Visite cliniche: il check-in si fa con il tablet

22 marzo 2022
Aggiornamenti e focus, Speciale Tecnologie per la salute

Visite cliniche: il check-in si fa con il tablet



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Check-in per le visite mediche in ambulatorio tramite tablet


Secondo uno studio pubblicato su JAMA Network Open, un questionario di screening autosomministrato durante il check-in per le visite mediche in ambulatorio tramite un tablet ha rilevato il doppio delle persone con depressione, rischio di caduta o che subivano violenza da parte del partner rispetto al normale screening effettuato di persona da parte del personale infermieristico. «Riteniamo che l'utilizzo di un tablet offra maggiore privacy ai pazienti e ci fornisca informazioni sanitarie più accurate rispetto a quando gli infermieri eseguono lo screening verbalmente come parte del processo di check-in per le visite cliniche. Inoltre, questa procedura fa anche risparmiare tempo al personale infermieristico» afferma David Miller, della Wake Forest School of Medicine, autore principale dello studio.

I ricercatori hanno programmato le domande di screening per la depressione, il rischio di caduta e la violenza del partner, che vengono abitualmente poste a ogni visita, nell'app mPATH, sviluppata dal team di Miller nel 2018 per assistere i pazienti sottoposti screening del cancro del colon-retto. Gli esperti hanno valutato i dati di sei ambulatori di cure primarie per determinare se venissero identificati più pazienti con depressione, rischio di caduta o violenza da parte del partner nei due mesi successivi all'inizio dell'uso del tablet rispetto ai due mesi precedenti, quando il personale infermieristico poneva verbalmente le stesse domande.

Tutti i 23.026 pazienti inclusi nello studio hanno completato il questionario mPATH mentre si trovavano in sala d'attesa e hanno restituito il tablet alla reception, dove un'infermiera ha importato automaticamente tutte le informazioni nella loro cartella clinica elettronica. Se un paziente era positivo allo screening per un rischio di caduta compariva un avviso in tempo reale sulla cartella elettronica del paziente, spingendo il personale infermieristico ad attuare misure di sicurezza appropriate. Se un paziente risultava positivo invece allo screening per una grave depressione o pensieri di autolesionismo, nella cartella clinica veniva visualizzato un avviso automatico in modo che il medico avesse tali informazioni prima di vedere il paziente e potesse valutare se fosse necessaria un'attenzione clinica immediata.

Fonte: Doctor33

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