scientifiche che guiderà la ricerca clinica sui segnali del cibo anche nei prossimi anni. Lo schema si attua in 2 o 3 giorni non consecutivi alla settimana in cui la giornata alimentare prevede una prima colazione caloricamente libera, cui segua un pranzo meno ricco della prima colazione, e infine, dalle 15 o dalle 16 si smetta di mangiare fino alla mattina del giorno successivo. Mantenendo cioè almeno 15 ore e fino a 18 ore di digiuno prima di rimangiare, anche abbondantemente, nel momento metabolicamente più adatto della giornata, cioè la mattina successiva. L'impostazione di un periodo di dieta "time restricted", che indica cioè l'assunzione alimentare solo nelle ore di attività diurna e richiede un digiuno breve nelle ore seguenti, facilita il ripristino della primitiva struttura metabolica e consente di prevenire l'obesità e numerose patologie metaboliche, perfino quando negli altri giorni vi sia una assunzione alimentare scorretta come descritto da Hatori (3) . Questo non deve certo indurre a affiancare allo short fasting dei giorni squilibrati di alimentazione, ma può aiutare a salvaguardare l'organismo dagli effetti di qualche occasionale sgarro nutrizionale. La pratica di 2 o 3 giorni di short fasting affiancati da un corretto approccio nutritivo negli altri giorni della settimana ha basi scientifiche che si dimostrano sempre più solide e consentono di approfondire lo studio dei segnali e dei messaggi metabolici oltre che di ottenere clinicamente risultati rilevanti.

Per approfondimenti:

1) Chaix A et al, Cell Metab. 2014 Dec 2;20 (6) :991- 1005. doi:0.1016/j.cmet.2014. 11. 001

2) Vilà- Brau A et al, J Lipid Res. 2013 Mar;54 (3) :592- 601. doi: 10. 1194/jlr.M028472. Epub 2012 Dec 6

3) Hatori M et al, Methods Enzymol. 2015;552:145- 61. doi: 10. 1016/bs.mie.2014. 10. 027. Epub 2014 Dec 27

Fonte: Nutrizione33



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