Agonisti fino all'abuso

19 maggio 2004
Aggiornamenti e focus

Agonisti fino all'abuso



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Non è vero che più ci si avvicina al professionismo e più si rischia il doping. Anzi. Secondo recenti statistiche i giovani fanno sport per diventare famosi, per essere stimati e apprezzati o per fare conquiste più che per arrivare in alto. E pur di raggiungere questi scopi sono più possibilisti sull'utilizzo di sostanze illegali. A conferma di questa teoria secondo un recente studio statunitense tra i giovani sportivi sarebbero molto diffuse dipendenze come il gioco d'azzardo, l'alcol e le droghe, nonché i disturbi dell'alimentazione e l'eccessiva attività fisica.

Almeno una dipendenza


Lo studio ha preso in considerazione 99 maschi e 86 femmine, tutti sportivi presso il college di appartenenza. I ricercatori hanno, poi , considerato i cinque diversi tipi di dipendenza, monitorando dalle risposte a un questionario se gli studenti avessero una dipendenza parziale o totale. I risultati hanno evidenziato in modo schiacciante che gran parte dei giovani presi in considerazione hanno almeno una dipendenza o un comportamento problematico, ossia un comportamento che non raggiunge i criteri diagnostici della dipendenza, ma è comunque preoccupante. In questo senso l'esercizio fisico ossessivo rappresenta il problema più comune. La principale dipendenza è rappresentata dal gioco d'azzardo, con almeno il 15% dei giovani intervistati con tutti i sintomi della dipendenza. Si tratta di un problema, del resto, molto diffuso anche alle nostre latitudini, con oltre un milione di persone, in Italia, vittime del craving (ossia il desiderio morboso che spinge a giocare) in particolare i più giovani.

Differenze tra i sessi


Le dipendenze si possono suddividere in due categorie, da una parte l'abuso di sostanze, il gioco e l'alcolismo, particolarmente in voga tra i maschi e dall'altra disordini alimentari ed eccesso di attività, più comuni tra le femmine. Già in precedenza uno studio condotto su giovani atlete aveva messo in evidenza il rischio di sviluppare grossi disagi psicologi come ansia, depressione e disturbi dell'alimentazione, per ragioni che vanno dal perfezionismo al desiderio di primeggiare a tutti i costi. Le stesse ragioni proposte anche dallo studio statunitense, secondo il quale proprio il grosso stress e la pressione cui sarebbero sottoposti i giovani atleti rispetto ai loro coetanei potrebbero determinare comportamenti a rischio.

Marco Malagutti



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