Antitosse in discussione

11 gennaio 2008
Aggiornamenti e focus, Speciale Tosse nel bambino

Antitosse in discussione



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Spiccano sui banconi delle farmacie, ricorrono negli spot nei periodi invernali fanno riferimento a vari tipi di tosse, e promettono di alleviare sintomi, migliorare il sonno e la vita. Tutto da dimostrare, perché alcuni di questi farmaci da banco possono non soddisfare le aspettative. In particolare almeno un paio, per i quali è stata dimostrata un'efficacia pari a quella di un placebo: destrometorfano e difenidramina, considerati sedativi per la tosse senza obbligo di ricetta. Il destrometorfano è di certo il più diffuso per il trattamento sintomatico adottato per la tosse dei bambini, ma non è raccomandato né dalla American Accademy of Pediatrics né dall' American College of Chest Physicians.

Eventi avversi di troppo


A conferma della diffusione uno studio pubblicato nel 2006 riportava addirittura un abuso del farmaco negli adolescenti registrato tra il 1999 e il 2004. Nei cinque anni il numero dei casi che si erano presentati al California Poison Control System erano aumentato di 10 volte e nel 74,5% erano bambini tra 9 e 17 anni. Le dosi terapeutiche della molecola agiscono su un particolare recettore per produrre gli effetti antitussivi, tuttavia a causa della somiglianza con altre molecole, può, ovviamente in misura minore e a dosaggi elevati, provocare allucinazioni dissociative. A questi dosaggi sono state riportate tachicardia, ipertensione, agitazione, atassia, psicosi. Ma l'abuso avveniva anche per altri obiettivi diversi dalla cura: in un recente rapporto è stato segnalato che il destrometorfano viene usato come droga a scopo ricreativo dai diciottenni. Per questi motivi, e per i numerosi eventi avversi descritti nella letteratura medica a dosi standard e a dosi elevate, fino alla dipendenza, negli Stati Uniti, è in discussione la sua disponibilità come farmaco da banco.

Il segreto è lo zucchero


Tutto a fronte di un'efficacia dubbia, anzi dimostratasi inferiore ad altri metodi. Per esempio, pescando nella tradizione popolare di alcune culture sono stati recuperati alcuni rimedi per trattare i sintomi delle infezioni del tratto respiratorio superiore, come il miele. Un prodotto naturale segnalato anche dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come potenziale trattamento, per le proprietà antiossidanti e antimicrobiche attribuitegli. I possibili effetti del miele sulla tosse sono stati confrontati con quelli del destrometorfano e di nessun trattamento con un test in doppio cieco, su un centinaio di bambini. Circa mezz'ora prima di andare a dormire ai tre gruppi di pazienti veniva data una dose di miele di grano saraceno, un miele scuro e particolarmente ricco di fenoli, di farmaco al sapore (e aspetto) di miele o nulla. Chiedendo ai genitori di riportare l'andamento della comparsa della tosse notturna e quindi della qualità del sonno dei bambini, e dei genitori stessi, il miele era il trattamento più efficace che otteneva il punteggio maggiore. Inoltre, a differenza del destrometorfano, risultava superiore all'assenza di trattamento dei sintomi notturni dei bambini con infezioni delle vie respiratorie alte. Una delle possibili spiegazioni sta proprio nella dolcezza del miele, motivo per cui anche un placebo dolce è superiore al farmaco. Secondo un ricercatore che ha studiato a fondo l'effetto placebo di alcuni sciroppi, le sostanze dolci inducono naturalmente il riflesso di salivazione causando la secrezione del muco e l'effetto sedativo su faringe e laringe. Queste zone, se asciutte e prive di muco, causano il riflesso della tosse secca. Per le tossi produttive, lo stesso meccanismo migliora la liberazione delle vie aree attraverso l'espettorazione. Questo spiegherebbe perchè in altri studi di comparazione con un placebo, il semplice sciroppo privo di principio attivo ottiene risultati migliori del farmaco.

Simona Zazzetta



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