Ossa fragili

13 novembre 2009
Interviste

Ossa fragili



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Secondo un recente studio solo una donna su due affetta da osteoporosi sa di esserlo. Stessa mancanza di consapevolezza su questa patologia riguarda un uomo su cinque. In più il 50% delle persone che pensano di essere ammalate di osteoporosi non lo sono, mentre la metà di quelli realmente affetti dalla malattia non sa di esserlo. Per saperne di più Dica33 ha intervistato Maria Luisa Bianchi, segretario generale della Lega Italiana Osteoporosi onlus

Che cos'è l'osteoporosi?
L'osteoporosi è una malattia cronica dello scheletro, caratterizzata dalla progressiva perdita di calcio dall'osso. Ciò altera la struttura interna dell'osso, riducendo la "massa" e la "densità" minerale ossea, e rende l'osso più fragile e più a rischio di fratture. Tutte le ossa sono colpite, ma soprattutto e più precocemente quelle più ricche di osso "trabecolare" (la parte interna dell'osso, detta anche, per il suo aspetto a spugna, "osso spugnoso"): per esempio le vertebre, il radio (polso), il femore (anca), le coste, l'omero.

Chi è più a rischio?
Il gruppo più a rischio di osteoporosi sono le donne dopo la menopausa (1 su 4). Seguono a distanza gli uomini oltre i 65 anni (1 su 8), e le persone di ambo i sessi e di qualunque età affette da diverse malattie croniche. Le più comuni malattie che sono causa di osteoporosi (detta "o. secondaria") sono tutte le malattie che richiedono cure a lungo termine con cortisone (es. artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, leucemie, trapianti, ecc.), quelle che causano malassorbimento intestinale (es. celiachia, morbo di Crohn), l'ipertiroidismo, l'iperparatiroidismo, l'insufficienza renale cronica, le epatopatie croniche, ecc. Importanti fattori di rischio per l'osteoporosi sono: familiarità (genitori con osteoporosi), menopausa precoce (prima dei 45 anni), dieta povera di calcio (es. dieta priva o quasi di latticini), dieta troppo ricca di proteine o di fibre non digeribili (cibi integrali), anoressia nervosa, fumo, eccesso di alcool, vita sedentaria, abuso di lassativi.

Come si manifesta?
L'osteoporosi in generale non dà dolori, né alcun altro segno o sintomo. A volte si manifesta con dolore e senso di pesantezza alla schiena (colonna lombare) quando si è stati in piedi o si è camminato troppo a lungo, e che passa rapidamente sdraiandosi. Però nemmeno questo è un sintomo specifico. La diagnosi di osteoporosi si può fare solo con un esame particolare, detto densitometria ossea o MOC. In generale, se si hanno fattori di rischio per l'osteoporosi (vedi sopra), il medico prescriverà questo esame.

Come si può prevenire?
I cardini della prevenzione sono tre: attività fisica, adeguato apporto alimentare di calcio, sufficiente disponibilità di vitamina D.
Più in dettaglio:
  • l'attività fisica deve essere moderata ma regolare, p.es. camminare mezz'ora di buon passo 4-5 volte alla settimana,
  • il calcio si trova soprattutto nel latte (anche scremato), nello yogurt (anche magro) e nei formaggi (NB la panna e il burro non contengono calcio). La quantità di calcio necessaria va dagli 800 mg al giorno (bambini) ai 1200 mg al giorno (adolescenti, donne in menopausa). Anche 1500 mg al giorno durante gravidanza (terzo trimestre) e allattamento. Chi non mangia latte e latticini deve parlare con il medico e eventualmente assumere "integratori di calcio",
  • la vitamina D normalmente si forma nella pelle per azione dei raggi UV (luce del sole). Per questo è importante stare all'aperto nelle ore di luce, e nella bella stagione, almeno con braccia e gambe scoperte. Chi sta sempre molto coperto o esce poco di casa (anziani) spesso ha carenza di vitamina D, che può essere corretta dal medico con la prescrizione di supplementi. La misurazione della 25-idrossi vitamina D nel sangue è l'esame per vedere se c'è carenza di vitamina D: sopra i 30 ng/dl si è nella norma, sotto i 20-25 ng/ml è indicato un supplemento.

L'ultima cosa da dire è che più presto si comincia a seguire queste regole di prevenzione meglio è. L'ideale sarebbe seguirle fin da bambini, e certamente è essenziale seguirle nell'età della crescita (adolescenza).


Quali sono le conseguenze?
Purtroppo la conseguenza più comune e più caratteristica dell'osteoporosi è un aumentato rischio di frattura a causa dell'aumentata fragilità ossea. Le fratture possono avvenire anche per minimi traumi: cadere e mettere le mani avanti può provocare una frattura di polso, cadere "sul sedere" o sollevare un peso (in particolare piegandosi in avanti e raddrizzando la schiena) può provocare fratture di vertebre, cadere da un gradino può provocare una frattura di femore. Chi sa di avere l'osteoporosi deve mettere la massima cura nell'evitare le cadute.

Come si cura?
La base della cura sono le tre regole già citate come prevenzione: attività fisica, calcio, vitamina D. Poi se necessario il medico prescriverà un farmaco specifico: terapia ormonale sostituiva nella menopausa, bisfosfonati per bocca o iniettabili (alendronato, risedronato, ibandronato, zoledronato e altri), ranelato di stronzio, o nei casi più seri, teriparatide e ormone paratiroideo. Occorre tener presente che senza calcio, vitamina D e attività fisica i farmaci da soli non sono sufficienti. Inoltre, occorre sapere che i farmaci contro l'osteoporosi sono efficaci solo se assunti regolarmente e per tutto il tempo indicato dal medico (in genere diversi anni). Le cure irregolari o interrotte troppo presto sono praticamente inutili.

Ci riassume i consigli chiave?
  • seguire, se possibile fin da giovani, le tre regole della prevenzione
  • in presenza di fattori di rischio sentire il medico
  • assumere regolarmente i farmaci prescritti dal medico e prestare la massima attenzione per evitare le cadute
  • anche dopo una frattura, riprendere l'attività fisica, magari con un ciclo di fisioterapia e riabilitazione
  • informarsi e informare sull'osteoporosi, anche consultando il sito della Lega Italiana Osteoporosi onlus (http://www.lios.it)

Nicola Miglino




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