Braccio di ferro contro l'infertilità

10 novembre 2006
Aggiornamenti e focus

Braccio di ferro contro l'infertilità



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Nel 1929 i produttori di spinaci ebbero un'idea per convincere i bambini a mangiare volentieri il loro prodotto: inserire in un fumetto comico un personaggio che diventava fortissimo grazie al ferro contenuto nella verdura. Braccio di Ferro ebbe tanto successo che le sue avventure continuano ancora oggi e i produttori di spinaci gli hanno dedicato un monumento. Tutto nasce in realtà da un errore: nel 1890 alcuni nutrizionisti americani resero noto il contenuto di metalli nelle verdure e per un banale refuso di stampa - una virgola al posto sbagliato- si attribuì a questa verdura un contenuto di ferro 10 volte superiore al reale. L'errore fu scoperto dopo decenni, ma nel frattempo gli spinaci erano divenuti sinonimo di ferro.
Oggi, invece, si sa che questo metallo è contenuto negli alimenti in due forme diverse, quella eme e quella non-eme. La forma eme è quella organica e si trova soprattutto nelle carni mentre la forma inorganica non-eme è contenuta in cereali e alcuni tipi di verdura. L'assorbimento a livello intestinale è facilitato dalla vitamina C e inibito dal caffè e il ferro può anche essere assunto tramite integratori alimentari e preparazioni specifiche.

Lo studio


Tra i benefici che una dieta col giusto contenuto di ferro può comportare, sembra esserci anche un aumento della fertilità. In uno studio statunitense è stato dimostrato infatti che il consumo di integratori e di alimenti ricchi di ferro inorganico diminuivano il rischio di infertilità dovuta a disfunzioni ovulatorie.
Lo studio parte dal presupposto che la dieta è molto probabilmente in grado di influenzare la capacità di concepire, anche se non si sa ancora in quale misura, e dal fatto che nelle donne affette da celiachia - condizione associata anche a carenza di metalli e anemia - le funzioni riproduttive sono alterate.
I ricercatori hanno quindi eseguito un'analisi della dieta di 18555 donne sposate in età fertile tra il 1991 e il 1998: i risultati hanno dimostrato che quelle che consumavano integratori alimentari a base di ferro e quelle la cui dieta era ricca di ferro inorganico concepivano più facilmente. Lo stesso risultato non si osservava per quelle che seguivano una dieta ricca di ferro organico.

Dieta equilibrata e buon senso


Gli autori consigliano l'uso di integratori alimentari contenenti questo metallo a tutte la donne che desiderano una gravidanza, ma alcune precisazioni sono obbligatorie: l'assunzione di ferro non è del tutto priva di controindicazioni e può causare disturbi gastrointestinali e - ad alte dosi - intossicazioni. Meglio quindi rivolgersi al proprio medico se si desidera assumere questo tipo di farmaci.Per quanto riguarda gli alimenti da preferire, i risultati dimostrano una associazione significativa tra aumento della fertilità e assunzione di ferro solo nel caso della forma inorganica, quella contenuta in verdure e cereali. Considerando l'anamnesi completa delle pazienti, si nota però che le donne che assumevano maggiori quantità di ferro dalle carni erano anche quelle che consumavano più spesso alcol, caffè e sigarette e che facevano meno esercizio fisico e quindi in questi casi l'infertilità potrebbe derivare anche da uno stile di vita poco corretto.Studi più mirati sono necessari per confermare questi risultati ma rimane il fatto che la carenza di ferro è estremamente comune nelle donne in età fertile e che può essere associata a patologie durante la gravidanza e il periodo perinatale; non è quindi inopportuno cercare di includere nella dieta alimenti ricchi di questo metallo, a maggior ragione in previsione di una gravidanza.

Raffaella Bergottini



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