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16 giugno 2006
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Negli Stati Uniti oltre un milione di adolescenti va incontro a gravidanza ogni anno; l'85% di queste gravidanze non sono volontarie. Delle gravidanze involontarie dell'adolescenza, il 53% esita in aborto. Il 69% delle madri adolescenti non sono sposate. Le cose non vanno molto meglio in Europa dove stando alla Relazione sulla salute e i diritti sessuali e riproduttivi, approvata dal Parlamento Europeo nel giugno 2002, il tasso di gravidanze in età adolescenziale è generalmente in aumento. Il tasso è stato stimato tra 7 e 28 gravidanze ogni 1000 ragazze tra i 15 e i 19 anni; nei Paesi Bassi e in Belgio si registra il tasso inferiore, in Svezia, Italia, Inghilterra e Galles il tasso più elevato. Numeri che fanno riflettere e che portano con sé per le giovani che si trovano a vivere gravidanze in età precoce ripercussioni negative sia economiche, sia sociali sia sanitarie. Un minor grado d'istruzione, l'aumentato rischio di disoccupazione e una percentuale maggiore di gravidanze ripetute sono l'esempio più eclatante. In linea con questi dati uno studio pubblicato sugli Archives of Pediatric and Adolescent Medicine si sofferma sull'alta percentuale di sesso "forzato" per le adolescenti. Spesso, dice lo studio, si parte da qui per arrivare a gravidanze indesiderate e precoci.

Lo studio statunitense


Il sesso non voluto, premettono i ricercatori, è spesso parte dell'esperienza sessuale di molte giovani donne e spesso all'interno di relazioni stabili. Ma che cosa si intende per sesso non voluto? Un'aumentata serie di incentivi, pressioni e minacce fatte dal partner per ottenere un rapporto. Una modalità il cui confine con la violenza sessuale, ammettono gli stessi ricercatori, è molto sottile e che il più delle volte comporta rischi per la salute psicofisica delle adolescenti coinvolte. E uno degli aspetti legati a questa realtà è proprio la gravidanza indesiderata. In situazioni di questo tipo, del resto, viene meno inevitabilmente l'uso dei contraccettivi. I ricercatori hanno così cercato di definire quale fosse l'incidenza del fenomeno e quali rischi comporti. Per farlo hanno intervistato ogni tre mesi in uno studio longitudinale con un minimo di 2 interviste e un massimo di 10 nell'arco di 27 mesi. Le adolescenti intervistate avevano tra i 14 e i 17 anni, con un età media di 15,9 anni, la maggior parte afroamericane. Il sesso forzato è stato riferito dal 40,9% delle partecipanti e nella maggior parte dei casi la ragione che porta le giovani donne ad accettare è la paura che il partner possa arrabbiarsi. Uno dei fattori associati più comunemente con gli episodi poi è la nascita di un bambino. Ma che cosa determina una gravidanza così anticipata?

Come prevenire?


Mai come in questi casi è fondamentale una terapia medica e psicosociale che accompagni l'adolescente al parto. Le adolescenti in gravidanza possono avere un'incidenza di anemia e tossiemia più alta che nelle donne ventenni, ma sono condizioni affrontabili se opportunamente monitorate. Le cose sono peggiori per i neonati che, specialmente nelle mamme sotto i 15 anni, hanno un'incidenza maggiore di prematurità e basso peso alla nascita. Va da sé che le conseguenze peggiori, però. sono sul piano psicosociale. Le ragazze in gestazione e i loro partner tendono ad abbandonare la scuola o la normale occupazione, aggravando i problemi economici, riducendo la loro autostima e compromettendo le relazioni interpersonali. E il ricorso all'aborto non è certo risolutivo viste le sue inevitabili conseguenze psicologiche. Ma si possono prevenire queste situazioni? Di recente il British Medical Journal ha pubblicato una revisione sistematica delle strategie di prevenzione rivolte agli adolescenti in diversi contesti. I risultati non sono stati esaltanti per nessuno degli aspetti esaminati dall'inizio dei rapporti sessuali all'uso dei contraccettivi fino alla gravidanza. Un dato, però può far riflettere. Nei Paesi Bassi, paese con il minor tasso di gravidanze è diffusa l'educazione sessuale, si discute apertamente di sessualità nei mass media, esistono servizi di contraccezione di facile accesso nonché di educazione alla contraccezione. In Italia recenti dati diffusi dall'Istituto Superiore di Sanità affermano che il 56% degli studenti intervistati non ha mai partecipato ad iniziative organizzate riguardanti la sessualità. In più la sessualità entra nelle scuole, dice il rapporto, collegata al pericolo di malattia e morte. La differenza salta all'occhio. Che sia il caso di cambiare strategia?

Marco Malagutti



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