27 gennaio 2023
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Apnee ostruttive del sonno in aumento nei bambini
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I disturbi del sonno, quasi sempre dovuti all'obesità o all'ipertrofia di tonsille e adenoidi e nei più piccoli ad anomalie del cranio e del viso, interessano tra il 2% e il 6% della popolazione pediatrica. In particolare, la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSA), patologia piuttosto frequente in età pediatrica, consiste in un'ostruzione parziale o completa, prolungata e intermittente delle vie aeree superiori, che provoca un'assenza di flusso respiratorio in chi ne soffre.
Spiega Andrea Bergomi, pediatra di famiglia all'AUSL di Modena e Vice-presidente SIPPS Emilia-Romagna: «Tra i bambini questa patologia presenta sia sintomi diurni che notturni. Durante il giorno segnali indicativi possono essere respiro orale, irritabilità, voce nasale, rinite cronica, cefalea mattutina, scarsa concentrazione scolastica, rallentamento della crescita. Durante la notte sono presenti russamento, pause respiratorie nel sonno, respiro orale, modificazione del colorito cutaneo, sensazione di soffocamento, paura e agitazione notturna, sudorazione intensa, insonnia».
La terapia dell'OSA in età pediatrica prevede un approccio medico-farmacologico a base di corticosteroidi topici nasali, mentre una terapia chirurgica, efficace nel 70-100% dei casi, è riservata al trattamento delle malformazioni cranio-facciali e dell'ipertrofia adenoidea e/o tonsillare. Infine, la terapia ortodontica, finalizzata all'ampliamento del palato duro con un apparecchio ortodontico fisso, è indicata in caso di contrazione trasversale della mascella e malocclusione dentale. «È dimostrato che il trattamento delle OSA nei bambini che ne soffrono migliora le loro capacità cognitive e le performance scolastiche e sociali» spiega Susanna Esposito, professore ordinario di pediatria all'Università di Parma e Presidente della SIPPS Emilia-Romagna.
Apnee ostruttive del sonno: il team medico
L'OSA nei bambini è un grave e crescente problema sanitario, sociale ed economico, in quanto una diagnosi tardiva e l'assenza di trattamento nel periodo evolutivo portano a un aumento di morbilità e mortalità in età adulta. Ecco quanto è emerso durante l'incontro dello scorso 14 dicembre promosso dalla sezione Emilia Romagna della SIPPS e intitolato "I disturbi del sonno in età pediatrica". «Il sonno è un bisogno primario, ancor più per i bambini. Qualora risulti alterato, può avere un impatto rilevante sul loro benessere e potenziali ripercussioni da adulti, con conseguenze di rilevanza sociale, compreso un aggravio dei costi sanitari dovuti alle conseguenti comorbilità cardiovascolari e metaboliche» conclude Esposito, sottolineando che l'applicazione a livello regionale delle direttive nazionali e internazionali rappresenta una risposta ai bisogni di prevenzione ed assistenza per questa patologia multifattoriale, che necessita di un approccio multidisciplinare. La cura e la terapia per l'OSA, infatti, coinvolgono necessariamente molti specialisti, tra cui il pediatra di famiglia, il pediatra pneumologo esperto in disturbi respiratori nel sonno, l'otorinolaringoiatra, il neuropsichiatra infantile, l'ortodontista ed eventuali altri specialisti come il chirurgo maxillo-facciale.
Apnee ostruttive del sonno: i sintomi nei bambini
Spiega Andrea Bergomi, pediatra di famiglia all'AUSL di Modena e Vice-presidente SIPPS Emilia-Romagna: «Tra i bambini questa patologia presenta sia sintomi diurni che notturni. Durante il giorno segnali indicativi possono essere respiro orale, irritabilità, voce nasale, rinite cronica, cefalea mattutina, scarsa concentrazione scolastica, rallentamento della crescita. Durante la notte sono presenti russamento, pause respiratorie nel sonno, respiro orale, modificazione del colorito cutaneo, sensazione di soffocamento, paura e agitazione notturna, sudorazione intensa, insonnia».
Apnee ostruttive del sonno: la terapia
La terapia dell'OSA in età pediatrica prevede un approccio medico-farmacologico a base di corticosteroidi topici nasali, mentre una terapia chirurgica, efficace nel 70-100% dei casi, è riservata al trattamento delle malformazioni cranio-facciali e dell'ipertrofia adenoidea e/o tonsillare. Infine, la terapia ortodontica, finalizzata all'ampliamento del palato duro con un apparecchio ortodontico fisso, è indicata in caso di contrazione trasversale della mascella e malocclusione dentale. «È dimostrato che il trattamento delle OSA nei bambini che ne soffrono migliora le loro capacità cognitive e le performance scolastiche e sociali» spiega Susanna Esposito, professore ordinario di pediatria all'Università di Parma e Presidente della SIPPS Emilia-Romagna.
Apnee ostruttive del sonno: il team medico
L'OSA nei bambini è un grave e crescente problema sanitario, sociale ed economico, in quanto una diagnosi tardiva e l'assenza di trattamento nel periodo evolutivo portano a un aumento di morbilità e mortalità in età adulta. Ecco quanto è emerso durante l'incontro dello scorso 14 dicembre promosso dalla sezione Emilia Romagna della SIPPS e intitolato "I disturbi del sonno in età pediatrica". «Il sonno è un bisogno primario, ancor più per i bambini. Qualora risulti alterato, può avere un impatto rilevante sul loro benessere e potenziali ripercussioni da adulti, con conseguenze di rilevanza sociale, compreso un aggravio dei costi sanitari dovuti alle conseguenti comorbilità cardiovascolari e metaboliche» conclude Esposito, sottolineando che l'applicazione a livello regionale delle direttive nazionali e internazionali rappresenta una risposta ai bisogni di prevenzione ed assistenza per questa patologia multifattoriale, che necessita di un approccio multidisciplinare. La cura e la terapia per l'OSA, infatti, coinvolgono necessariamente molti specialisti, tra cui il pediatra di famiglia, il pediatra pneumologo esperto in disturbi respiratori nel sonno, l'otorinolaringoiatra, il neuropsichiatra infantile, l'ortodontista ed eventuali altri specialisti come il chirurgo maxillo-facciale.