Le meraviglie dell'aspirina

12 marzo 2003
Aggiornamenti e focus

Le meraviglie dell'aspirina



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Farmaco per eccellenza nel contrastare il dolore e per proteggere dalle malattie cardiache e persino dall'artrite, ora la nuova frontiera per l'aspirina sembra essere la prevenzione dai tumori della bocca, della gola e dell'esofago. Lo sostiene una ricerca dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, pubblicata sull'ultimo numero del British Journal of Cancer. Secondo lo studio assumere aspirina regolarmente per cinque anni ridurrebbe di 2/3 il rischio di contrarre tumori del tratto aerodigestivo superiore. Non solo. Secondo i ricercatori non è da escludere un ruolo del farmaco nella prevenzione dei tumori dell'intestino, ruolo peraltro già suggerito da precedenti studi.

Cosa si sapeva


Fino ad oggi i dati disponibili sul ruolo dell'aspirina nei tumori della gola e della bocca erano piuttosto scarsi. Qualche dato in più, invece, per quel che concerne il cancro dell'esofago. Uno studio prospettico condotto dall'American Cancer Society ha, infatti, messo in evidenza un rischio ridotto di tumore dell'esofago in soggetti che hanno utilizzato aspirina almeno 16 volte in un mese per un anno, un rischio ridotto in modo ancor più significativo nei soggetti con oltre un decennio di assunzione del farmaco. Un altro studio del 1995 condotto dal National Health and Nutrition Examination Survey ha messo in relazione il consumo del farmaco con il 90% di riduzione del rischio di tumore dell'esofago, sebbene la stima fosse basata su solo 15 casi. Questo per citare due tra gli studi più significativi. I ricercatori del Mario Negri hanno così pensato di passare in rassegna gli studi caso-controllo condotti in Italia per determinare il potenziale ruolo dell'aspirina nei tumori del tratto digestivo superiore.

Lo studio italiano


I ricercatori italiani hanno, perciò, combinato e analizzato i dati provenienti da tre studi separati, che hanno coinvolto 965 pazienti affetti da tumore e 1779 degenti in ospedale affetti da altre patologie, nel periodo compreso tra il 1992 e il 2000. A ciascun paziente è stato chiesto di compilare un questionario dettagliato sulle proprie abitudini: fumo,'assunzione di alcolici, dieta e, in particolare, quanto spesso utilizzavano aspirina per curare altri problemi, come disturbi cardiaci. I risultati si sono rivelati particolarmente significativi. I pazienti che avevano assunto aspirina regolarmente per cinque o più anni avevano solo un terzo del rischio di sviluppare tumore alla bocca, alla faringe o all'esofago rispetto a quelli che non avevano assunto questo farmaco. Una relazione tempo-rischio simile a quella già descritta in letteratura per il cancro colon-rettale, che ha reso plausibile stabilire un nesso causale. Ma qual è la causa potenziale di una simile azione?

Il ruolo della cicloossigenasi

Il ruolo cruciale sembra svolto dalla cicloossigenasi, enzima coinvolto nell'infiammazione e probabilmente legato allo sviluppo del tumore. È noto, infatti, il ruolo dell'antinfiammatorio per eccellenza nell'inibire la cicloossigenasi 2, enzima che ha un ruolo importante nell'apoptosi, (il meccanismo della morte cellulare) e, di conseguenza, nella carcinogenesi. Si spiegherebbe così l'azione protettiva del farmaco.
Si tratta come sottolineato da Cristina Bosetti, uno dei ricercatori del Laboratorio di Epidemiologia, della prima volta che emerge un'evidenza forte, anche dal punto di vista quantitativo, che l'assunzione di aspirina può ridurre il rischio di sviluppare tumori nelle vie aeree e nel primo tratto digestivo. Sembra però ancora prematura raccomandare a tutti di assumere quotidianamente il farmaco, in quanto saranno necessarie nuove ricerche per studiare eventuali effetti collaterali dell'utilizzo a lungo termine.

Marco Malagutti



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